A proposito dei fondi PISU

 

Sindaco e Giunta municipale prendono atto dell’impossibilità di concludere entro il 2008 i lavori per la realizzazione della Tangenziale e l’abbandonano tra le ‘opere incompiute’ di questa Città.

Ma il rimedio è già pronto: il rifinanziamento della Tangenziale  - che arriverà fino a Matera Sud – questa volta coi fondi europei destinati alla regione Basilicata!

Ci sovviene Ettore Petrolini che recita Nerone l’incendiario, mentre Roma brucia: “e Roma risorgerà, più bella e più forte che pria!”.  Dalla platea: “bene, bravo”. E poi, il dialogo: “grazie!”, “prego!”.

Ma, non sarebbe stato meglio, oggi come allora, liberarsi per tempo - sembra sia questa la ragione dell’inammissibile ritardo - di amministratori imbelli e di funzionari e tecnici infedeli – e forse disonesti?. E risparmiare così la Città?

Certo, Roma è risorta più bella e forte di prima, sia pur cancellando chi lavorava e soffriva: magari la storia sarebbe andata diversamente …

Anche Matera sopravviverà a questo ceto, incapace persino di spendere soldi pubblici, su cui pure aveva fatto la propria fortuna elettorale nella passata tornata elettorale amministrativa. Intanto, questa Città resta ancora al palo; nella la morsa di una crisi che stringe sempre più qualsiasi spiraglio di futuro.

A conti fatti – forse un po’ più attendibili di quelli fatti dal sindaco – la Città dovrà ipotecare circa 30 milioni di euro – gran parte cioè dei finanziamenti europei da qui al 2013, per un’opera certamente utile, ma di cui nessuno ha ancora stabilito la priorità rispetto ad altre drammatiche necessità. Siamo ancora alla logica dell’emergenza; che esclude – nei fatti – il coinvolgimento di tutta intera la Città dalle decisioni che contano, favorisce chi è più pronto e ‘informato’, nega – anche questa volta - qualsiasi dichiarato proposito di pensare la Città e il suo territorio in funzione di condivise ipotesi di sviluppo e di organizzazione.

C’è di più: si pensa di recuperare i nove milioni perduti con progetti ‘usa e getta’. E così, altre opere, incompiute soprattutto perché prive di credibili ipotesi di futura gestione, saranno ripescate e completate: poi si penserà che farne! Questa è la programmazione e la pianificazione a Matera!.

 

Abbiamo sostenuto strenuamente la necessità di uscire dalla logica del ‘giorno per giorno’, per dare alla Città un’idea condivisa di sviluppo, nel contesto di rilancio del suo territorio (la Città fatta di paesi e di borghi, dall’entroterra bradanico a quello murgiano barese) e del Mezzogiorno dentro il Mediterraneo. E’ quello che sta già accadendo intorno a noi. E’ il percorso obbligato per Matera e il suo territorio, per non restare fuori dei processi cooperativi e competitivi dei diversi territori, che tumultuosamente stanno cambiando il volto delle nostre città.

Sono passati inutilmente altri mesi preziosi dalla decisione di avviare concretamente il processo di formazione del Piano Strategico, già da oltre due anni: resteremo anche senza gli strumenti necessari all’acquisizione dei finanziamenti pubblici per i prossimi dieci anni?

Eppure, non ci vuole molto: ci sono già le competenze e i lavori che si riferiscono, ad esempio, al nostro territorio produttivo e industriale provinciale; all’esperienza del territorio murgiano pugliese. C’è – ed è consolidata – l’esperienza dell’associazionismo di categoria, della cittadinanza attiva, che hanno offerto partecipazione popolare, contributi e idee. Quali risposte vengono dall’amministrazione cittadina?

 

C’è ancora chi ci rimprovera di aver abbandonato la Giunta Porcari: per fare cosa?

 

Matera, 6 marzo 2006

La segreteria cittadina del PRC