Gentile elettrice, gentile elettore,
in questi giorni sarà assediata/o, attraverso i canali più svariati, da sollecitazioni e da messaggi elettorali, che in parte l’aiutano a farsi un’idea, a definirla, a confermarla, ma in parte, forse in gran parte, l’affaticano e persino l’annoiano, soprattutto perché ella, come la stragrande maggioranza degli italiani, certamente possiede l’intelligenza e l’esperienza per leggere i processi e la realtà in modo autonomo.
Noi comprendiamo e le chiediamo un supplemento di pazienza e di attenzione perché vogliamo dirle alcune cose che non tutti dicono.
La politica come oggi viene concepita e praticata dalla gran parte dei partiti suscita una sacrosanta reazione di rigetto. Sarebbe, però, un imperdonabile errore cedere alla tentazione di affidare il governo della società alle lobbies, ai corpi separati, ai potentati economici e finanziari, di cui peraltro, in Italia col governo Berlusconi e nel mondo con l’impero americano, sperimentiamo i terribili fallimenti e gli abissi di disuguaglianze: il 20% della popolazione mondiale dispone dell’80% della ricchezza prodotta sul nostro pianeta, per cui l’Europa si permette il lusso di far finire nei rifiuti il 60% della sua produzione alimentare, in Italia i quattro quinti della popolazione si sono impoveriti mentre un quinto si è strarricchito, il 7% degli italiani possiede il 45% della ricchezza nazionale (solo Berlusconi dispone di un patrimonio pari a quello di quattro o cinque stati africani), in Basilicata 130.000-140.000 persone dovrebbero vivere con 220 euro al mese, certo un po’ più dei due dollari al giorno con cui agonizzano due miliardi di esseri umani sulla terra, ma sempre di estrema povertà si tratta, inoltre non deve stupire se da qualche tempo emigrano 2000-3000 giovani lucani ogni anno.
Ovviamente non è responsabile soltanto Berlusconi, ma egli è il rappresentante più organico di quella politica che ha prodotto quelle linee di vera e propria frattura.
Ecco perché deve essere riaffermata la politica, una politica rifondata, come una delle forme più elevate dell’attività umana, che assuma come orizzonti del suo agire la Pace, il superamento del neoliberismo, quindi l’uguaglianza come riferimento della libertà, un’ alta qualità delle relazioni sociali, tra i sessi, con la Natura, la valorizzazione del lavoro, la difesa dei beni comuni, la promozione di una cultura e di una pratica della accoglienza, del riconoscimento e della comunicazione degli e con gli “altri”.
Insomma vogliamo avviare la costruzione di un’altra società in cui le politiche concrete, i comportamenti, i significati portino un segno rovesciato rispetto a quello indotto dal neoliberismo e dal centrodestra in Italia: invece dell’individualismo rapace, della sopraffazione, della competizione diffondere la solidarietà, l’autonomia, la cooperazione.
Il sistema guerra-precarietà deve cedere al sistema Pace-diritti-responsabilità.
Rifondazione Comunista di Basilicata ha deciso attraverso una larga consultazione di offrire alle elettrici e agli elettori questo altro sguardo sulla realtà candidando due donne come capolista, Angela Lombardi alla Camera e Anna Maria Palermo al Senato.
Rifondazione è impegnata veramente nella riforma profonda della politica e perciò vuole favorire l’irruzione dell’intelligenza e della sensibilità femminili in essa.Dopo l’elezione di Emilia Simonetti al Consiglio regionale e di Rosa Rivelli ad assessore della Provincia di Matera, la elezione di Angela e di Anna Maria porterebbe significativi elementi di rinnovamento nella vita politica, istituzionale e sociale della nostra regione nell’interesse di tutti, maschi e femmine.
Per le cose dette ci sentiamo di poter legittimamente chiedere di sostenere con un voto le liste di Rifondazione Comunista in cui sono presenti per puro spirito di servizio personalità di grande prestigio.
La ringraziamo per l’attenzione prestataci e per la fiducia che, se le cose dette incontrano le sue idee e anche i suoi interessi, vorrà accordare al Partito della Rifondazione Comunista.
Cordiali saluti
Per il Comitato Regionale del PRC
Giacomo Schettini