Gruppo Abele «Cancellare subito la Fini»

 

Ebbene sì, la legge Fini-Giovanardi, con i suoi stralci e stralcetti annessi, tra 15 giorni sarà pienamente operativa. E’ stato pubblicato nella giornata di ieri sulla Gazzetta ufficiale il decreto che stabilisce la quantità massima delle sostanze stupefacenti consentita per uso personale. Insomma, poco più di due settimane e i consumatori verranno puniti con multe e carcere. Non certo una bella notizia nel giorno in cui si celebra la Liberazione. «Ironia della sorte o cinico tempismo, questo decreto in vigore dal 9 maggio prossimo determinerà la perdita di libertà per molti». A ricordarlo è Marco Contini, segretario di Antiproibizionisti.it che incalza: «Ci aspettiamo come primo atto del futuro esecutivo una immediata modifica dei valori contenuti nelle tabelle in questione attraverso l’emanazione di un nuovo decreto ministeriale a cui faccia seguito, nel più breve tempo possibile, un decreto legge che annulli del tutto gli effetti di quello partorito dal precedente Governo». Sul tema delle droghe la bocciatura della legge Fini non è arrivata solamente dall’opinione pubblica, dal mondo degli operatori del settore e dell’associazionismo: una sorta di frattura istituzionale si è creata tra palazzo Chigi e regioni. Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Umbria e Lazio hanno deciso di impugnare il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge varata dal governo Berlusconi che va a depotenziare il ruolo dei servizi pubblici in favore delle strutture private. Ma l’attenzione di tutti ora si sposta sulle quantità fissate dalle tabelle, spartiacque tra spaccio e consumo, da leggere e interpretare in chiave di principio attivo presente nelle sostanze. Così per la cannabis quella massima è 500 milligrammi, che corrisponderebbero a 5 grammi di sostanza lorda, mentre per la cocaina la soglia è quella dei 750 milligrammi, cioè 1,6 grammi lordi. La “striscia” vince sullo “spinello”. Che qualcuno ci salvi! Ancora: per l’eroina non si devono superare i 250 mg di principio attivo (pari a 1,7 grammi lordi), per l’ecstasy invece il tetto è a 750 mg (5 pasticche). Così ha deciso la Commissione voluta dal Ministero della Sanità. Ed ora? «La speranza è che questa legge abbia vita molto breve: nel programma dell’Unione se ne prevede la soppressione». Così il vicepresidente del Gruppo Abele, Leopoldo Grosso che sugli scenari dei prossimi giorni predica prudenza: «Ora ci aspettiamo da parte delle forze dell’ordine un’applicazione attenta e non meccanica della legge. E’ ragionevole che anche i giudici usino un margine di discrezionalità per comprendere affondo l’intenzionalità dello spaccio. D’altronde - conclude - sono 88mila ogni anno le persone fermate in possesso di modica quantità, ora non vorrei ci trovassimo dinanzi ad 88mila spacciatori da punire penalmente».