COMUNICATO STAMPA

Sarà eseguita domenica 4 settembre alle ore 20 presso la Chiesa di San Domenico a Ferrandina l’opera sacra senza canto in forma concertistica “Il giusto paese dell’isola” del maestro Giovanni Tamborrino, docente del Conservatorio “Duni” di Matera. L’evento, promosso dalla Provincia di Matera e dall’assessorato alla Cultura, vedrà il Giovanni Tamborrino Ensemble eseguire una sacra rappresentazione contemporanea per attore-attrice, coro femminile, gamelan organo e campane tubolari.

“Il giusto paese dell’isola”

Parole di Jean Paul

Opera senza canto in forma concertistica per attore attrice, coro femminile, gamelan organo e campane tubolari

di Giovanni Tamborrino

 

Giovanni Tamborrino Ensemble

Chiara Ratti - Voce e Clarinetto

Luciana Mele, Antonella Porfido - Voci

Tommaso Scarimbolo, Francesco Marcello Sette, Carlo Varlaro, Bartolomeo Girardi – Gamelan, Campane, Percussioni

Elisabetta Fusillo - Organo e Tastiera

Giovanni Tamborrino - Voce

 

Il giusto paese dell’isola

“I profumi e i suoni si mescolano alle sensazioni visive. Un canto sommesso e gioioso echeggia nell’aria; risuonano echi di campane, di gamelan, armonici di metalli,suoni d’acqua,oppure voci pronuncianti parole sibilline. Tutto è animato, vivo, sonoro, tutto parla e canta, l’universo si esprime in una lingua infinitamente dolce, cui talora rispondono accenti lugubri rintocchi funebri della natura… In questo universo dove << i suoni i colori e i profumi si rispondono>> gli oggetti si trasfigurano senza posa e mutano le loro sembianze”… ( da Hesperus di Albert Béguin)

L’uomo è la creatura del tempo, l’angelo è la creatura dell’eterno. Tutto ciò che è nel tempo ha una durata: un inizio e una fine. L’eterno, senza tempo, non ha né un inizio né una fine. Quello che esiste nel mondo, che conosciamo, trasportato nell’eternità, ha una maniera diversa di esistere, questo diviene incomprensibile per noi.

L’uomo che viaggia nell’eterno con l’angelo, vuole scoprire questa diversa esistenza.

Il giusto paese con le sue case bianche e i tetti finemente colorati, si trova su di un’isola insieme ad una misteriosa e cupa valle…

Raggiungendo l’isola, i due viaggiatori incontrano subito il paese. Luogo incantevole, brulicante di vita di gente, e d’anime (prima sezione del racconto). Dopo aver parlato all’uomo e alle anime, l’angelo va via, lasciando il suo compagno da solo…

In seguito (seconda sezione) varcando la soglia della valle, gli appare uno strano essere, questi lo invita a seguirlo per scoprire i luoghi del dolore che si trovano all’interno della valle.

Infine (terza sezione) egli attraversa un’immensa porta di ferro trovandosi in un luogo-non luogo, a metà tra il cielo e il mare.

Qui rincontra l’angelo insieme ad un “Uomo alto e Magnifico”, con la corona del martirio sul capo. Entrambi invitano l’uomo a sacrificare il tempo per l’eternità.

 

Matera, 01 settembre 2005

L’assessore alla Cultura della Provincia di Matera Rosa Rivelli