I sei capistazione saranno destinati ad altra sede. Problemi per 150 mila utenti

Trenitalia se ne va da Ferrandina

Un'altra tegola: da domani lo scalo sarà privo di personale ferroviario

FERRANDINA - Uno dei tanti paradossi del Belpaese e che sovente si materializza con una serie di disservizi nel Mezzogiorno. Il tutto adispetto dei proclami che vanno verso il potenziamento della rete infrastrutturale per incentivare la crescita e lo sviluppo del territorio. Lo scalo ferroviario di Ferrandina, snodo strategico anche Matera, unico capoluogo di provincia ancora tagliato fuori dal circuito nazionale, da domani sarà priva del personale Trenitalia. I sei capistazione saranno destinati ad altra sede. Davvero una stridente contraddizione se si considera che la stazione è oggetto di lavori di ammodernamento e che a breve potrebbe rimanere senza personale. Preoccupazioni esternate da numerosi cittadini e viaggiatori dei Comuni della Valbasento e che hanno indotto La Cupola Verde, una delle associazioni più sensibili alle tematiche sociali del territorio, oltre che a promuovere con altri sodalizi dei paesi del comprensorio una raccolta di firme, anche a scrivere al sottosegretario alle Infrastrutture, on. Guido Viceconte, al dott. Claudio Ciarmatori, capo compartimento Ferrovie dello Stato di Bari e all’ing. Michele Mariani, responsabile FS Str. Operativa Esercizio di Bari, per scongiurare la chiusura della stazione. Una nota che per conoscenza è stata inviata anche ai sindaci di Matera e dell’area basentana, ai parlamentari lucani e al Prefetto. «Il provvedimento - si legge nella nota de La Cupola Verde - creerà ai circa 150 mila utenti del materano, sicuramente notevoli disagi e problemi di non poco conto come la mancanza di notizie su eventuali ritardi o soppressioni dei treni, sulla consultazione dell’orario ferroviario, sulle informazioni relative alle coincidenze in altre stazioni del territorio nazionale». Disagi, rileva, il sodalizio, accentuati dalla inefficienza del numero verde di Trenitalia, senza considerare il rischio e le difficoltà dei viaggiatori nell’attesa dei convogli in scalo senza presidio. Insomma sono stati investiti 7 milioni di euro per interventi di adeguamento e potenziamento dello scalo eseguiti dalla ItalFer spa ma di fatto l’utenza verrà ulteriormente penalizzata dall’imminente provvedimento. Tra gli altri problemi figurano l’inutilizzo dei bagni ed a breve della sala di attesa, l’assenza di un telefono pubblico, mentre lungo il primo binario non c’è una pensilina cosicché in casi di pioggia i viaggiatori incorreranno in altri disagi. Tra gli interventi realizzati l’aumento dei binari a sei, in previsione per il sospirato collegamento a Matera, previsto per il 2008, sottopassaggi e rampe per disabili, tre marciapiedi con pensiline di 50 metri in corrispondenza del secondo, terzo e quarto binario, nuova stazione con atrio viaggiatori, biglietteria, bagni, ufficio movimento e locali per le apparecchiature di segnalamento, tra cui il nuovo impianto Acei per il traffico telecomandato, ampliamento del piazzale per gli autobus.

Donato Mastrangelo