Nell'agosto 2002 il governo ha introdotto un nuovo Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero. Tale testo in realtà va a modificare diverse norme del vecchio regolamento per l'immigrazione Turco-Napolitano. Il primo effetto prodotto dalla legge è stata la corsa degli immigrati verso la ricerca di un datore di lavoro che, entro il mese di Novembre 2002, concedesse loro un regolare contratto di lavoro. Il primo fenomeno verificatosi (che di certo non rientra in quel ripristino di legalità e di restituzione di dignità agli stranieri, che i politici di questo governo intendevano restituire con queste nuove norme) è stato quello dei contratti in realtà fittizi, cioè stipulati con dei datori di lavoro che in realtà prestavano il loro nome solo per "aiutare" lo straniero, che comunque provvedeva da solo a pagare la domanda di regolarizzazione (spesso anche quando i contratti erano reali), i propri contributi e molto spesso pagava anche un extra per il disturbo dell'italiano che aveva reso il favore.
Gli imbrogli fatti in occasione della regolarizzazione degli stranieri sono stati tantissimi, denunciati spesso anche dai programmi televisivi e da inchieste giornalistiche, ma il governo sembra non accorgersene, per certi politici è soltanto importante salvare la facciata, poco importa se dietro di essa si nasconde un mare di truffe e di sfruttamento. Una delle tante assurdità di questa legge (e ce ne sarebbero tante da elencare!) è che, d'ora in poi, gli stranieri non appartenenti alla Comunità Europea, non potranno più venire in Italia per lavorare se prima non dimostrano di avere già stipulato un contratto di lavoro con un italiano(!!!). Un po' come se noi volessimo partire per gli USA (come hanno fatto molti nostri connazionali nel dopoguerra) in cerca di lavoro, ma per farlo dovremmo "già" avere un lavoro assicurato in quel paese. Non è assurdo tutto ciò? In questo modo potranno fare ingresso nel nostro paese più facilmente solo i lavoratori stagionali, di cui il datore di lavoro fa richiesta periodicamente e che già conosce.
Il regolamento contiene norme concernenti tutto ciò che riguarda la condizione dello straniero, i suoi diritti in campo sanitario, giuridico, dell'istruzione, e tanto altro.
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