Storia della Banda di Portacomaro a cura del Maestro Italo DURANDO

 

CAPITOLO 1

Nel lontano 1893 a Portacomaro non esisteva la Banda musicale ma solo un gruppo di giovani che, attratti dalla passione per la musica, suonavano per lo più come si suol dire " ad orecchio ", quindi conoscevano ben poco la musica scritta sul rigo musicale. Il più esperto tra questi, il compaesano Accomasso Giuseppe detto il "Fò", propose ai suoi di formare una vera banda, previo lo studio della musica. A lui mancava, però, la capacità di creare dei musicisti e mancava, purtroppo, una buona parte degli strumenti. Il sindaco di allora, l' avvocato Berruti Celestino, venuto a conoscenza della cosa, si offrì insieme al signor Soave Albino (anch'egli sostenitore della banda) di acquistare a loro spese gli strumenti mancanti e di trovare un maestro. Infatti concordarono con il maestro della banda di Montaldo Scarampi che sarebbe venuto a far scuola ai nostri suonatori una sera alla settimana. Inoltre, su decisione del consiglio comunale, gli venne concesso un locale per la scuola di musica che si trovava a fianco della galleria del salone, sotto la chiesa. Passò del tempo e, quando il maestro ritenne che la banda fosse pronta a presentarsi in pubblico per suonare, si diede il via !!! Era il giorno dell' Epifania del 1895 quando la banda fece la sua prima uscita con grande sorpresa ed entusiasmo del pubblico. Con un fastoso pranzo, al quale erano stati invitati i finanziatori, fu inaugurata la nascita della banda comunale che, per l'occasione, vestiva una nuova fiammante divisa. Alla voce "Prima formazione" è raffigurata la memorabile fotografia della prima banda, al centro della quale (vestiti in borghese) figurano i due maggiori benefattori. Questa resterà per noi il ricordo di questo eccezionale avvenimento. Intanto, dopo aver raggiunto un buon grado di preparazione musicale fra tutti i componenti della banda, si passò all'elezione di un nuovo capo banda, per sostituire il maestro forestiero. Dall'elezione uscì a pieni voti Scassa Federico detto "Balena" uno dei migliori, dotato di grande capacità esecutiva. Egli esplicò egregiamente il suo mandato per circa trent'anni, rimpiazzando i veterani con più giovani e validi elementi. A questo punto devo annotare un evento spiacevole perché il "Balena" venne poi destituito dal suo incarico. Non si è saputo con certezza se sia stato per rivalità degli stessi elementi giovani o per cause politiche, dato che risultava non essere iscritto al partito fascista. E per questo devo dire che la banda commise allora una grande scorrettezza. Infatti non accompagnò all' ultima dimora la salma del suo capo con il suono delle marce funebri, come si usava fare in occasione del decesso di un membro della banda.

