Casini attacca la legge varata in Puglia. Vendola: «I servizi vanno estesi a tutti, anche a chi costruisce unioni solidaristiche»
La famiglia nel deserto sociale

 

L’ala sinistra d’attacco della Cdl, il presidente della Camera Casini, a Bari per la presentazione delle liste dell’Udc cerca il goal attaccando la legge sulla famiglia varata dalla giunta regionale pugliese. Ci prova e ci riprova ma trova sulla sua strada un portiere in ottima forma: il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

«Per noi la famiglia è ancora un uomo e una donna, è ancora la società naturale fondata sul matrimonio», tuona Casini che promette «una forte battaglia in una regione che ha un’identità cristiana nella sua tradizione, nella sua storia». Il goal non arriva.

«Noi - a parlare è Vendola - abbiamo voluto fortemente una legge che difendesse la famiglia, proprio quella che sta tanto a cuore al presidente della Camera: perchè la famiglia è stata scorticata viva da chi ha drasticamente tagliato la rete delle protezioni e dei servizi sociali, da chi ha impoverito i ceti medi, da chi ha lasciato soli gli anziani e i disabili». Il governatore pugliese è un fiume in piena: «La destra ha ferito la famiglia: questa è la verità che Casini cerca di nascondere sotto il colore della polemica. La famiglia si difende non con la strumentalizzazione elettorale della fede cattolica, ma con gli asili nido, con i consultori, con l’assistenza domiciliare ai diversamente abili, con l’esercizio pieno dei diritti di cittadinanza».

Vendola gioca bene, fa valere il fattore campo tanto che in casa è imbattuto: «Lo sa Casini che la Puglia è una regione in cui, negli ultimi anni, in controtendenza sul dato nazionale, sono aumentate le interruzioni di gravidanza? Come si fa ad accogliere la vita se si trasformano i servizi sociali in un deserto? Noi - prosegue Vendola - insieme a migliaia di pugliesi e a centinaia di associazioni, insieme al mondo del volontariato e del terzo settore, abbiamo progettato un sistema di servizi e di diritti che punta sui percorsi di inclusione e di autodeterminazione delle persone. E abbiamo pensato che i servizi vadano estesi a tutti, anche a chi costruisce unioni solidaristiche che sono differenti dalla famiglia. Crediamo - conclude il presidente della Regione - di aver costruito una legge buona, ispirata alla cultura della solidarietà e al primato della dignità della persona umana. Suggerisco al presidente Casini, che stimo per tante ragioni, di non cedere alla tentazione diabolica di non capire che la Puglia, quella laica e quella cristiana, saprà accettare la sfida del dialogo e dell’accoglienza e saprà rifiutare la crociata dell’intolleranza». Nessun goal da parte del leader dell’Udc, dicevamo, nonostante la rivendicazione della bontà dello schema d’attacco a tre punte. Forse occorre cambiare allenatore.