COMUNICATO STAMPA
Ancora una volta i movimenti, i pacifisti sono scesi nelle piazze per chiedere che cessino definitivamente l’occupazione militare in Iraq e tutte le altre guerre, e che il governo italiano disponga il ritiro immediato delle sue truppe.
La protesta di questi giovani interpreta l’orrore che ha prodotto la visione del video curato da Rai News 24 e che si aggiunge all’orrore ancora vivo provocato dalle immagini delle torture a cui sono stati sottoposti i prigionieri di Guantanamo.
Ingiustificato è il tentativo della stampa ufficiale di oscurare questo lavoro di inchiesta non avendo riservato spazi per la diffusione di documenti che tutti i cittadini italiani, e non solo, hanno diritto di conoscere.
Eppure la drammaticità di quelle immagini ha forato lo schermo raggiungendo le coscienze di quegli spettatori che non possono e non vogliono tollerare e ignorare quanto hanno visto.
La guerra globale e permanente di Bush, sostenuta da Berlusconi e Blair, è un crimine contro l’umanità.
Tutte le guerre lo sono, ma chi ha sostenuto in questi anni che la guerra aveva il compito fatale di esportare la democrazia deve rispondere di stragi civili e soprattutto di avere portato la politica e i destini dell’umanità dentro la drammatica spirale guerra-terrorismo.
Le immagini che sono state trasmesse da RAI News sono molto eloquenti. Un lavoro di inchiesta e di giornalismo coraggioso che ci porta a ringraziare chi ancora fa questo mestiere con lo spirito pionieristico di chi ricerca la “verità” senza rispondere ai poteri forti, e che ci mette di fronte ad immagini di una violenza che si autoalimenta.
L’Esercito Americano per “conquistare” Falluja ha sprigionato una pioggia chimica - utilizzando il fosforo bianco - sui quartieri della città producendo una vera e propria strage di civili.
Viene da chiedersi: Saddam andava colpito perché possedeva armi non convenzionali, per la verità mai trovate, e dunque si mostrava pericoloso per l’umanità. E l’Esercito Americano, con la complicità dei suoi alleati, è da considerarsi un pericolo per l’umanità?
E’ sempre più evidente che questa guerra si presenta come una ingiustizia infinita che colpisce le popolazioni già massacrate dalla povertà, una povertà diffusa a cui l’Occidente deve rispondere. La democrazia non si esporta, non si serve di armi ma deve nascere dalla partecipazione e dalla condivisione delle scelte dei popoli. Non certamente la guerra ma la politica può e deve favorire il dialogo con le forze sane dell’Iraq, capaci di isolare le forze terroristiche e mettere fine alla guerra civile tra iracheni.
E’ sempre più evidente che questa guerra amplifica problemi di fratture tra le diversi parti del pianeta e spinge una parte di disperati verso l’utilizzo di una violenza furiosa tanto quanto la guerra, il terrorismo appunto, che fa stragi di civili e che porta il buio della morte.
La richiesta di ritirare subito i militari dall’Iraq risponde alla cultura della Pace e della solidarietà, che deve segnare prima di tutto la politica dell’UNIONE.
La condanna alla guerra deve vedere le Amministrazioni locali promuovere politiche di partecipazione, di contrasto della povertà, dell’incertezza, della precarietà, perché solo queste rappresentano la vera alternativa di Pace e giustizia sociale.
Matera, 16/11/2005
L’Assessora alle Politiche Sociali
Rosa Rivelli