TIMOR EST

Alla fine dell'estate del 1999 la piccola isola indonesiana di Timor Est votava un referendum per staccarsi dall'Indonesia, che l'aveva invasa e occupata nel 1975. Le squadre della morte anti indipendentiste, con l'appoggio dell'esercito di Jakarta, scatenarono un regno di terrore prima e dopo il referendum, dove il 78% dei timoresi dell'est diranno sì all'indipendenza dall'Indonesia. Furono sterminati 4.000 civili e mezzo milione di timoresi fuggì sulle montagne. L'America, come nel 1965, partecipò a quella sanguinosa pagina di storia. Ma soprattutto, prima di invadere illegalmente Timor Est nel 1975, Suharto chiese il permesso al presidente americano Ford e al suo segretario di Stato Kissinger, che acconsentirono apertamente.
Documento di Stato:
Suharto: "Noi desideriamo la vostra comprensione se dovessimo decidere di agire   rapidamente e drasticamente".
Ford: "Noi comprenderemo e non le faremo pressioni su questo. Capiamo il suo problema e le sue intenzioni". Kissinger: "E' importante che qualsiasi cosa lei faccia abbia un rapido successo. Potremo influenzare le reazioni in America se qualsiasi cosa succeda accada dopo il nostro ritorno. Il presidente arriverà lunedì alle due del pomeriggio ora di Jakarta."

Al decollo dell'aereo presidenziale americano scattò l'invasione e il seguente massacro di 200.000 esseri umani. Questo fu Suharto, ma
ancora nel 1995 il governo del presidente Clinton lodava questo terrorista definendolo "un tipo che fa per noi", lo scrisse il New York Times.
Negli anni successivi all'invasione di Timor Est, mentre le stragi stavano causando le migliaia di morti che oggi sappiamo (oggi se ne contano 200.000),
Londra aumentò vertiginosamente il suo sostegno militare al regime, arrivando cinque anni dopo a essere il secondo fornitore mondiale di armi  a Jakarta (un affare da 390 milioni di sterline solo tra il 1997 e il 2002!).

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