E LA CHIAMANO ESTATE …

Vi ricordate la vecchia canzone che faceva: “E la chiamano estate, questa estate, senza te …”. Senza te, per noi significa, senza pace. Infatti si sta preparando, cosi come ormai succede da 10 anni a questa parte, la solita estate da trascorrere con le finestre chiuse a morir dal caldo, di paura, e con la puzza di petrolio a tenerci compagnia nelle lenzuola.

Anche questa sera, tutti i signori e le signore invitate, vi diranno che “…finalmente abbiamo trascorso un periodo tranquillo e speriamo che quest’anno, senza guerre umanitarie, sia diverso dagli altri. Le premesse ci sono tutte …”. E via di questo passo.

Ma sapete tutti che non è così. Basta dare un’occhiata al grafico, sul retro di questo volantino, che elenca i valori di rumore negli ultimi tre anni. Vi salta subito agli occhi il gioco ad onda attorno al valore di 65 dB(A). Si parte in inverno con valori al disotto della linea e piano piano si arriva in piena estate sopra la linea per poi di nuovo tornare sotto per ricominciare l’anno dopo.

Un altro fenomeno da osservare è che comunque non ci schiodiamo dal valore di 65 dB(A). Una volta un po’ sopra, una volta un po’ sotto, ma siamo sempre lì. Dopo dieci anni di promesse, di soldi spesi, di interventi effettuati, di sindaci che si sdraiano sulle piste, siamo sempre lì. Questo vuol dire soltanto due cose: o che le promesse sono rimaste solo promesse (e allora come ancora ad ascoltare chi vi dà solo promesse?), oppure che le cose sono state fatte, ma l’aeroporto cresce sempre di più e quindi siamo sempre lì ad inseguirlo.

Vediamo le promesse:

Vi ricordate le centraline ? Che fine hanno fatto?

Vi ricordate le barriere antirumore ? Che fine hanno fatto ?

Vi ricordate le multe agli aerei fracassoni ? Che stiamo aspettando ?

Vi ricordate la "clearance" ? Chi l’ha calcolata e che valori ha dato ?

Fatevi rispondere su queste cose e otterrete come risposta che ci sono stati dei ritardi, ma che presto tutto sarà a posto. E mentre lo dicono, guardate la faccia come passa dalla carne al bronzo, perché ci vuole proprio una bella faccia di bronzo.

Intanto all’aeroporto brindano a champagne per i lauti profitti che ogni anno crescono, volano sempre più in alto, guerra o non guerra. Loro sanno quello che vogliono e hanno amici che gli e li fanno ottenere. Poi per fare più bella figura fanno diventare uno che non conta vice-presidente, così lo mandano in giro a dire che l’aeroporto è per l’ambiente e lui è contento.

Hanno deciso di far stare male noi, ma hanno deciso di bloccare lo sviluppo di un comune come quello di Calderara di Reno che è impedito a poter programmare sul proprio territorio. Meglio accontentare, con qualche volo in meno quello di Bologna, tanto Calderara che conta ? Sono solo qualche centinaio di persone e qualche ettaro di fabbriche a lamentarsi. Ma sono combattivi ed hanno il brutto vizio di non stare zitti a subire.

E sul problema della sicurezza contro gli incidenti cosa vi diranno ? Niente!

E sul problema dell'inquinamento dell'aria e delle acque cosa sentirete ? Niente !

Per il semplice motivo che non sanno dirvi niente. Arrangiatevi.

Fatevi dire quanti miliardi sono stati già spesi e quanti ne devono ancora spendere per questi risultati. Non ve lo diranno perché non sanno ancora dove arrivare. Questo è un mostro mangiasoldi che produce danni a molti e benefici a pochi, ma i soldi sono i nostri.

E i soldi per recuperare la svalutazione delle nostre case, come hanno ottenuto i comitati di Malpensa ? Di questo non ne sentirete proprio parlare.

Opponetevi.
Noi, popolo di
queste zone, lo stiamo facendo da anni, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Non accettiamo in silenzio il rumore degli altri!

Comitato di Calderara di Reno contro l'inquinamento dell'aeroporto Marconi
ME7463@mclink.it

Circolo Che Guevara PRC – Quartiere Navile
Via Fornasini, 13/b – 40128 Bologna
Tel. 051/35.96.35
ccguev@iperbole.bologna.it
www.geocities.com/capitolhill/6420
Bologna, 12 giugno 2000