Ferrandina Le comunità locali si ribellano
all'automatizzazione imposta da Trenitalia
«La stazione non deve morire»
Cori unanimi e grande folla ai funerali simbolici dello
scalo FS
FERRANDINA - In Val di Susa si protesta contro il
traforo per l'alta velocità, alla stazione di Ferrandina
"si piange il morto" per la dipartita della
"normalissima" velocità.
Ieri pomeriggio i manifestanti hanno inscenato un
"allegro funerale" sui binari, per esprimere la loro
contrarietà alla sostituzione di sei capostazione con la
moderna tecnologia. La Cupola Verde, Legambiente,
Rifondazione Comunista, Federconsumatori, con i
cittadini giunti da diversi comuni della provincia, si
sono presentati davanti alla luccicante, rinnovata, e
svuotata stazione per la cerimonia del "consolo". Alla
particolare protesta hanno preso parte anche i sindaci
di Pomarico e Miglionico. Oltre duecento persone hanno
accolto il treno che passava verso le ore 17,
proveniente da Taranto, per offrire ai passeggeri i
tipici dolci garantiti anche da "simpatiche" prefiche.
Puntuali, non come l'atteso treno in leggero ritardo,
manifestanti di Ferrandina, Matera, Pomarico, Miglionico
e altri comuni limitrofi hanno affollato il primo
binario della desolata stazione; una corona di fiori,
musicanti, pasticcini e lacrime finte hanno stupito
alcuni pendolari in partenza e quelli in arrivo allo
scalo ferrandinese. Sconcertati i volti di chi sedeva
sui sedili dell'intercity di passaggio, che si sono
imbattuti in lamenti teatrali, persone che applaudivano,
manifesti funebri, il tristissimo Girolamo La Certosa
con le braghe calate e, persino, nella figura del prete
don Rocco (impersonato dal poeta Roberto Linzalone). Fra
i più combattivi il pittore, Nicola Pavese,
dell'associazione ferrandinese "La Cupola Verde", fra
gli organizzatori dell'evento. Per Pavese, come
d'altronde secondo tutti i partecipanti al momento
pubblico, la decisione d'eliminare la presenza di
personale dalla stazione di Ferradina è dannosa per i
150 mila utenti del materano. «Per gli ultimi lavori
sono stati spesi circa 7 milioni d'euro ha affermato il
battagliero Pavese ma lo scalo è stato svuotato di
personale, provvedimento che crea disagi per gli
utenti». Diverse le puntualizzazioni evidenziate:
«Pensate a una persona ha testimoniato a mo' d'esempio
che di notte s'imbatte in questa stazione d'aperta
campagna, che non trova nessuno, neppure un telefono
pubblico, né qualcuno a cui chiedere eventualmente
aiuto, che deve attraversare questi sottopassaggi (ha
indicato durante la visita interna alla struttura ndr)».
Infine, Pavese ha chiesto ai poliziotti presenti di
controllare il luogo nelle ore notturne, in salvaguardia
dell'incolumità di viaggiatrici e viaggiatori. Pio Acito,
di Legambiente, ha avanzato analoghe critiche, puntando
inoltre il dito sulla necessità di custodire opere
pubbliche che sono state fatte con soldi dei
contribuenti. "Basta funerali alla storia, basta scempi
alla natura, basta sprechi di risorse e di energia",
questo si legge in un volantino dell'associazione
ambientalista, che continua con "la soppressione dei
servizi di stazione allo scalo di Ferrandina rappresenta
un grave peggioramento dei rapporti tra responsabili
delle ferrovie ed i cittadini lucani".
Per Federconsumatori rappresentata da Giuseppe Cotugno,
che ha elencato anche altre servizi mancanti in genere,
«la Regione dovrebbe intervenire penalizzando le Fs».
Fra gli amministratori locali presenti, v'era anche
l'assessore provinciale, Rosa Rivelli. Sui binari
campeggiava anche lo slogan del circolo di Rifondazione
di Ferrandina "Scorie centrali rifiuti stazioni
chiuseŠcosa vuoi di più dalla vita? Neanche un
lucano!!". Acito, alla fine della manifestazione ha
presentato il concerto di primavera che sarà proposto
proprio nello spazio delle stazione; mentre Pavese è
corso a Ferrandina per raggiungere il sottosegretario
Viceconte, con l'idea di sottoporgli la questione.
Le comunità locali sperano ancora in un ripensamento di
Trenitalia, che non può abbandonare lo scalo di
Ferrandina.
Nunzio Festa