Casella di testo: Le ore 12.00 di sabato 30 settembre avrebbero dovuto costituire un momento storico per la cittadinanza torrese. 
Si è svolta, infatti, la formale inaugurazione del plesso ospedaliero di Boscotrecase, che dovrebbe servire Torre Annunziata e i comuni viciniori,  con la contestuale chiusura dell’Ospedale Civile, che da quasi un secolo offriva ai cittadini torresi i servizi sanitari fondamentali.  
I dirigenti della ASL Na 5 nonché  altri rappresentanti delle istituzioni hanno “battezzato” il “nuovo” ospedale diventato, secondo l’autorevole opinione di costoro, “pienamente operativo”. Con uguale enfasi alcuni organi di stampa hanno salutato l’”effettiva apertura dei battenti” di una struttura che tutto può dirsi fuorché nuova, visto che, come è noto, i lavori per la costruzione del suddetto ospedale iniziarono nel 1965, furono interrotti nel 1972, ripresi nel 1984 e poi ancora bloccati, ricominciati e bloccati di nuovo nel 2002. 
Quello che per anni è stato considerato l’ospedale fantasma, si è, però, materializzato in una forma che non corrisponde affatto ad una moderna ed  efficiente struttura ospedaliera,  tale da giustificare la sottrazione ai cittadini di Torre Annunziata, del loro “vecchio” ospedale.  Seppure con mille problemi, dovuti a carenze di organico, alla latitanza delle istituzioni, da un lato, ma all’asfissiante presenza di variegate lobbies, dall’altro, aveva sempre e comunque garantito un servizio pubblico alla collettività, ed alcuni reparti, quali quello di Cardiologia e di Ostetricia e Ginecologia, avevano raggiunto livelli, unanimemente riconosciuti, di eccellenza.
Tanto premesso, il PRC chiede all’onorevole assessore 
-come mai si è proceduto così frettolosamente alla dismissione della struttura di Piazza Ernesto Cesaro, devolvendo l’erogazione dei fondamentali servizi ospedalieri ad un plesso che non è pienamente operativo, come invece è stato detto, per carenze tecniche e palesi lacune di funzionamento relative ad alcune prestazioni sanitarie, non ancora fruibili dalla popolazione, effettuando, in realtà, un mero trasferimento di mobilio e macchinari da una struttura all’altra;
-come è possibile che si inauguri una struttura che presenta gravi carenze infrastrutturali, quali la mancanza di una condizione minima di funzionalità costituita da un’agevole via di accesso. L’unica strada che collega il centro di Torre Annunziata al plesso di Boscotrecase, via Sepolcri, infatti,  è interrotta per i lavori di adeguamento della Salerno-Reggio Calabria, per cui per raggiungere l’ospedale è necessario attraversare un dedalo di strade con un aggravio di tempi di percorrenza incompatibile con eventuali emergenze;
-se è possibile che una struttura che dopo decenni viene inaugurata in nome dell’efficienza e della modernità sia priva di alcune attrezzature indispensabili per la diagnostica quali la TAC, una prestazione sanitaria fondamentale che dovrebbe essere fruibile per i pazienti come servizio pubblico e che, invece,  dovrà ancora essere affidata in convenzione a privati, con un ulteriore aggravio per il bilancio regionale, visto che, come è noto, una delle più ingenti voci di spesa è rappresentata dai rimborsi alle strutture private; 
-per quale motivo non si è attivata un’adeguata campagna di informazione degli utenti, che si sono visti privare del vecchio ospedale, senza alcun processo di inclusione e partecipazione nell’ambito di scelte fondamentali per il territorio, accompagnate, per altro verso, dal silenzio assordante delle istituzioni cittadine;
-quali garanzie codesto assessorato può fornire ai cittadini torresi circa l’utilizzo della vecchia struttura, in cui sarebbe opportuno mantenere fermo un servizio di pronto soccorso propriamente detto, abolendo questa incomprensibile e artificiosa formula delle prestazioni di “primo intervento” utilizzata dall’ASL e evitando di ridurre l’Ospedale Civile, come sembra, ad un semplice parcheggio di autoambulanze.