BARILLA, SIMONETTI (PRC): PROPOSTE PER DIFENDERE LO STABILIMENTO DI MATERA  

“Si è svolta presso la mediateca di Matera, simbolo dell’innovazione al servizio della comunità, una manifestazione organizzata dalla Cgil per discutere dei gravi problemi che riguardano lo stabilimento Materano, e non solo, del gruppo Barilla, che rischiano di minacciare seriamente il tessuto produttivo della comunità inserendo nella precarietà lavorativa moltissimi dipendenti”. Lo riferisce il presidente del Gruppo regionale di Rifondazione comunista, Emilia Simonetti. “Il tentativo di dismettere lo stabilimento Materano – continua Simonetti - rientra nella logica di rendere il lavoro sempre più instabile e precario inseguendo la moda di esternalizzare la produzione, mantenendo in vita il marchio e disinteressandosi delle modalità di produzione e dei livelli qualitativi raggiunti”. “Lo stabilimento Barilla di Matera – sottolinea l’esponente del PRC - produce 2500 quintali al giorno di pasta e tali numeri testimoniano la grande rilevanza della produzione materana in termini di quantità senza tralasciare di considerare anche la qualità garantita. La Barilla ha acquistato in Germania un gruppo alimentare, ha avuto relazioni con la Banca Popolare di Lodi ed è in difficoltà finanziaria: questo è quanto hanno dichiarato i rappresentanti sindacali. Ragion per cui, la Barilla tende a recuperare alcune perdite, che sta subendo altrove, dismettendo alcuni stabilimenti del Mezzogiorno in cui si era insediata ricevendo notevoli finanziamenti pubblici. Il mulino di Termoli è stato venduto al Gruppo Casillo, il centro ricerche di Foggia è stato trasferito a Parma, mentre due linee produttive di Matera sono state promesse e destinate all’area campana”. “Lodevole – sostiene Simonetti - è stata l’iniziativa della Cgil, schierando tutto il suo gruppo dirigente nazionale per dire no a questo progetto e a questa nuova tendenza degli imprenditori italiani, che mira a far pagare ai lavoratori le conseguenze delle loro perdite finanziare, provocate da rischiose operazioni di Borsa. La presenza della Regione, della Provincia e del Comune, di tutte le forze politiche, culturali e sociali dimostra che il progetto dell’industria di Parma può essere bloccato. Insieme con l’assessore provinciale, Rosa Rivelli, e l’assessore comunale, Michele Morelli, abbiamo ribadito la posizione del Prc contro la chiusura dello stabilimento e contro il tentativo di utilizzare l’area dello stabilimento per speculazioni immobiliari. Su tali questioni discuterà il prossimo Consiglio comunale di Matera”. “Da qui al primo gennaio prossimo, data fissata per la chiusura, - afferma Simonetti - mancano poche settimane che non devono assolutamente trascorrere invano, ma, al contrario, devono essere utilizzate per mobilitare tutte le forze sociali e le organizzazioni regionali al fine di dar vita a una grande iniziativa che coinvolga anche la città di Parma e la Regione Emilia Romagna che si sono sempre battute per il lavoro, per la dignità del lavoro e per la solidarietà verso il Mezzogiorno. Infine, si ricorda che è ancora vigente la norma che prevede la requisizione degli stabilimenti, come ultima e strema ratio, di fronte all’irresponsabilità di coloro che vogliono distruggere l’esperienza centenaria dell’industria pastaia di Matera”.

03/11/2005