Mercedes Frias: «I migranti sono stati umiliati» |
Intervista all’esponente della Sinistra Europea candidata in Toscana
nelle liste Prc alla Camera: «Il triste spettacolo cui abbiamo assistito ha smascherato la politica ipocrita di questo governo»
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«Il fenomeno immigrazione è fisiologico, si tratta di regolamentarlo». Queste le parole di Mercedes Frias, esponente della Sinistra Europea, candidata in Toscana nelle liste di Rifondazione Comunista alla Camera e da sempre protagonista in progetti di cooperazione rivolti verso cittadini extra-comunitari.
Il triste spettacolo cui abbiamo assistito ha smascherato l’ipocrisia di un governo che di fatto non ha avuto una politica d’ingresso nel paese. Il decreto flussi non è stata una sanatoria, ovvio, ma una costruzione teatrale su persone senza soggiorno, inesistenti per le istituzione, aliene ai diritti e irregolari nel lavoro tanto da essere più facilmente ricattabili dai datori. Se la Bossi-Fini ha funzionato perché sono stati stampati più di un milione di moduli? Evidentemente si prevedeva un numero elevato di domande il che significa che in Italia c’è una forte presenza di migranti. Il criterio “a chi arriva prima” sull’accettazione dei kit ha sottolineato, inoltre, una vera e propria incompetenza legislativa. Il risultato è stato visto da tutti: lunghe e sostanzialmente inutili code di migranti costretti a subire una vera e propria umiliazione.
Si guarda al tema dell’immigrazione in termini repressivi tanto da considerarlo un problema di ordine pubblico. Il fenomeno però è fisiologico, si tratta di regolamentarlo. L’Europa si sta costituendo come una vera e propria fortezza con tanto di barriere per la libera circolazione. Con l’allargamento delle sue frontiere cerca di inglobare all’interno dei propri confini i paesi d’origine di molti migranti. Ai governi, così, resta il brutale compito di far da secondini. Occorre cambiare i termini di approccio alla questione affermando la libera circolazione delle persone, la cittadinanza europea di residenza, istituendo permessi di soggiorno per motivi di lavoro in modo da scardinare alla base la clandestinità. Regolamentare i flussi ragionando sì sulla legalità ma tenendo ben presenti i diritti degli uomini.
L’Italia ripudia la guerra e questo fondamento costituzionale deve valere sempre, senza eccezioni. Oltre tutto quello che implica in termini di vite, la guerra è non solo sopraffazione ma un losco mercato dettato da specifici interessi economici dei paesi che la promuovono. Occorre manifestare con la stessa convinzione contro il rigurgito di etnocentrismi e nuove concettualizzazioni teoriche improntate sulla supremazia di una civiltà su un’altra. Contro chi auspica uno scontro di civiltà e chi architetta a tavolino manifesti pregni d’odio come quello dei teocon è necessario esprimere un forte dissenso. |