L'Enel continua per la sua strada tanto da confermare la riconversione della centrale quanto quella di ricorrere al Tar
Civitavecchia, l'inganno del carbone "pulito"

 

L'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti ha incontrato, ieri mattina, i vertici confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil per un confronto sul tema della riconversione, da olio combustibile a carbone, della centrale di Civitavecchia. Conclusioni? Strette di mano e accordo sull’apertura di un tavolo di consultazione, presso Confindustria, finalizzato all’elaborazione di una proposta comune di politica industriale rispettosa delle istanze dell’ambiente.

Un incontro che, il segretario generale della Cisl, Pezzotta giudica «soddisfacente» tant'è che «il sindacato non ha opposizione di principio al carbone» e chiede all’azienda di «dialogare con le comunità locali». Contestazioni «nel metodo e nel merito dell’incontro», invece, arrivano da Patrizia Sentinelli, responsabile ambiente del Prc, che spiega: «Sul metodo pensiamo sarebbe stato corretto evitare un simile confronto davanti alla sospensione del Presidente Marrazzo. Per quanto riguarda il merito - aggiunge - due sono le questioni fondamentali: la prima riguarda la priorità che ci siamo dati al tavolo nazionale ambiente ed energia dell’Unione, in cui la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente vengono al primo posto. La seconda, è che il cosiddetto carbone pulito è un bluff, tanto che gli stessi vertici Enel ancora ieri hanno affermato di prevedere forti investimenti per adottare “le più moderne tecnologie di cattura delle emissioni nocive provenienti dalla centrale a carbone”. Per quanto riguarda la tutela dei posti di lavoro - conclude Sentinelli - non possiamo nè vogliamo cedere ai ricatti di Enel che pensa di scaricare sui lavoratori i suoi errori. Il lavoro va difeso ma con la prospettiva del metano e di investimenti che puntino alle fonti rinnovabili su cui il paese segna un ritardo enorme». L'Enel, intanto, continua per la sua strada tanto da confermare l’intenzione di riconvertire la centrale di Civitavecchia a carbone quanto quella di ricorrere al Tar contro la decisione della Regione Lazio di bloccare il progetto. L'ok sul carbone arriva anche da Angeletti, segretario generale Uil, che sottolinea l’importanza di un sistema di relazioni sindacali «decente e partecipato. Fin qui questo sistema l'Enel non l’ha avuto, non è che può chiamarci solo in soccorso quando serve. Bisogna dialogare”. Dialogo in materia energetica, infrastrutturale e ambientale. Arriva il comunicato unitario dei sindacati: «E’ urgente dotare l’Italia di una precisa strategia energetica che faccia tesoro degli errori del passato e dell’emergenza odierna. In questo quadro un ricorso limitato all’utilizzo del cosiddetto “carbone pulito” - come nel caso della centrale di Torre Valdaliga Nord che deve essere realizzata - è una condizione utile ad evitare di passare dalla trappola del petrolio a quella del gas garantendo la fornitura energetica in termini di quantità e costi competitivi per le imprese e le famiglie». Diametralmente opposta la posizione di Angelo Bonelli, assessore all’ambiente del Lazio:
«Ci dispiace costatare che, in una fase delicata come questa, i sindacati ricadano in una vecchia tentazione, che è quella di contrapporre il lavoro alla tutela della salute dei cittadini. D’altra parte ci preoccupano anche le posizioni dell’Enel, che continua a ricorrere al ricatto occupazionale dimenticando che il carbone è una scelta devastante per l’ambiente e la salute dei cittadini». Sulla stessa linea il capogruppo del Prc alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, e il consigliere Enrico Luciani: «La scelta del carbone è reversibile perchè ci sono tempi e modi per soluzioni alternative in grado di impegnare gli attuali livelli occupazionali. Nel caso in questione la scelta del carbone è stata fatta solo e unicamente sulla base di analisi economiche e di mercato». Il presidente della Provincia di Roma, Gasbarra prende le difese della Giunta Marrazzo: «C’è l’apprezzamento diffuso di tutte le istituzioni locali per la coraggiosa posizione presa dall’Amministrazione regionale che ha prodotto due elementi importanti: uno giudiziario, l’altro contenente la proposta di rilanciare una nuova stagione dell’energia intorno al gas. Istituzioni e popolazione hanno paura del carbone e ritengono che il gas possa essere una utile alternativa».