CAPITOLO 2

Intanto, durante il periodo in cui la banda era diretta dal "Balena", un altro gruppo di giovani del paese amanti della melodia e del bel canto (infatti quando si trovavano alle sere o alle feste, non tardavano ad intonare qualche vecchia canzone dando così sfogo alla loro passione) decise un giorno di mettersi a suonare, non con dei veri strumenti musicali, ma con delle zucche !! Sembra un paradosso, ma è proprio così. Spiegherò sinteticamente quale era il sistema. Prendevano delle zucche di diverse dimensioni, le tagliavano per metà e, dopo averle svuotate della polpa e dei loro semi, le mettevano ad essiccare per un dato periodo. Successivamente prendevano le due scorze essiccate, le ravvicinavano come prima tenendole ferme con due dita, pollice e indice, e dopo avergli praticato un forellino vi soffiavano dentro cantando, provocando così la vibrazione di queste due membrane dalla quale usciva un suono: acuto se la zucca era piccola e grave se la zucca era grande. Così piano piano incominciavano ad intonare qualche motivo, ecco come è nata la " Banda der cusi " e ancora oggi, nella frazione di Serravalle d' Asti, ne esiste una che si esibisce durante le sagre dei paesi vicini, con grande successo e applausi del pubblico. Ma col passare del tempo venne loro voglia di aggiornarsi, cercando di imparare a suonare un vero strumento musicale. Infatti qualcuno trovò sulle soffitte e sui solai di parenti o amici qualche vecchio strumento e, anche se malandato e arrugginito, riuscì a farlo suonare, quindi tutto il gruppo cercò di procurarsene uno, e prova e riprova riuscirono ad emettere dei suoni abbastanza intonati e come si suol dire a "udito" incominciarono a mettere giù qualche vecchia canzone. Le prove le facevano nelle sere d' inverno nella stalla e nella cantina del signor "Carlin 'd Cavagnè" in regione Miravalle e, fra un bicchiere e l'altro, piano piano riuscirono a preparare qualche marcetta e qualche "Curenta" dando così vita ad una specie di fanfara che venne poi battezzata "La Maratona". Quindi ben presto incominciarono ad uscire in paese e farsi sentire dalla popolazione. I componenti della banda non videro di buon occhio questa formazione anche perché incominciarono a procacciarsi dei servizi creando così una concorrenza sleale, specie per quanto riguarda i servizi per le leve di coscritti. Come ben si sa, una volta c'era l'usanza di fare tutte le domeniche un pranzo nel ristorante per festeggiare il compimento degli anni 20,25,30,40, ecc. . Impegnavano la banda per "l'alzata di tavola" ed in seguito giravano per le vie del paese saltando al suono delle "curente". Destino volle che una domenica ci fossero contemporaneamente due pranzi di leva, uno nel ristorante Margarino, l'altro nel ristorante sulla piazza del popolo. Quindi una leva ingaggiò la banda comunale e l'altra la "Maratona" per cui al pomeriggio si sentivano le due bande suonare per il paese con il rischio di doversi ben presto incontrare creando così l'inconveniente che ora voglio spiegare. E' ben noto per noi musicisti che, quando si incrociano due bande che suonano ognuna il loro pezzo, c'è il pericolo di essere attratti dal suono dell'altra banda e perdere il ritmo e la cadenza della propria, per cui generalmente e cavallerescamente una o l'altra dovrebbe cessare di suonare per non intralciarsi a vicenda. Tanto è vero che nelle sfilate dove ci sono più bande si cerca di farle partire staccate almeno 100 metri l'una dall'altra. Ritornando al nostro caso, successe che la banda salendo dal "pozzetto" arrivò in piazza, mentre la "Maratona" scendeva dalla via "su da Munt". Si sarebbero dovute incrociare proprio sulla piazza, ma siccome fra i due complessi regnava ormai un odio tremendo, nessuno volle smettere, anzi cercavano di intralciarsi a vicenda ritenendosi superiori l'una all'altra. A questo punto il capo della banda "Balena" studiò uno stratagemma: si rivolse ai suoi gridando e ordinando loro di fare fronte al torrione e, avvicinandosi al suonatore della gran cassa (il signor Ciattino Giuseppe detto "tut") gli disse: Batti forte!! Non lasciarti coprire da tuo fratello Vincenzo (che suonava il tamburo nella "Maratona" e si odiavano a vicenda !!). Con questa manovra, cioè lanciando il suono dei propri strumenti contro il muro che faceva da eco, ognuno poteva sentire con più facilità il ritmo e la cadenza della propria marcia e continuare liberamente a suonare. Invece quelli della "Maratona", sbalorditi da questa mossa, si trovarono subito a disagio e in difficoltà per cui dovettero allontanarsi velocemente tralasciando di suonare tra la sorpresa e le risate del pubblico presente sulla piazza.

