VALBASENTO fabbriche chiuse, manipolazioni, inquinamento,dubbi
Indicazioni per un percorso progettuale e non…umori popolari …!!!
La chiusura delle fabbriche di Pisticci Scalo è la conseguenza del fallimento di chi ha gestito la Valbasento sino ad ora! Politici, parte dei sindacati ed un coro di fiancheggiatori sostengono ora che il rilancio passa attraverso l’energia: mentono, sapendo di mentire.
Come più volte da noi detto, si impieghi da subito il gas gratuito della Val d’Agri per produrre energia elettrica a basso costo ed abbattere le emissioni attuali.
Non capiamo perché ci si continua a preoccupare della megacentrale di Energia Spa e non della questione energetica regionale. Valutando le proposte di piccole centrali distribuite sul territorio, di impianti a cogenerazione, di sfruttamento delle risorse disponibili e gratuite.
Oggi il gas viene regalato alle compagnie petrolifere, mentre per contratto lo dovrebbe utilizzare la Regione. Vi è gas abbondante per tutta la Basilicata, per alimentare una centrale in Val Basento e per piccole centrali distribuite.
A chi si chiede come mai Energia Spa non riesce ad ottenere i permessi ministeriali per la centrale di Pisticci, giova ricordare che la Regione Basilicata ha già espresso parere negativo con delibera n°2815 del 07/12/2004 recependo in pieno il parere negativo del Comitato Tecnico Regionale per gravi problemi di inquinamento.
Le Istituzioni locali, inoltre, hanno parlato chiaro: si sostituisca la centrale esistente con una di eguale potenza, hanno concordato Comune di Pisticci e Provincia di Matera con delibere distinte, e si impieghi da subito gas (gratis) e non gli attuali combustibili più inquinanti.
Un impianto da 70 MWe, dunque, che, come spiegato dalle Istituzioni, è più che sufficiente per le esigenze energetiche della Val Basento e della Regione e per evitare pesanti inquinamenti.
Il Piano energetico regionale recepisca la richiesta delle popolazioni, del Comune di Pisticci e della Provincia di Matera e poi si potrà procedere alla costituzione della SEL.
In tale ottica i 70 Mwe proposti per Pisticci sono sufficienti e rappresentano la partecipazione possibile di quest’ area. Una strada sostenuta da comitati, associazioni e cittadini e ben recepita dalle Istituzioni locali. La politica regionale non può non prendere atto delle indicazioni della nostra società civile e seguirle, perché i cittadini e le loro istituzioni sono sovrani nel loro territorio. Questa strada è condivisa. Non si tratta di “umori popolari”, ma di una espressione di democrazia.
Gli operai, a ragione, visto il costante clima d’incertezza e di ricatti, temono per il posto di lavoro e pertanto sono facilmente strumentalizzabili.
Allora passino tutti alle dipendenze della Regione Basilicata (Consorzio di Matera), come era qualche anno fa, prima che la Regione/Consorzio di Matera vendesse le azioni di Tecnoparco ai privati. Altre aziende privatizzate sono tornate alla Regione.
Per uscire da una situazione di ricatti ai lavoratori e di false manipolazioni sarebbe l’ora di progettare un nuovo Piano Energetico Regionale (nella speranza che non venga variato sulla base dei desiderata delle multinazionali dell’energia), recependo il contributo delle Associazioni, invece di sollecitare in modo surrettizio Energia Spa a presentare il progetto da 400 Mwe.
Per approvarlo gli amministratori dovrebbero rimangiarsi tutte le delibere già approvate.
In chiusura ci corre l’obbligo porre alcune questioni ai Vertici Regionali:
-Perché non usate da subito il gas della Val d’Agri così da ridurre l’attuale inquinamento, diminuire il prezzo dell’energia, aiutare le imprese e tranquillizzare i lavoratori?
-Perché non diminuite da subito il prezzo di vendita dell’energia alle imprese attuali, visto che la Regione/Consorzio/Tecnoparco fa già utili?
-Perché non abbassate i prezzi dei servizi e così favorite l’ insediamento di nuove imprese per dar lavoro vero a giovani e disoccupati?
Quale Regione in Italia, attraverso sue Società, importa rifiuti, produce energia elettrica, guadagna ed insiste a voler implementare questi settori, invece di presentare progetti di sviluppo realmente ecocompatibili, condivisi dalle comunità ed in sintonia con le peculiarità del territorio?
Per affrontare la intricata questione valbasentana ci vogliono un po’ di coraggio e molta capacità progettuale oltre che coerenza rispetto a ciò che i cittadini chiedono a gran voce.
Senza un cambio di rotta, la Val Basento non andrà da nessuna parte e, ancora una volta, pagheranno i lavoratori, le comunità e i giovani disoccupati.
Pisticci, 06/12/2005
Questo documento è sottoscritto dalle seguenti organizzazioni:
Acli Pisticci, Allelammie, Anspi Pisticci, Arci Pomarico, Centro Studi Gymnasium, Coldiretti Pisticci, Forum Ambientalista – Coordinamento Nazionale, La Spiga, Lipu Basilicata, Mp3, Nuova Identità Meridionale, Pro Loco Marconia, Pro Loco Pisticci, Sacco e Vanzetti Pomarico, Unione dei Consumatori Pisticci.