Casella di testo: INTERVENTO AL CONSIGLIO STRAORDINARIO SULLA CAMORRA DEL 
02 FEBBRAIO 2006
 
L’attività criminale a Torre Annunziata è un fenomeno talmente complesso che sarebbe inefficace racchiuderlo in una sola definizione. In questa città ormai moribonda l’attività criminale abbraccia molteplici settori, quali racket, usura, rapine, vendita di oggetti contraffatti e rubati, falsi incidenti per intascare i soldi delle assicurazioni, ed in più è storia relativamente recente la produzione di materiale pedo-pornografico. Ma, soprattutto, Torre Annunziata è un crocevia di droghe. Qui il traffico di stupefacenti è ben più articolato rispetto ad altre zone del comprensorio e lo spaccio avviene ormai in maniera evidente, sotto gli occhi di tutti. Si può dire con certezza e senza orgoglio che non ci facciamo mancare nulla!
 
Credo che nessun partito abbia la ricetta magica per la soluzione di una questione così complessa, e che soltanto il confronto e l’impegno tra e di tutti i partiti politici, le associazioni, la società civile possano facilitarne il raggiungimento.
Il PRC è stato sempre in prima linea nel fronteggiare la delinquenza organizzata e da anni porta avanti una serie di proposte concrete che vanno al di là del profilo emergenziale, ma delineano piuttosto un percorso organico. Di fronte alla stagnazione politica originatasi dopo le recenti elezioni, il PRC non si è mai sottratto al confronto con questa amministrazione e non lo farà neanche oggi che si discute un tema così difficile e vitale per la sopravvivenza di questa città.
 
Noi del PRC riteniamo che la criminalità trovi terreno fertile lì dove esistono disoccupazione, degrado ed emarginazione sociale. Questi fattori contribuiscono in larga parte ad ingrossare le fila dei dipendenti della camorra, ma non solo, anche a mettere su un treno verso il nord tanti, troppi giovani torresi. 
 
Riteniamo dunque che per contrastare il dilagare di questa criminalità che aggredisce quotidianamente Torre Annunziata, bisogna innanzitutto sottrarle le reclute, e questo avviene soltanto attraverso un’efficace politica del lavoro, che miri alla riqualificazione della vasta area industriale e favorisca l’insediamento di nuove e serie cooperative di lavoro (e non certo di mega centri commerciali). Bisogna preservare a tutti i costi i pochi insediamenti produttivi rimasti sul territorio e di conseguenza i posti di lavoro esistenti. Bisogna rilanciare un modello di sviluppo integrato, in cui abbia un peso rilevante una rinnovata politica industriale.
Riproponiamo inoltre che ci sia una commissione d’indagine affinché si faccia chiarezza sulla speculazione finanziaria effettuata sull’ex area industriale, che va ben oltre una semplice speculazione, avvenuta tutta a danno dei lavoratori, al fine di individuarne i responsabili ed evitare di ripetere gli stessi errori. 
 
Allo stesso tempo, però, occorrono altrettanto efficaci politiche sociali. Si può e si deve lavorare incessantemente per il recupero di tutti quei cittadini che vivono ai margini della società e che se lasciati soli inevitabilmente faranno scelte sbagliate, per se stessi e per la società in cui vivono. Questa città straripa di bambini abbandonati a se stessi, ai loro giochi crudeli fatti per imitare i grandi, che si esprimono soltanto attraverso la violenza e la distruzione. I più evadono la scuola o, se ci vanno, sono soltanto elementi di disturbo difficili da gestire. Il loro destino è già deciso; finiranno come il loro padre detenuto, il loro fratello assassinato, i loro cugini rapinatori, sicari della camorra, come i loro amici, EMARGINATI. Appena adolescenti siederanno anch’essi su un motorino per tutto il giorno, a fare da pali, ad estorcere denaro ad onesti commercianti e a sparare nelle loro vetrine, mentre il destino delle bambine è quello di diventare precocemente madri che non hanno da insegnare ai loro figli il rispetto per se stessi e per il prossimo, perché nessuno lo ha insegnato a loro. 
Le istituzioni locali devono essere costantemente al fianco di questi nostri giovani concittadini, aiutando quelle associazioni che fanno l’incredibile lavoro di recupero dei minori, come PROGETTO M.A.R.T.A. e ARCI OPLONTI. 
Bisogna anche offrire a questi minori dei luoghi in cui possa avvenire un’aggregazione sana e costruttiva. Abbiamo due bellissimi centri polivalenti che potrebbero essere usati in tal senso, almeno uno dei due, permettendo così di non far gravare sulle parrocchie tutte le difficoltà che il recupero dei minori porta con sé. 
Nella passata consiliatura, il PRC aveva proposto, insieme a qualche altro partito, di offrire ai giovani un luogo d’incontro e di aggregazione per sottrarli ai soliti sabato sera passati a girare sui motorini, a riempirsi di birra e a sniffare cocaina. Avevamo individuato nel teatro Moderno una struttura ideale per organizzare tutta una serie di attività che, continuiamo a sostenere, avrebbero contribuito ad offrire un’alternativa sana di svago ai giovani, e soprattutto a rilanciare la cultura nella città. Quella consiliatura non sostenne la nostra proposta né si attivò per individuare, con noi, una struttura meno onerosa come poteva essere per essa il Moderno. Adesso ci chiediamo quale sia l’alternativa all’acquisizione di un luogo da destinare ad attività culturali e ludiche che questa consiliatura sta offrendo ai giovani di Torre Annunziata.
 
