Una lotta per non far morire il quartiere, privandolo dell’unico supermercato
Vigevano, mobilitazione contro la chiusura della Coop

 

Da un lato il degrado di un quartiere periferico, dall’altro la logica del profitto. In mezzo una popolazione composta da un gran numero di anziani e di famiglie monoreddito che protesta per non chiudere un punto vendita divenuto un perno di aggregazione e socializzazione: la Coop. Siamo a Vigevano. Il quartiere? Cascame, lo stesso che negli anni si è visto privare di posti di lavoro con le chiusure di fabbriche e servizi essenziali come la farmacia comunale. Facile capire come quella dei vigevanesi sia una lotta per non far morire un quartiere, privandolo dell’unico supermercato della zona. Ma la Coop, in barba ai valori di cui si fa portatrice come quelli della solidarietà e obbedendo al puro consumismo, cerca di farsi Ipercoop, centro commerciale. Se nei progetti della Coop e della scorsa amministrazione comunale di centrosinistra, l’apertura del centro commerciale non avrebbe compromesso la permanenza del vecchio punto vendita, con il nuovo governo cittadino di centrodestra, invece, aprire l’Ipercoop significa chiudere il caro supermercato. D’altronde c’è un centro di bricolage da costruire in quel luogo. Poco importa se ci saranno ripercussioni anche sul piano occupazionale, largo ai contratti a termine. Ai soci la notizia arriva per lettera solo una ventina di giorni prima che le serrande siano abbassate. Si organizza così una petizione spontanea tra i cittadini, ben duemila le firme raccolte in pochissimo tempo, per chiedere che la Coop non venga chiusa. Ecco allora una manifestazione per far giungere all’attenzione del signor sindaco le ragioni dei firmatari. L’appuntamento è oggi, alle ore 10,00 in piazza Ducale. C’è un quartiere intero da salvaguardare.