Sempre più vicine le elezioni amministrative. Entra nel vivo la campagna elettorale con la presentazione delle liste
Roma, ieri la lista Arcobaleno. Salerno, Ds divisi su De Luca
Civitavecchia, nocoke tra Prc e Verdi

 

La campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative entra nel vivo. Manca poco al 28 e al 29 maggio e a Roma i candidati sindaci nella corsa al Campidoglio sono impegnati nel definire le rose dei “minisindaci” nel delicato scacchiere dei municipi circoscrizionali. Un grattacapo non da poco per Gianni Alemanno e Walter Veltroni che hanno cominciato un confronto a distanza sui temi che interessano la capitale: su tutti diminuzione dell’Ici ed emergenza abitativa. E se da parte della Giunta capitolina arriva l’approvazione della vendita di tredicimila case popolari di proprietà del comune, il ministro uscente di Alleanza Nazionale punta tutto sul tema sicurezza, e il dito contro i centri sociali bollati come «laboratori di violenza». Un omaggio ad Alessandra Mussolini e alla galassia neofascista che non farà mancare il suo sostegno alla Cdl.

L’attenzione principale è rivolta però, alla presentazione delle liste. Ci sarà anche quella di “Roma Arcobaleno” a sostenere Veltroni, presentata tra musica e videoproiezioni al teatro Ambra Jovinelli. Gli esponenti di spicco? Il consigliere comunale uscente Nunzio D’Erme, leader dei Disobbedienti; Simona Panzino di Action, già candidata “senza volto” alle primarie dell’Unione; Roberto Perciballi, il cantante di “Assalti Frontali”, insieme a tanti esponenti dei centri sociali romani. Una lista apartitica, autorganizzata e fortemente radicata nel territorio.

Restando sul fronte laziale, è da sottolineare la delicata situazione che si registra a Civitavecchia.

Qui le coalizioni si presentano entrambe divise. E’ certo ormai che il centrosinistra si presenterà con due candidati: Gino Saladini, sostenuto dal cartello Ds, Dl e Verdi, e Marco Piendibene, che conterà sull’appoggio del Prc, Pdci, Ambiente e Lavoro e l’area Ds che fa capo a Fabio Mussi. Di chi la responsabilità politica della frattura? Per il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Enrico Luciani è da attribuire «all’atteggiamento onnipresente e alla volontà un pò miope dei Ds» ma a sorprendere è la rottura che si crea in seno ai protagonisti politici della protesta “no coke”. Verdi e Prc si troveranno a sostenere candidati sindaci diversi. Non è un fatto di poco conto in una città al centro delle cronache nazionali per le vicende che riguardano la centrale di Torre Valdaliga Nord. Il sole che ride mostra aperture sulla riconversione a carbone della centrale Enel? Il Prc và per la sua strada forte del risultato ottenuto alle ultime politiche, che a Civitavecchia l’ha vista attestarsi alla Camera sull’11% e al Senato addirittura sul 13,3%. Un risultato che Luciani definisce «il massimo storico mai ottenuto» e che spera si ripetere.

In Campania, invece, il clima elettorale è certamente più disteso a Napoli che a Salerno. Nel capoluogo del Cilento il centrosinistra si spacca in vista delle amministrative. Meglio: la frattura è tutta interna ai diesse e non trova sorpresi gli elettori della città campana. L’ex sindaco e parlamentare De Luca ha confermato la volontà di concorrere alla poltrona di sindaco nonostante la segreteria nazionale e quella regionale del suo partito di riferimento, Ds appunto, hanno deciso di puntare sul diellino Alfonso Andria. De Luca resta solo? Non proprio. La segreteria provinciale salernitana della quercia assicura il proprio sostegno all’ex sindaco, sicura che la base del partito non volterà le spalle ad un uomo che per già due volte ha guidato il consiglio comunale. E la posizione di Rifondazione? «E’ stata coerente sin dall’inizio» sottolinea il segretario campano del Prc, Antonio D’Alessandro che spiega: «L’unità della coalizione rappresenta certamente un punto di forza, ma uno degli elementi fondamentali attorno al quale si lavorava per costruirla era una candidatura che rappresentasse discontinuità con il passato e con la giunta De Luca». Facile capire perché i margini di trattativa sono del tutto saltati. Il Prc si schiera con l’europarlamentare e già presidente della Provincia di Salerno, Alfonso Andria impegnato ora nell’allargare la sua coalizione con le liste civiche della città e nel catturare le simpatie dell’Udeur. La campagna elettore sarà aspra e, assicurano dagli entourage dei candidati, senza esclusione di colpi.