Fini: «Siamo intervenuti tra i primi in suo favore».

Intanto 60 egiziani vengono espulsi e rispediti in Libia

L’Italia offre asilo politico a Abdur Rahman, l’afghano convertito al cristianesimo

 

Potrebbe trovare asilo in Italia Abdur Rahman, l’afghano convertito al cristianesimo che rischiava una condanna a morte per apostasia. «Se me ne vado significherà che qui hanno vinto i talebani». Così si era espresso opponendosi alla possibilità di espatriare per evitare il carcere. Ma dopo il rilascio Rahman ha preferito cambiare idea e ha chiesto asilo politico ad un paese straniero tramite l’Onu, che ha collaborato con il governo afghano per trovare una via d’uscita a un caso giudiziario che rischiava di isolare Kabul.

«L’Italia è intervenuta tra i primi in suo favore», ricorda il ministro degli Esteri Gianfranco Fini nel rendere nota la richiesta al Consiglio dei ministri di offrire ospitalità a Rahman nel nostro Paese. Intenzione fatta presente all’ambasciatore d’Italia a Kabul, Ettore Francesco Sequi, dal quale ha ricevuto conferma della liberazione. Le motivazioni non sono state precisate ma il rilascio di Rahman dal carcere di massima sicurezza di Policharki, è probabile sia avvenuto perchè giudicato incapace di stare in giudizio per infermità mentale dopo che la perizia psichiatrica aveva evidenziato anomalie nel suo comportamento.

Il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, all’idea ospitale appare entusiasta: «Concordo pienamente con la proposta del ministro degli Esteri Gianfranco Fini, e osservo che questo è uno dei casi classici nei quali viene normalmente concesso l’asilo politico. Ciò comporterà naturalmente -ha aggiunto- tutte le forme di protezione ed assistenza connesse al riconoscimento dello status di rifugiato». Anche in Vaticano la notizia viene accolta con sollievo: «E’ un gesto che apprezziamo e che deve diventare una filosofia da seguire sempre».

Un’apertura considerevole all’ospitalità di genti di diversa nazionalità quella del leader di An e dell’esponente forzista. Eppure a causa delle politiche del governo, di cui sono i massimi responsabili in materia, nella mattinata di ieri sono stati espulsi 60 migranti di nazionalità egiziana con un volo charter da Lampedusa, diretto verso la cittadina libica di Elbeida ai confini con l'Egitto. Evidentemente questi migranti non hanno avuto la previdenza di convertirsi al cristianesimo, unico modo per vedersi riconoscere quello status di rifugiato caro a Pisanu.