Casella di testo: LETTERA APERTA
 
Al Sindaco di Torre Annunziata, Luigi Monaco
All’Assessore alle Attività produttive del Comune di Torre Annunziata, P. P. Telese
All’Assessore al Lavoro della Provincia di Napoli, G. Riccio
All’Assessore al Lavoro della Regione Campania, C. Gabriele
All’Assessore alle Attività produttive della Regione Campania, A. Cozzolino
All’Amministratore delegato della Tess – Costa del Vesuvio, L. Spedaliere
Alle Segreterie provinciali CGIL / CISL / UIL
Alle Segreterie provinciali FIM / FIOM / UILM
Alle RSU ex Metalfer Sud
A tutti i cittadini di Torre Annunziata
 
Il Partito della Rifondazione Comunista di Torre Annunziata, a distanza ormai di circa un anno dal fallimento di Metalfer ed in prossimità della scadenza della cassa integrazione (e dei corsi di formazione) per i suoi 86 ex dipendenti
 
CHIEDE
 
Alle autorità in epigrafe quale progetto di sviluppo hanno per il sito della ex Metalfer e soprattutto quale soluzione occupazionale per i suoi 86 ex dipendenti.
Il Partito della Rifondazione Comunista è assai preoccupato poiché il fallimento della ex Metalfer costituisce solamente l’ultimo di una lunghissima serie di dismissioni industriali che, a Torre Annunziata, dalla Deriver alla Dalmine, hanno portato, negli ultimi venti anni, oltre 12.000 disoccupati e ad una emigrazione di massa di circa 14.000 abitanti dal territorio verso il Nord del Paese.
La preoccupazione di Rifondazione Comunista aumenta in considerazione che il fallimento Metalfer è diventato un caso giudiziario dopo l’avvenuto blitz della Guardia di Finanza in Toscana e l’inchiesta avviata dalla Procura Toscana della Corte dei Conti, un’operazione che ha portato alla scoperta di un danno erariale di oltre 11 milioni di euro per finanziamenti pubblici, erogati da Sviluppo Italia, a quattro aziende siderurgiche della provincia di Massa Carrara e, appunto, alla Metalfer di Torre Annunziata per progetti di sviluppo e reindustrializzazione mai avvenuti. Questo scandalo finanziario vede coinvolte 17 persone, tra cui dirigenti di Sviluppo Italia, imprenditori privati e fideiussori delle società beneficiarie.
Il Partito della Rifondazione Comunista di Torre Annunziata, unitamente al suo ex Gruppo Consiliare, (insieme anche ad un’interrogazione parlamentare) è stato l’unico, nella passata legislatura, ad aver denunciato pubblicamente la speculazione in atto in quell’Area.
Dalle prime indagini emerge addirittura l’ipotesi fondata del fallimento premeditato per Metalfer, dato che conferma non solo la mancanza di controlli, da parte delle autorità competenti, circa gli insediamenti sul territorio, ma il disegno politico calato dall’alto di una politica non finalizzata allo sviluppo produttivo ed occupazionale sul territorio ma alle sole manovre speculative, finanziarie ed immobiliari.
Il Partito della Rifondazione Comunista il 4 febbraio 2006 ha indetto un’iniziativa pubblica invitando al confronto l’amministratore delegato della Tess, i rappresentanti sindacali CGIL – CISL – UIL, gli assessori regionali al Lavoro ed alle Attività produttive e l’assessore al Lavoro della Provincia di Napoli. Da quel dibattito emerse la proposta articolata di nazionalizzare il suolo dell’area ex Metalfer per poi darlo in concessione (affitto) ad imprese, pubbliche o private, le quali presentino però tutte le carte in regola per garantire sviluppo industriale e posti di lavoro sicuri. Così facendo si sottrae il suolo dal rischio di una nuova speculazione, visto che il curatore fallimentare è intenzionato a liberarsene al più presto.
Pur avendo riscontrato la condivisione e l’impegno sulla proposta, sia da parte dell’amministratore delegato Tess Spedaliere, sia dei rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, registriamo, ad oggi, che quel dibattito non ha ancora conosciuto un vero prosieguo. Il Partito della Rifondazione Comunista, nel ribadire il suo impegno alla soluzione dei problemi di quell’area e dei suoi lavoratori, visto che il curatore fallimentare sembra non intenda prorogare ulteriormente i sei mesi della cassa integrazione e vista soprattutto la totale indifferenza da parte del Comune di Torre Annunziata verso questa problematica, pur trattandosi, in larga maggioranza, di lavoratori torresi,
 
INVITA
 
le SSVV a valutare seriamente quella proposta nonché di rendere pubbliche tutte le informazioni sulle imprese interessate all’Area e le rispettive garanzie occupazionali
 
IL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “GINO ALFANI” – TORRE ANNUNZIATA
Corso V. Emanuele III n. 310