Sosteniamo la candidatura di Bertinotti alle primarie
Battere Berlusconi. Sconfiggere le politiche del centrodestra che in questi quattro anni hanno devastato il Paese. Avviare un’alternativa di governo che sia anche vero rinnovamento della politica, della cultura, della democrazia italiana. Sono queste oggi le priorità nelle quali ci riconosciamo, pur nella diversità delle nostre storie, opinioni, collocazioni. Per questo, alle elezioni del 2006 ci impegneremo per la vittoria dell’Unione: un’alleanza inedita nella storia d’Italia, che potrà davvero vincere se saprà coniugare l’unità delle forze diverse che la compongono con l’apertura di una grande stagione di partecipazione democratica.
Sono queste le stesse ragioni che ci spingono oggi ad appoggiare, e a sostenere attivamente, la candidatura di Fausto Bertinotti alle Primarie dell’Unione, (che si terranno il 16 ottobre).
Per noi, il senso di questa candidatura è innanzi tutto la sua capacità di parlare nell’Unione la “lingua della sinistra”, rafforzandone le ragioni, l’efficacia, la forza programmatica. Essa va ben oltre, di fatto, gli orizzonti di un singolo partito: nasce dalla persuasione che la sinistra non può essere a priori rassegnata a svolgere un ruolo subalterno, o di complemento. Al contrario: sia nella scelta di chi guiderà l’alleanza, sia nella definizione dei suoi contenuti, le idee, i valori, le persone della sinistra debbono poter pesare al massimo delle loro capacità. La sinistra, insomma, non è una realtà minore, è anzi la forza determinante per il cambiamento e l’uscita dalla crisi economica e sociale del paese. Perciò, nel suo concreto riferimento alternativo, europeo, popolare, la candidatura di Bertinotti può aiutare a identificare quel grande soggetto che abbiamo chiamato “popolo di sinistra”: tutti coloro che in questi anni hanno detto no alla guerra, al neoliberismo e all’egemonia del pensiero unico, alla invereconda crescita delle diseguaglianze sociali e della stessa distribuzione della ricchezza, alla mercificazione galoppante dei saperi e della cultura, al preoccupante rilancio dell’oscurantismo, alla sciagurata teoria dello scontro delle civiltà. Tutti coloro che hanno dato vita ai vecchi e ai nuovi movimenti e che hanno domandato alla sinistra di essere finalmente se stessa.
Per noi, si tratta dunque di consolidare, nell’Unione, una frontiera avanzata contro le tentazioni moderate e neocentriste che sono evidenti nello schieramento di centrosinistra. E di costruire, anche per questa via, una fisionomia dell'alleanza che non deluda le domande e le speranze di cui dicevamo. Rispetto a questa ambizione, ci pare essenziale che le primarie non si riducano né a un rituale scontato né ad un annunciato plebiscito: il sale di una nuova politica sta anche e soprattutto nel confronto democratico, nella dialettica delle posizioni, nella partecipazione consapevole. Dunque, l’appuntamento di ottobre, che è nato da un irrisolto conflitto di vertice dei partiti del centrosinistra, può diventare una grande occasione di popolo, di esercizio dal basso della democrazia, di rottura della separatezza delle élites. Come in parte è avvenuto in Puglia, nel corso delle primarie che hanno portato alla sfida vincente di Nichi Vendola.
In questo spirito, vi invitiamo a partecipare alla consultazione che designerà il candidato-premier dell’Unione e a votare e far votare Fausto Bertinotti.
12/07/2005
Pietro Ingrao-Haidi Giuliani