Non è più rinviabile un progetto di riqualificazione dei quartieri della città, ridotti a veri e propri ghetti, con strutture fatiscenti, scarsa illuminazione, dove la criminalità recluta i propri “soldati”. Una seria politica abitativa, frutto anche di dinamiche partecipative, affiancata da una concreta opera di riqualificazione, potrebbe essere un primo segnale importante per la nostra città. 
 
Riteniamo, inoltre, che sarebbe opportuno evitare la candidatura al consiglio comunale di coloro che sono indagati o che già hanno ricevuto condanne. Il buon esempio, ce lo insegnano a scuola, parte dai più grandi, ed in questo contesto da coloro che occupano cariche pubbliche. 
 
Occorre operare in ogni caso per la tutela e la sicurezza di tutti, ma è da scongiurare la militarizzazione del territorio, che risolverebbe solo in apparenza il problema e sancirebbe il definitivo fallimento dell’azione politica nella città. L’Amministrazione Comunale dovrebbe comunque lavorare in totale sinergia con le forze dell’ordine presenti sul territorio, facendosi carico di un loro coordinamento, contribuendo alla creazione di “progetti di sorveglianza del vicinato”, formati da comitati di zona, e sostenendo sempre tutte quelle associazioni che, di fatto, lottano contro la criminalità, come la CASA DELLA SOLIDARIETA’. Auspichiamo inoltre la creazione di una consulta anticamorra che possa svolgere seriamente un’attività volta a contrastare la criminalità.
 
Mi rendo conto di aver proposto degli ingredienti alla soluzione dell’emergenza criminalità che prevedono tempi un po’ lunghi di attuazione. Ma c’è tutta una serie di iniziative che già da domani potrebbero essere attuate, al fine di rendere questo microcosmo che è Torre Annunziata un po’ più vivibile.
ABBANDONIAMO OGNI IPOCRISIA. La criminalità in questa città non è soltanto quella ovvia e pericolosa della camorra, ma è anche quella silenziosa e dalle fattezze meno identificabili, che chiamerei “atteggiamento criminoso”, come quello di intere famiglie borghesi che a Torre fanno il bello e il cattivo tempo. Bisogna rimuovere ogni tipo di illegalità; tutto ciò che in altre città sarebbe assolutamente inconcepibile, qui è diventato ordinario, come l’occupazione illecita del suolo pubblico, che vediamo ad ogni angolo della città, e che la stessa Amministrazione Comunale dovrebbe risolvere, insieme per esempio alla situazione assurda inerente al barbaro traffico automobilistico. 
Ad una sana provocazione dei Giovani Comunisti, che affissero uno striscione di denuncia del degrado della città di cui è simbolo il Moderno, alla quale ci si aspettava un dialogo costruttivo, si è risposto con incredibile tempestività, rimuovendo lo striscione in meno di 48 ore. Ci aspettiamo che con la stessa tempestività si sgomberino interi suoli pubblici da illecite appropriazioni. Questa A. C. deve dare subito dei segnali di volontà di risolvere i problemi di cui si sta discutendo.
La legalità passa anche attraverso la vigilanza degli organi istituzionali, affinché l’azione amministrativa sia all’insegna della trasparenza e della democraticità.
Non bisogna, inoltre, mai utilizzare la camorra come serbatoio di voti.
 
Per concludere, proprio perché noi del PRC riteniamo che la risoluzione dell’emergenza criminalità e del degrado in cui versa Torre Annunziata passi necessariamente attraverso una politica del lavoro, per il salario e per i diritti, invitiamo tutti i presenti, ed in particolar modo il sig. sindaco che è già stato avvisato da tempo, all’iniziativa del PRC che si terrà il 6 febb. alle ore 18:30 in questa stessa sede, che avrà come tema proprio quello dell’emergenza lavoro, della disoccupazione, dell’emigrazione di massa, del degrado e della malavita. Tutti questi temi sono strettamente collegati tra loro, e risolverne uno significa creare già delle buone premesse per risolvere anche gli altri.