CAPITOLO 3

Al maestro "Balena" subentrò il maestro Massirio Matusalemme il quale si prodigò per il potenziamento della banda. Infatti nell'inverno del 1932 aprì una scuola di musica alla quale aderirono un bel numero di giovani del paese (tra cui il sottoscritto) desiderosi di imparare a suonare. Infatti in breve tempo fummo in grado di entrare a far parte della banda e rafforzare così l'organico. Era il mese di luglio del 1935 in occasione della festa al "Rio". Con questa nuova formazione ben presto la banda venne conosciuta e rinomata tanto da essere ingaggiata anche da altri coscritti di altri paesi dove non esisteva la banda. Infatti in quei tempi, quando i ventenni venivano chiamati a presentarsi al distretto militare per sottoporsi alla visita medica per constatare o meno l'idoneità per il reclutamento al servizio militare, questo avvenimento veniva festeggiato dai coscritti con grande entusiasmo e baldoria che durava diversi giorni. Ecco perché in questo periodo la banda aveva molto lavoro: infatti, oltre che a suonare per i coscritti locali, veniva chiamata anche da altri paesi. Per effettuare questi servizi si doveva partire il giorno prima con i mezzi di trasporto di allora (carrozze trainate da cavalli "cartun a moli") per giungere al paese di destinazione e trovare il pernottamento (in genere era sulla cascina o nella stalla, in base alla stagione in cui si era) dato che l'ingaggio era per diversi giorni. Al mattino seguente si partiva presto per accompagnare i coscritti al distretto dove si trovavano già altre bande di altri paesi. Finita la visita si partiva per il ritorno al paese di residenza con i coscritti in testa che saltavano sventolando le bandiere. Giunti alle porte del paese si trovavano ad aspettare i genitori, parenti e amici e si iniziava così la sfilata per le vie tra applausi e battimani. A mezzogiorno si raggiungeva il ristorante dove era stato preparato un sontuoso pranzo con genitori, parenti e la banda !!!. Al termine, era usanza recarsi a casa di ogni coscritto (naturalmente ritenuto idoneo al servizio militare) con tutti gli invitati per fargli le congratulazioni. All'arrivo si trovavano tavole imbandite di torte e altri dolciumi e, fra una marcia e una "curenta", si poteva assistere a qualche giro di valzer, per cui la festa si protraeva fino alla sera tardi. Al giorno dopo la stessa visita veniva fatta ad altri coscritti, ed ecco perché la banda si doveva fermare più giorni ( più la leva era numerosa, più i giorni di servizio erano tanti). Correva l'anno 1932 quando, durante la direzione del maestro Massirio Matusalemme, la banda, o meglio i musicisti stessi decisero di costruire un salone perché quello esistente sotto la chiesa ormai non era più adatto per le serate danzanti. Per lo più in paese esisteva un altro salone, quello del ristorante Margarino, con il quale sovente saltavano fuori dissidi e concorrenze. Nell'inverno di quell'anno tutti i bandisti si misero di buona volontà e costruirono con le proprie mani (impiegando i loro animali per estrarre e trasportare la terra) questo salone che era allora una cantina sita in località Vigna Nuova di proprietà della società cooperativa di consumo. Per il finanziamento di questa costruzione la banda dovette chiedere un prestito alla società antincendi . Venuta a sciogliersi detta società, il prestito non ancora estinto, fu riscattato dal comune che nel frattempo era diventato proprietario del palazzo, perciò anche del salone.

CAPITOLO 4

Verso la fine del 1935, il maestro Massirio si dimise per raggiunti limiti di età e fu sostituito da Berruti Virgilio, allievo del "Balena" buon elemento con buone doti musicali. Intanto la banda, rinforzata come si è detto dai giovani allievi, continuava a funzionare molto bene e ad essere conosciuta partecipando a diversi concorsi bandistici indetti in diversi paesi della provincia: Castello d'Annone "1936 vedi foto della terza formazione" Mombercelli (1937) e altri, riscuotendo sempre riconoscimenti e applausi da tutti. Proprio in questo periodo, in occasione della festa di S. Bartolomeo, si fece il primo concerto sinfonico in piazza. Si faceva al mattino del lunedì della festa e precisamente sul piazzale della chiesa attorno all'attuale fontana, prima della premiazione della fiera. Il comune pagava un maestro di Asti (il prof. Bosi allora direttore del locale istituto di musica) che veniva un mese prima, due volte alla settimana, per preparare questo concerto che poi dirigeva egli stesso al lunedì mattina alle ore 11, davanti al municipio. Fin dal primo anno questo concerto ebbe subito un consenso favorevole da parte del pubblico con grande partecipazione specialmente di musicanti delle bande dei paesi limitrofi, ragion per cui anche negli anni seguenti questo avvenimento divenne per la banda una tradizione. Dal 1971, per volere dell'allora sindaco il Cav. Currado, detto concerto (preparato e diretto da sottoscritto) venne poi fatto al venerdì sera in apertura dei festeggiamenti, su diverse piazze del paese. Alla sera poi (sempre del lunedì) la banda suonava sulla terrazza del municipio in occasione dello spettacolo pirotecnico che si svolgeva in paese, davanti alla chiesa della confraternita. Al termine dello spettacolo, la banda partiva dalla piazza del municipio per scendere (fra una marea di gente) sulla piazza del popolo e a sua volta salire sul ballo a palchetto (che era stato eretto appunto per la festa patronale) per dare inizio alle danze. Si facevano due gruppi di suonatori che si alternavano nella serata, uno suonava dalle ore 21 fino alle 23, l'altro dalle 23 fino all'una, questo perché si riteneva troppo faticoso suonare per l'intera serata. I suonatori venivano sistemati sul palco in un'unica lunga fila orizzontale. In centro sedeva il clarino principale che aveva il compito di dare l'attacco della suonata mediante l'agitazione del proprio strumento e per avvisare i colleghi più distanti che si doveva finire il pezzo. Giunti alle ultime battute, si suonava il campanello !!! Nel frattempo si raggiunse un accordo con il comune per quanto riguardava i diritti e i doveri fra ambo le parti: si è stabilito che il comune concedeva gratuitamente alla banda tutte le piazze su cui si organizzavano le feste: S. Bartolomeo, festa al "Rio", a S. Rocco ecc. . Inoltre era a disposizione della banda il Salone Alfieri per le serate danzanti, con annesso il locale per la scuola di musica. In cambio la banda doveva offrire al comune tutti i servizi per le feste nazionali, religiose e altri giorni in cui si riteneva necessaria la presenza della banda.

