La tutela dell’ambiente

I fenomeni che oggi creano maggiore preoccupazione in tema ambientali, sia per il loro effetto alla salute dell’uomo sia per le devastazioni ecologiche, possono essere distinti in fenomeni di inquinamento locale e globale.

Si parla di inquinamento locale con riferimento a quelle forme di inquinamento i cui effetti si manifestano in un territorio circoscritto rispetto alla localizzazione della fonte inquinante. Le principali forme di inquinamento locale sono: inquinamento delle acque dei mari e dei fiumi, causato dagli scarichi domestici e industriali come i fertilizzanti e i pesticidi; inquinamento atmosferico e acustico particolarmente intenso nelle grandi città; l’inquinamento collegato allo smaltimento dei rifiuti urbani e industriali; l’inquinamento elettromagnetico in quanto è stato provato il danno esercitato sulla salute umana dalle emissioni provenienti da radar, elettrodotti, stazioni ecc…

Si parla di problemi ambientali globali in relazione a quei fenomeni di inquinamento i cui effetti ricadono su aree molto vaste o sull’intero pianeta.

I principali fenomeni di inquinamento globale sono: il cosiddetto “effetto serra”che consiste nell’incremento della temperatura del nostro pianeta provocato dall’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’aria.; il buco nell’ozono; le piogge acide e il rischio nucleare in quanto le centrali nucleari sparse nel mondo rappresentano un potenziale elevatissimo di pericolo per la salute dell’uomo.

Il modello di sviluppo che da alcuni decenni caratterizza i Paesi industrializzati tra cui l’Italia è incompatibile con il concetto di sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile è un modello di sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni senza compromettere le possibilità per  le generazioni di soddisfare i propri bisogni. Esso si basa essenzialmente sulla necessità di ridurre le varie forme di inquinamento che si sono determinate nel tempo e sulla necessità di distribuire più equamente la ricchezza nel mondo in quanto non si può parlare compiutamente di sostenibilità se intere zone della terra sono abbandonate a una situazione di miseria e di fame.

Nel corso del tempo è emerso in modo sempre più evidente che i cambiamenti ambientali hanno ripercussioni anche sull’economia in quanto le attività economiche sono limitate dalle situazioni esistenti in natura. È nata una disciplina particolare chiamata Ecological Economics o Eco-eco.

L’Eco-eco, definita anche economia ambientale,si propone di indirizzare l’andamento dell’economia verso la tutela dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile.

Riferendoci in modo specifico all’Italia possiamo rilevare che i più gravi problemi ambientali sono determinati dalle seguenti cause: le scorie delle industrie, i rifiuti urbani, le immissioni nocive nell’atmosfera, l’uso indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti di un’agricoltura, la carenza di verde pubblico. La soluzione di tali problemi deve essere innanzitutto affidata alle leggi ma dipende indubbiamente anche dalla sensibilità e dalla corretta educazione ambientale dei cittadini.

Nel 1985 è entrata in vigore la legge Galasso per la tutela del paesaggio, che ha ampliato l’elenco dei luoghi dove è vietato edificare per il rispetto dell’ambiente naturale.

Come conseguenza del nuovo ruolo assunto nel tempo dal problema ambientale è stato fondato nel 1986 il ministero dell’ambiente la cui legge istitutiva ha stabilito anche il divieto di danneggiare la natura, pena il risarcimento dei danni.

Per limitare l’utilizzo di agenti particolarmente inquinanti e per favorire l’adozione di processi di produzione industriale più rispettosi dell’ambiente, sono state adottate le cosiddette tassazioni ambientali. Esse hanno lo scopo di creare uno specifico costo dell’inquinamento, addossandolo ai produttori e ai consumatori di prodotti inquinanti; la finalità è spingere i produttori quanto i consumatori a preferire prodotti alternativi meno inquinanti.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza rifiuti. I rifiuti urbani vengono generalmente immagazzinati nelle cosiddette discariche, oppure bruciati negli inceneritori. Entrambe queste soluzioni comportano elevati costi e un considerevole impatto sull’ambiente.

Dal 1991 tutti i comuni italiani dovrebbero procedere alla raccolta differenziata che consente un duplice vantaggio: un più efficace trattamento dei rifiuti più pericolosi dell’ambiente e la possibilità di riutilizzare i materiali raccolti realizzandone il riciclaggio.

Un caso particolare di riciclaggio di rifiuti e il compostaggio: si tratta di un processo controllato di decomposizione dei rifiuti organici a opera di funghi e batteri in presenza di ossigeno, che porta alla produzione di una sostanza chiamata compost.

Il dibattito sull’ambiente è diventato un tema sentito con particolare intensità e urgenza.

La prima importante conferenza sullo sviluppo sostenibile si svolse a Stoccolma nel 1972, dando il via a una serie di incontri e dibattiti successivi che proseguono tuttora e da cui scaturiscono importanti impegni degli stati in materia ambientale.

Nel 1979 si svolse la conferenza di Ginevra che lanciò uno specifico programma sul clima e nel 1983 fu costituita all’interno dell’ONU la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo che produsse un rapporto sul concetto di sviluppo sostenibile.

Maggiori impegni relativi alla tutela ambientale furono assunti durante la conferenza mondiale di Kyoto nel 1997 in cui venne ribadita l’importanza della solidarietà internazionale per raggiungere obiettivi di successo. Gli accordi di Kyoto prevedono che i 38 paesi più industrializzati riducono l’emissione dei gas che contribuiscono all’effetto serra.

Per quanto riguarda l’unione europea nel 1985 è stata emanata un’importante direttiva comunitaria sull’impatto ambientale. Essa stabilisce che tutti i progetti che possono avere ripercussioni sull’ambiente devono essere sottoposti a una valutazione relativa ai loro effetti sulla natura.

Nel 1987 è nato in vigore l’Atto unico europeo che ha espressamente preso in considerazione il problema ambientale, problema ripreso nel 1992 dal trattato di Maastricht.

In questi documenti si è stabilito l’impegno comunitario a migliorare la qualità dell’ambiente, a protegge la salute umana e a favorire una sana utilizzazione delle risorse naturali.

La tutela dell’ambiente fa parte integrante della altre politiche comunitarie, nel senso che, per intraprendere qualsiasi iniziativa, si devono prima prendere in considerazione le finalità proprie della politica ambientale.