I misteri dell’antico Egitto
La grande piramide, la piana di Giza e la sfinge
La grande piramide o piramide di Cheope si suppone che sia stata costruita almeno 11 mila anni fa forse dagli abitanti di una civiltà Atlantidea e non presenta geroglifici o altre caratteristiche che possono far ricondurre la sua costruzione al popolo egiziano. I numeri 286,1 e 153 si trovano ovunque nelle misurazioni della grande piramide ed hanno un significato molto profondo di tipo scientifico, così come altri numeri che concorrono non poco frequentemente nelle misure della piramide. Infatti essa è orientata con assoluta precisione ai quattro punti cardinali e le sue misure perimetrali e di altezza sono rapportate con notevole precisione alle misure della Terra, tale che la grande piramide viene a rappresentare in scala le dimensioni della Terra.
Infine le enormi pietre che la compongono e che sono allineate con una precisione perfetta, devono essere state trasportate con sistemi che noi ignoriamo (così come è per altri antichi monumenti). Inoltre nella Grande Piramide si trova lo Zed o Torre di Osiride, che è un monumento di origine atlantidea.
La piramide di Cheope non è stata costruita dal faraone Cheope (Khufu), poiché già esisteva alla sua epoca: si Cheope esiste solo una misera statuetta, un po’ poco per chi avrebbe costruito la grande piramide, ed inoltre regnò 23 anni, mentre la piramide fu costruita in 30 anni. Inoltre in una stele ritrovata nel secolo scorso e conservata ora nel Museo del Cairo, si parla che Cheope non conoscesse neanche il numero di stanze della grande piramide.
Per essere più realisti, la piramide di Cheope non fu costruita neanche dagli egiziani, poiché è razionalmente impossibile che quello che dovrebbe essere il monumento più grandioso della civiltà egizia non presenti la minima traccia di geroglifici, mentre anche il monumento egiziano più piccolo è infarcito di geroglifici. Anche Erodoto parlò del fatto che gli egiziani non sopportavano la sfinge e le piramidi di Giza per la consapevolezza che non fossero opera dei propri antenati.
Inoltre non vi è nessunissima traccia che riveli che la piramide di Cheope era il sepolcro del faraone, né vi è nessuna traccia che le camere del Re e della regina abbiano ospitato delle salme, ed infatti la vasca rossa della camera dei Re è tutto fuorché un sarcofago.
L’equivoco che il faraone Cheope abbia costruito la grande piramide è nato da un errata traduzione del nome della piramide di Cheope (Akkàt Kufu), ed infatti la traduzione esatta è “pietra o sarcofago degli Accàdi” (e non di Cheope) , un popolo monoteista vissuto in Mesopotamia settemila anni fa. Il nome di questo popolo significa “uno” riferito a Dio, e quindi il nome corretto della piramide di Cheope è “pietra di Accàd”, o più precisamente “Sarcofago dell’unico Dio” ma con la parola “sarcofago” intesa col significato non mortuario di quei tempi.
In Sanscrito il termine piramide definisce qualcosa che protegge, avallando il sospetto che essa fu costruita per proteggere qualcosa molto importante.
Autori arabi dicono che la grande piramide fu costruita prima del diluvio universale e vi furono riposti dentro i segreti delle scienze ed una serie di oggetti particolari, tra cui mappe, manufatti di vetro infrangibile e plastico, modelli di macchine e un metallo durissimo e inalterabile.
Una cosa è certa, gli egiziani sapevano o intuivano la vera origine della grande piramide, ed infatti cercarono di scoprire il mistero della grande piramide mediante esplorazioni del monumento, come dimostrano alcuni “graffiti” egiziani ritrovati in alcune zone estreme della piramide.
In generale, con la piramide di Cheope si è usata la solita tattica di dare sfogo alla fantasia quando non si poteva spiegare una cosa, proprio come già fece Erodoto in passato.
Nell’insieme, le piramidi nella piana di Giza ricalcano la disposizione delle stelle principali della costellazione di Orione così come apparivano nel 10450 a.C. (periodo coincidente alla fine di Atlantide).
