Dalle politiche alle amministrative, è ancora tempo di elezioni. Il 28 e il 29 maggio milioni di italiani al voto per i consigli comunali
Buttiglione in corsa a Torino. A Milano lista di Rifondazione

 

Archiviate le elezioni politiche, a riscaldare il clima elettorale é l’inesorabile avvicinarsi delle amministrative. 28 e 29 maggio 2006, queste le date. Milioni di italiani sono chiamati al voto per rinnovare i consigli comunali di molte città tra cui le più grandi del paese: Torino, Milano, Roma e Napoli. Facile capire l’importanza di tale tornata. I partiti, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, stanno lavorando per ultimare le liste da presentare agli elettori, per cercare di allargare le coalizioni e, certamente non ultimo, per cercare candidature unitarie alla carica di sindaco.

A Torino la Casa delle Libertà sembra aver sciolto il nodo attorno alla figura del candidato anti-Chiamparino dopo lunghe giornate di riflessione. A niente sono valse le parole di Agostino Ghiglia (An) che chiedeva agli alleati di convergere sul proprio nome «certo di aver dimostrato sul campo di essere un alleato leale». Ma dalla romana via della Scrofa il segretario del suo partito, Gianfranco Fini ha pensato di lasciare strada libera all’Udc. E il povero Ghiglia? Ha ritirato la sua candidatura. Ora si fa concreta la possibilità che a sfidare l’Unione all’ombra della Mole, sia il ministro uscente Rocco Buttiglione, con tanto di benedizione di Silvio Berlusconi.

«Occorre lanciare una sfida. La Torino città per antonomasia della modernità, contro il filosofo dell’antimodernità, della paura della modernità». Con queste parole Daniele Capezzone, esterna l’intenzione di essere il capolista della Rosa nel Pugno alle prossime comunali.

A Milano i nomi dei candidati a sindaco si conoscono da un pezzo. E’ il momento della presentazione delle liste. Quella di Rifondazione Comunista «unisce figure indipendenti - spiega Augusto Rocchi, segretario provinciale Prc del capoluogo lombardo - legate da un progetto politico per dare una svolta a questa città». Qui rappresenta la seconda forza politica della coalizione di centrosinistra ma registra il polemico passaggio nelle liste di Dario Fo di “Atomo” Tinelli. Ad influire sul voto meneghino, però, sarà la decisione di quella galassia socialista la cui anima da sempre influenza la città. Ebbene, l’ultimo sindaco riformista di Milano, Giampiero Borghini é il capolista di Letizia Moratti; Piero Scialpi, leader della vecchia Federazione socialista giovanile si presenta nella lista Ferrante; Ambrogio Crespi, invece, é presente in una lista liberal-democratica.

E a Roma? Nella capitale, con una conferenza stampa, é stata presentata la lista “L’Ulivo per Veltroni sindaco” per le prossime amministrative. «La scelta di inserire nel simbolo la dicitura per Veltroni sindaco vuole valorizzare - ha spiegato il segretario romano Ds, Montino - tutta l’esperienza fatta in 13 anni, con Veltroni e prima ancora con i due mandati di Rutelli».

Intanto a Napoli non c’é accordo tra i partiti dell’Unione, in sostegno al sindaco uscente Rosa Russo Iervolino, e il movimento “Decidiamo Insieme” che avanza la candidatura di Marco Rossi Doria. Quello tra la parti, a dire il vero, sembra più un arrivederci che un addio. «Il movimento Decidiamo insieme - si legge in una nota congiunta diramata dai Ds partenopei e i sostenitori del maestro di strada -ritiene che sia utile a tutte le forze democratiche e della società civile valorizzare appieno le possibilità offerte dalla legge elettorale con il doppio turno». Una cosa in questa città é certa: il prossimo sindaco non siederà più al Maschio Angioino, il consiglio comunale cambierà la sua storica sede.