Iniziative in tutto il mondo contro le persecuzioni dei consumatori di cannabis, per il diritto alla coltivazione e all’uso terapeutico. A Roma doppio appuntamento, convegno e street parade con concerto finale: per la cancellazione della legge Fini
Million Marijuana March, un sabato italiano antiproibizionista

 

Manca poco più di una settimana all’entrata in vigore della legge Fini-Mantovano-Giovanardi in materia di droghe, ma le operazioni di persecuzione dei consumatori di sostanze stupefacenti sono già in corso. Unità cinofile antidroga dei carabinieri hanno già dato il via a vere e proprie perquisizioni di massa.

Tant’è che ottocento studenti degli istituti superiori di Tione, nel Trentino occidentale, prima di prender parte alle quotidiane lezioni, hanno visto i loro effetti personali e i loro zainetti essere ispezionati dal fiuto dei cani antidroga. E’ accaduto venerdì mattina.

«Il governo - commenta Francesco Piobbichi, responsabile droghe Prc - nelle scuole dovrebbe mandarci personale qualificato per fare programmi di prevenzione e informazione corretta sulle sostanze, non cani poliziotti. Il clima prodotto dalla legge Fini è stato interiorizzato da una parte delle forze dell’ordine ma queste - spiega - nell’applicazione della legge, dovrebbero agire nella massima cautela e attenzione perché il rischio è quello di rovinare la vita a migliaia di giovani».

Alessandro “Mefisto” Buccolieri, storica figura del movimento antiproibizionista, rilancia: «Quanto successo esprime al meglio il concetto di libertà che ha in mente la Casa delle libertà. D’altronde dalle notti cilene genovesi alla legge Fini e alle sue ripercussioni il passo è breve».

Nel resto d’Europa è stato già dimostrato che le politiche repressive sono fallimentari e si è scelto di spostare il controllo delle droghe dal penale al sociale.

A Roma l’11 marzo scorso, cinquantamila persone hanno partecipato alla street parade promossa dal Movimento di massa antiproibizionista (Mdma), contro la legge repressiva varata dal governo Berlusconi. Ed ora? Le ultime elezioni politiche hanno aperto uno spiraglio per la cancellazione della Fini-Giovanardi (e dunque il superamento della vecchia legge Jervolino-Vassalli), e la convocazione di una nuova conferenza governativa sulle droghe.

Sabato prossimo in tutto il mondo milioni di donne e di uomini scenderanno in piazza per rivendicare il diritto a coltivare liberamente una pianta, la marijuana; per il riconoscimento del diritto all’uso teraupetico della cannabis e per ribadire la fine delle persecuzioni dei consumatori. Sarà la nona edizione della Million Marijuana March, la sesta per l’Italia. In 200 città sparse per il globo cortei colorati invaderanno strade e piazze, da Amsterdam a Mosca, da Dublino a Montevideo, da Gerusalemme a New York.

La marcia italiana si terrà come sempre a Roma e partirà da Piazza della Repubblica alle ore 16, mentre l’arrivo è previsto alla Bocca della Verità dove si terrà un concerto. Hanno già garantito la loro presenza i Punkreas e i Folkabbestia, tra gli artisti firmatari dell’appello rivolto a Ciampi per bloccare la legge Fini. «Ci piace immaginare una parata - fanno sapere gli organizzatori - che porti in piazza la nostra gioia e voglia di vivere in antitesi all’immagine kriminal/patogena che i proibizionisti amano spacciare di noi, la nostra creatività e socialità orizzontalmente liberata che condivide il consumo a fini ludici o l’uso per scopi terapeutici della nota favolosa pianta come comun denominatore».

Dell’uso terapeutico della canapa, che sarà il tema centrale della giornata, si parlerà anche nel convegno della mattina che si terrà alla “Locanda Atlantide” (in via dei Lucani 22b): pazienti in attesa di cure, consumatori consapevoli, attivisti, operatori del settore e medici chiederanno al mondo politico un impegno concreto per la cessazione delle persecuzioni. “Terapeuticattiva: cannabis terapeutica e non solo”, questo il nome dato al convegno. Interverranno i “Pazienti impazienti cannabis”, il tossicologo Nunzio Santalucia; Benedetto Valdesalici, psichiatra responsabile del Sert Sud; e Franjo Grotenherm, presidente dell’International association for cannabis as medicine “Iacm” della Germania.

La giornata sarà un primo banco di prova per Prodi? Potrebbe diventare l’anticamera della crisi? Ai quesiti o ai timori espressi nell’articolo pubblicato da “Il Giornale” risponde Mefisto: «Il nostro fine non è far cadere l’unico governo con cui speriamo di poter aver un dialogo e sinceramente non crediamo di averne né la forza, né l’intenzione. Ovviamente battiamo cassa e pretendiamo il rispetto degli impegni presi, ma questo è il normale ruolo dei movimenti aldilà delle strumentazioni della destra»
Per info: www.millionmarijuanamarch.info; www.illecito.it; www.radioforpeace.info