La sfinge sarebbe stata ridotta così dall’erosione della pioggia subita in circa 11 mila anni (periodo coincidente alla fine di Atlantide anche questo); inoltre la testa visibile oggi è stata rimodellata o aggiunta, forse quando si è rovinata o è caduta quella di leone originaria . Tuttavia la teoria più accreditata è che la testa di leone della sfinge stata rimodellata a causa della megalomania di un faraone, quando se ne era persa la memoria della motivo della sua costruzione. Infatti la testa attuale risulta molto più recente del resto del corpo della sfinge, che rappresentava originariamente un leone orientato nell’esatto punto dell’orizzonte in cui, circa 11 mila anni fa, sorgeva la costellazione del leone.
Grazie a validi ricercatori come R. Bauval, oggi sappiamo che, in generale, la finge, le piramidi della piana di Giza sono orientate astronomicamente in modo da formare un disegno cosmologico insieme al paesaggio naturale (il Nilo): è la proiezione terrestre del cielo nel 10450 a.C.. Intorno a quella data una catastrofe globale (un impatto di un asteroide?) colpì la Terra, facendo estinguere animali come i Mammuth e civiltà come Atlantide.
Infine, a titolo di cronaca, bisogna dire che alcuni ricercatori ritengono che gli Atlantidei ci hanno lasciato:
- La Grande Piramide come carta d’identità della terra in loro ricordo
- La sfinge per indicare quando se ne sono andati (prima la testa era di leone), vale a dire il 10500 a.C.
- Le piramidi di Giza per indicare dove sono andati, vale a dire Orione
Lo Zed
Al tempio del faraone Micerino (2700 a.C.), il principe ereditario Herutataf trovò a Chemenu una lastra di bronzo con su incisa una scrittura, che decifrata fece nascere il “Libro Egiziano dei Morti”, che parla delle gesta dell’uomo-dio Osiride che, tra le altre cose, diede cognizioni scientifiche e culturali agli uomini. Osiride era il re di Accadia ed il fondatore di “Labris” (Atlantide). Egli lasciò una notevole quantità di materiale scientifico che fu posto nello Zed, definito come macchina di contatto tra cielo e terra. Lo Zed è una torre con alla cima una doppia merlatura laterale che era posta su di un piedistallo uguale alla piramide a gradoni di Zoser costruita a Saqqara, ed infatti era questo il vero scopo per cui venne costruita come risulta da antiche iscrizioni trovate la fine del secolo scorso a Saqqara. Sulla sommità di questa piramide vi sono frammenti di durissima quarzite che è quello che rimane dei dispositivi di fissaggio, ed infatti lo Zed venne spostato in un luogo dove attorno vi fu costruita la grande piramide.
Sopra la camera dei Re si trova il resto della parte superiore dello Zed, mentre sotto la camera dei Re si trova la parte centrale e inferiore dello Zed.
Nella Grande piramide il canale sud nella camera della regina aspira aria per andare a perdersi in qualche antro ancora inviolato, forse la “camera della conservazione” che dovrebbe trovarsi nello Zed.
Anche Enoch entrò in contatto con lo Zed: era di granito ed aveva quattro ampie cripte, una delle quali era la camera dei Re, che aveva in mezzo una vasca di granito. Si tratta della vasca definita erroneamente “sarcofago”, vasca che per essere tagliata in quel modo necessitava almeno di una sega di diamante di tre metri.
Inoltre allo Zed, o meglio alla grande piramide, si recarono anche molti patriarchi biblici.
L’antico Egitto e le armi misteriose
Iscrizioni murali del tempio di Dendera parlano di una forma di energia, forse elettrica, trasmessa nel tempio stesso all’epoca in cui sull’Egitto governavano gli Dei. Si trattava di un'energia trasmessa almeno tra due terre, vale a dire tra Egitto e Reret (l’Arartu nel Kurdistan), infatti le iscrizioni del tempio parlano in pratica di una stazione trasmittente e ricevente che trasmettevano e ricevevano questa energia attraverso una specie di antenna verticale con quattro aste orizzontali nella parte superiore, in pratica lo Zed. Eccoci spiegato perché troviamo il simbolo dello Zed presente in varie parti del mondo, era un elemento tecnologico essenziale per lo sfruttamento di questa energia che probabilmente era l’energia elettromagnetica emanata da tutti i corpi celesti.
Ramses II usò in guerra un’arma donatagli da un dio alieno (Amon), con la quale sterminò migliaia di nemici da solo e senza nessuna protezione, proprio come era avvenuto precedentemente per il faraone Tutmosi III nella battaglia di Armageddon.
