INDONESIA

E' l'autunno del 1965, in Indonesia un colpo di stato militare porta al potere il genenerale Suharto. A quel tempo la forza politica maggiore nel paese era il PKI, Partito Comunista d'Indonesia, con un sostegno di massa fra i contadini di quell'immenso arcipelago. Stati Uniti e Gran Bretagna temevano che il PKI si potesse imporre trasformando l'Indonesia e le sue ricche risorse in un bastione anti occidentale, e minacciando l'apertura dei mercati indonesiani agli investimenti occidentali. Suharto si fece subito carico dell'abolizione del partito comunista, un'abolizione non politica, fisica.
Nello spazio di pochi mesi l'esercito di Suharto, affiancato da bande di estremisti musulmani,
massacrò da un milione a due milioni di esseri umani, nessuno sa con precisione, un olocausto della cui brutalità sia gli americani che gli inglesi furono prontamente informati. Nei documenti segreti delle ambasciate di Londra e Washington a Jakarta si legge:
Documento  di   Stato:
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Gli uomini e le donne del PKI vengono giustiziati in grandi numeri. Sembra che dapprima gli offrano un coltello per uccidersi, al rifiuto vengono ammazzati con un colpo alla schiena. La gente che viene così trattata sono persone comuni, spesso nulla più che contadini spaventati che non sanno come rispondere alle bande di assassini assetati di violenza.(…). Si stimano a Bali già 80.000 morti (....) le stragi continuano e non se ne vede la fine."
Londra e Washington si fecero in quattro per condurre operazioni coperte di sostegno militare e per rassicurare l'esercito di Jakarta che non sarebbero intervenuti in alcun modo. E tutto questo perché?
La Gran Bretagna aveva gli occhi puntati sui commerci con l'Indonesia e sugli investimenti, al punto che l'allora ministro degli Esteri Sir Michael Stewart scrisse parole chiare sul grande potenziale da sfruttare per gli esportatori inglesi una volta che la situazione  politica si fosse  stabilizzata.

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