CAPITOLO 5

Nonostante, come già detto, la banda continuasse a funzionare egregiamente, tuttavia all'interno di essa si incominciavano a notare alcuni dissidi e malumori da parte di noi giovani, più che altro per la rigida disciplina alle quale gli anziani ci facevano sottostare e (non per tutti) anche per un pò di gelosia nel constatare che piano piano venivano superati specialmente per quanto riguarda la bravura nelle esecuzioni !!!!. Ragion per cui un giorno (stanchi di questa situazione) decidemmo fra di noi (che fra l'altro eravamo la maggioranza) e incitati dal collega Graziano Attilio "Baduc" di disertare. Infatti la domenica seguente la banda era stata scritturata da una leva di coscritti (che come già detto pranzavano nel ristorante Margarino) per far loro la "levata di tavola" come si usava in quei tempi, per poi uscire per le vie del paese a saltare la "curenta". Prima dell'ora stabilita dal capo della banda per trovarsi appunto per questo servizio, noi tutti (una quindicina, per lo più con un organico da poter suonare benissimo) ci recammo a casa del collega Rasero Albino alla cascina Cerreto e, dopo aver mangiato e bevuto, uscimmo nel cortile di detta cascina situata sul bricco più alto della zona e dando fiato alle trombe mettemmo a suonare con forza e vigoria marce e ballabili. Naturalmente, data la posizione strategica in cui ci trovavamo, il suono si diffuse fra tutte le colline circostanti e quindi anche nel paese. Intanto, visto che la banda ritardava ad arrivare, dal ristorante uscirono i coscritti incolleriti sollecitando i musicanti a voler mantenere l'impegno preso, ma essi non essendo in grado come organico di suonare, dovettero recarsi velocemente a Castiglione e chiedere rinforzi ai colleghi della locale banda per poter espletare quel servizio. Naturalmente, dopo questo atto di ribellione i rapporti tra giovani e anziani non erano più tanto buoni e in questa situazione si continuò fino allo scoppio della seconda guerra mondiale (1940"1945) per cui noi giovani fummo chiamati alle armi e gli anziani dovettero sospendere la loro attività. Per tutti questi anni la banda venne dimenticata e con il nostro ritorno a casa al termine della guerra, le prestazioni erano sempre più ridotte, tranne in occasione di qualche funerale, per lo più con un numero limitato di suonatori.

