Il PRC e la Giunta regionale
I comunicati stampa di Giacomo Schettini e Angela Lombardi
Il Presidente della giunta Vito De Filippo ha varato la nuova giunta. Il metodo seguito non solo ripercorre vecchi metodi dorotei: finto ascolto e finta partecipazione. La scelta operata è sbagliata, ingenerosa e velleitaria.
Sbagliata perché inaugura una neo conventio ad escludendum dell’area dei comunisti di circa il 9% dei voti, ingenerosa perché dimostra di usare forze e persone per bene con metodo usa e getta, velleitaria perché suppone che i comunisti e in particolare Rifondazione Comunista possano essere considerati superflui.
Il PRC valuterà nei prossimi giorni nei suoi organismi dirigenti la collocazione e le iniziative da assumere.
Giacomo Schettini
Segretario Regionale PRC
Ieri il neo governatore lucano Vito De Filippo ha presentato la sua giunta e ha esaltato due elementi: i tempi ristretti e la presenza articolata dei partiti della maggioranza. Due punti questi discutibili.
I tempi ristretti con cui si è stata varata la giunta hanno fatto una grande vittima la democrazia e la partecipazione paritaria dei partiti che hanno contribuito al successo dell’Unione. La discussione sull’assetto della giunta infatti è stata interrotta e mai ripresa se non da una telefonata con cui si è data comunicazione della decisione. Solo un anno fa il sindaco della città di Potenza Vito Santarsiero è stato accusato di decisionismo per avere chiuso la giunta cittadina in disaccordo con alcuni partiti, seppure in presenza di un tavolo permanente di discussione che non trovava la sintesi, oggi quelle stesse forze politiche che si erano indignate non muovono ciglio, anzi consentono che la tempestività sia sinonimo di assenza di discussione.
L’articolata presenza dei partiti di maggioranza di cui si parla è evidentemente smentita dai fatti. L’area comunista (PRC e PDCI) in questa regione rappresenta quasi il 10%, è stata evidentemente premiata dagli elettori eppure non mi pare sia presente in giunta né può essere in alcun modo compensata dalla presenza dei Verdi o da qualche postazione in Enti Subregionali.
Due scelte queste che dicono di presupposti tutti politici con cui si dà avvio alla legislatura.
Alla crisi economica e democratica che attanaglia il paese e che si manifesta con accenti di gravità, in questa regione si sceglie di rispondere con una politica neo centrista, certificata dal tentativo di chiudere in un angolo l’esperienza politica e sociale dei comunisti. La crisi attuale richiede invece risposte radicali che sappiano concretamente contrapporsi all’avanzare della precarietà e della povertà.
Lo stesso De Filippo ha accennato a quanto preoccupante sia la crisi che segna l’intero apparato produttivo dai salotti, alla Fiat e all’agricoltura. Una crisi a cui non si può rispondere abbattendo diritti e consentendo la devalorizzazione del lavoro stesso. Bisogna pensare e programmare un intervento pubblico che sappia puntare su ricerca e innovazione e che sappia costruire un welfare fatto di vecchi e nuovi diritti. L’esordio del Presidente che promette fondi alle scuole cattoliche non va in questa direzione. Una Regione come la nostra povera di servizi sociali sul territorio non può non porsi il problema di assicurare a tutti e in modo omogeneo asili nido e scuole materne pubbliche e laiche.
Insomma l’esordio del neogovernatore contraddice i temi della campagna elettorale. Le fabbriche, e non solo quelle delle idee, chiudono, la precarietà e l’incertezza dominano il presente. La democrazia, vale a dire l’entrata delle donne e degli uomini con i loro bisogni dentro la politica è segnata da un crisi di presenza con pochi precedenti.
Il Partito della Rifondazione Comunista nei prossimi giorni valuterà come porsi nei confronti del nuovo governo regionale. Siamo certi che daremo il nostro contributo sociale e politico al necessario rinnovamento della politica e delle classi dirigenti in questa regione.
Angela Lombardi
Segretaria Provinciale PRC