Esemplari di tali armi aliene sono nascoste in una camera segreta nel cuore di una piramide, insieme a carte terrestri e celesti, e ad un tipo di vetro che non si poteva spezzare.
Ad Abido vi fu una battaglia tra Dei (tra Horus e Seth), in cui essi attaccavano i nemici su dischi alati. Qui vi sono geroglifici che rappresentano chiaramente i mezzi usati nella battaglia: un elicottero, due aerei ed un carro armato, insieme a segni che significano spostarsi, muoversi nell’aria e volare.
L’Arma di Amon aveva la forma di un bastone cilindrico, proprio come quello che fu donato da “Dio” a Re Salomone per tagliare le pietre del tempio. Si trattava dello stesso bastone cilindrico di Mosè, che guarda caso era simile agli oggetti cilindrici degli Dei serpentiformi della cultura Ubaid di Jarmo. Anche le tradizioni indiane Navaho parlano di armi simili possedute da un popolo stellare, così come armi “divine” tecnologiche venivano impiegate dagli angeli in varie occasioni, ma in questo caso il bastone cilindrico veniva chiamato “spada”. Si tratta delle stesse armi che oggi vengono usate dagli alieni, come i famigerati cilindri paralizzanti.
Il Mahabharata parla di battaglie in cui morirono due miliardi di persone, una vera e propria guerra globale combattuta intorno al 24500 a.C., che comportò la distruzione di antiche civiltà, come dimostrerebbero anche i resti di una città trovati nel 1994 nella giungla brasiliana, che risalgono al 24 mila a.C.. Tuttavia, secondo lo storico Abu Zyad, una precedente guerra globale sarebbe avvenuta fra il 72 mila e il 71 mila a.C., periodo in cui furono costruite le due grandi piramidi e la sfinge. Questo periodo coincide con il tempo degli Shemsu-Hor, risalente a 75 mila anni fa, quando l’Egitto era governato dagli Dei.
Lo storico egizio Manetone ci dice che 36525 anni fa ebbe inizio il governo degli Dei sulla Terra che durò 13900 anni. Poi governarono i Semi-Dei e gli Spiriti della Morte (seguaci di Horus) per altri 11025 anni, fino a 11600 anni fa, quando inizio il governo sulla Terra degli uomini mortali.
Per Dei è chiaro che si intendono umanità precedenti tecnologicamente avanzate (discendenti da alieni?) e gli esseri alieni che li proteggevano e donavano loro conoscenze tecnologiche, che però venivano usate anche per combattere varie guerre tra di loro, come narrato nei testi antichi di tutto il mondo (Rig Veda, Mahabharata, Aitareya, Brahmana Baghavaghita, testi sumerici ed egiziani, leggende dei nativi americani, tradizioni tribali di tutto il mondo, ecc.). Si Suppone che queste umanità precedenti utilizzassero un’energia (elettromagnetica?) presente in tutti i corpi celesti dell’universo.
Le ultime civiltà antiche di tutto il mondo, memori di questa potente e misteriosa energia, cercarono di sfruttarla attraverso:
- esperimenti di conversione di questa energia in energia elettrica;
- costruzione di siti megalitici per sfruttare questa l’energia;
- costruzioni di piramidi per amplificare questa energia;
- costruzione di lampade eterne alimentate da questa energia;
- tentativi di riproduzione delle armi degli “Dei” basate su questa energia.
L’ipotesi dei luoghi elevati
È un dato certo che determinate energie elettromagnetiche naturali siano maggiori in luoghi elevati grazie ad appropriate grandi costruzioni che fungono come una specie di “antenna”.
In considerazione di ciò assumono nuova luce le piramidi presenti in ogni angolo della Terra, erette praticamente da ogni popolo che avesse una conoscenza antica. Così si spiegherebbe perché in certi punti della Terra sono state erette piramidi di dimensioni colossali che in pratica sarebbero dei catalizzatori di energia, o almeno questa era la loro funzione iniziale prima che la si dimenticasse.
La stessa ipotesi di catalizzazione energetica può essere avanzata per i cerchi megalitici ed i megaliti in generale, visto che sono stati piazzati secondo la tecnica della geometria sacra, la stessa usata per le piramidi e gli altri monumenti particolari di tutto il mondo.