CAPITOLO 6

Nel frattempo, il maestro Berruti Virgilio, a causa di una lunga malattia, fu costretto a ritirarsi. Nei primi mesi del 1947 i membri della banda, trovandosi in una situazione precaria, decisero di fare una votazione per l'elezione di un nuovo maestro che, fra l'altro, rimettesse in sesto il gruppo. Dallo scrutinio uscì a pieni voti il sottoscritto Durando Italo allievo del Massirio, che aveva acquisito molta esperienza e capacità durante i lunghi anni della vita militare. Incarico che accettai volentieri e credo di averlo svolto col massimo impegno e serietà. In principio mi trovai un pò in difficoltà nel dover comandare quei pochi anziani rimasti, che, come si sa, difficilmente vogliono sottostare agli ordini di un giovane; ma ben presto riuscii a prevalere, tanto più che ormai la banda era costituita per la maggior parte da giovani, con altre vedute e altri criteri musicali, aggiornandosi verso un tipo di musica moderna, specialmente da ballo. Per cui si decise di formare (con gli elementi migliori) un'orchestrina alla quale si diede il nome "Zenit" e con questa si suonava durante le serate danzanti. Ciò creò un pò d'invidia, specialmente da parte dell'albergatore Margarino il quale, dopo aver contattato alcuni musicisti (contrari alla nuova formazione che era nata nel paese) decise che anche loro, con l'aiuto di qualche forestiero, avrebbero formato un complesso musicale per combattere la concorrenza dandogli il nome di "Hot Nana" (chiamata poi in seguito orchestra Aurora). Naturalmente si ècreato un clima difficile e una gara per accaparrarsi i servizi. La "Zenit" aveva con la banda il diritto alle piazze e al Salone Alfieri, l'Aurora suonava nel salone di Margarino. Quindi si trascorse un periodo in cui nel paese si organizzavano contemporaneamente due locali da ballo, per cui ognuno cercava di creare novità per attirare più gente. Mi ricordo che un anno la "Zenit" d'accordo con il signor Valpreda (proprietario dei balli a palchetto) organizzò una sfilata di moda sulla piazza "Vigna Nuova" ed essendo a quei tempi una novità, si ebbe una grande partecipazione di pubblico con grande soddisfazione da parte degli organizzatori. Si continuò così con picche e ripicche per un bel pò di tempo finché, per porre fine a questa concorrenza sleale, si venne ad un accordo con Margarino ed alcuni elementi dell'Aurora si fusero con quelli della "Zenit". Ebbe così inizio la nascita del "Dancing Azzurro", così era chiamato il locale di Margarino nel quale si svolgevano le indimenticabili serate danzanti con la partecipazione sovente di alcuni divi della televisione (Nilla Pizzi, Tonina Torrielli, Oscar Carboni ecc.). In seguito a questo rinnovamento musicale si trascurò un pò la Banda, per cui buona parte dei componenti si dimisero, sia per raggiunti limiti di età, sia per altri motivi, per cui per un buon periodo di tempo Portacomaro si trovò senza banda musicale e per i servizi locali si dovette chiedere l'intervento di una banda forestiera.

CAPITOLO 7

Nelle elezioni amministrative del 1970 venne eletto sindaco il Signor Currado Cav. Corrado, il quale mi pregò ripetutamente affinché ricomponessi la banda. Gli consigliai di convocare tutti i suonatori del paese e della frazione di Migliandolo e in questa riunione il sindaco riuscì a convincere quasi tutti i suonatori a riprendere gli strumenti con la promessa di un valido appoggio e interessamento. Si fissò la prima prova nel Salone Alfieri una sera del mese di Ottobre 1970. Mi ricordo che accorsero molti giovani nel risentire suonare dopo tanto tempo la banda. Siccome durante le prove notai che mancava qualche elemento per completare l'organico, chiesi se qualcuno di loro voleva imparare a suonare. Molti aderirono alla mia richiesta (Marco Scassa, Roberto Carretto; Ravizza Luigino, e tanti altri), quindi la settimana seguente iniziai subito a istruire questi giovani impartendo loro velocemente le prime nozioni di teoria e solfeggio, per giungere in breve tempo ad una discreta preparazione. Infatti, in occasione della festa del "Caritin" dell'anno seguente (1971) erano già in grado di suonare qualche pezzo e, proprio in quel giorno, la ricomposta banda di questi giovani fece la prima uscita sfoggiando una nuova e fiammante divisa, accolta da fragorosi applausi del pubblico.

CAPITOLO 8

Intanto, essendo nata la pro loco, essa si assunse l'incarico di organizzare tutte le feste durante l'anno, allora il Sindaco decise di concedere alla banda ogni anno un contributo in cambio dei servizi che avrebbe dovuto fare in occasione delle feste nazionali religiose ecc.. Detto contributo il primo anno fu di lire 250.000 per poi aumentare progressivamente negli anni successivi fino a 2.000.000 di lire. Ben presto la banda così ricostruita venne conosciuta e apprezzata non solo dai paesi limitrofi, ma anche da tutta la regione: infatti nelle pagine seguenti saranno annotate oltre alle fotografie, anche tutte le località in cui ha preso parte. In questa occasione, su proposta del Sindaco, venni insignito della Croce di Cavaliere al merito della Repubblica. Nel frattempo in Italia venne costituita un'associazione nazionale per la tutela delle bande col nome A.M.B.I.M.A. (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome). Con l'iscrizione a questa associazione la banda dovette nominare un suo presidente, per cui è stato scelto il Signor Scassa Manfredi, grande appassionato e sostenitore di questa banda sia materialmente (eseguendo lavori di loro necessità) sia finanziariamente. Detta associazione istituì dei corsi di Orientamento Musicale sovvenzionati dallo stato per dare incremento alle bande e invogliare i giovani allo studio della musica. Il comune di Portacomaro, sempre per interessamento del Sindaco Cav. Corrado riuscì ad ottenere uno di questi corsi della durata di tre anni, per cui io dovetti sostenere un esame alla direzione A.M.B.I.M.A. per ottenere la qualifica di "Maestro di banda" (previa Certificato ministeriale). Questo titolo era indispensabile per poter assumere la direzione di detto corso che, come già detto, serviva come vivaio di giovani musicisti non solo per la banda locale, ma anche come orientamento alla carriera professionistica degli allievi. Infatti proprio da questi corsi uscirono diversi professori di musica (Scassa Marco, Santinelli Antonio, Bosia Ugo, Carretto Marco, Durando Carlo) quest'ultimo mio figlio che, dopo essersi diplomato nel 1986 presso il Conservatorio "Vivaldi" di Alessandria, prese parte nelle diverse orchestre sinfoniche e nel 1997 vinse il concorso per primo corno nell'orchestra del teatro Carlo Felice di Genova, dove tuttora lavora. Dopo il primo corso triennale, furono assegnati altri cinque corsi (quattro sotto la mia guida e uno sotto la giuda del Prof. Santinelli Antonio) dai quali uscirono oltre 50 musicisti.

CAPITOLO 9

Nel 1980 il Sindaco Currado e l'amministrazione comunale organizzarono una gita in Francia e precisamente a Boè (paese che era da tempo gemellato con Portacomaro) invitando naturalmente anche la banda a partecipare. Partimmo in pullman un giovedì mattina presto e alla sera arrivammo a destinazione. Fummo ospitati presso le famiglie per quattro giorni durante i quali ci fecero visitare le principali industrie della zona. Da parte nostra offrimmo diverse prestazioni musicali (davanti al monumento dei caduti, concerto nel salone e in tutti i trasferimenti si rallegrava il pubblico con marce e ballabili) accolti sempre da parte loro, con scroscianti applausi. Altro servizio molto importante fu nel 1982 quando la banda partecipò a Torino al grande raduno regionale delle bande iscritte all'A.M.B.I.M.A.. Fin dal mattino ogni banda era destinata in una delle diverse piazze della città per eseguire il proprio concerto, mentre al pomeriggio con una grande sfilata per le vie della città, siamo giunti tutti in piazza S. Carlo dove abbiamo eseguito insieme (oltre mille musicisti) il grande "Concerto per la pace" diretto dal presidente dell'A.M.B.I.M.A. Maestro A. Tatone. Sempre nello stesso anno, la banda ha preso parte alla trasmissione televisiva "TELECITY" e alcuni anni dopo a "TELECUPOLE" a Cavallermaggiore. Altro servizio da ricordare è la partecipazione alla prima edizione ad Asti della "Duja D'or" con concerto nei giardini pubblici e negli anni seguenti alla festa delle Sagre con sfilate per le vie della città. Sempre in questo periodo l'allora sindaco Carlo Cerrato fece registrare dai tecnici della Rai, nella chiesa parrocchiale, una cassetta contenete i migliori pezzi del nostro repertorio, poi messa in vendita al pubblico. Il ricavato andò a favore della Banda. CAPITOLO 10 Nel 1988 la banda (dietro invito degli amici di Boè) è ritornata in Francia per partecipare al festival internazionale di bande a "CONDON EN ARMAGNAC". Anche qui, dopo essere stati ospitati presso le famiglie, ci siamo recati in città al posto stabilito, dove per due giorni di seguito abbiamo suonato per le vie e le piazze, fra ali di pubblico accorso ad applaudire una decina di bande di varie nazioni: Francesi, Spagnoli, Olandesi. Solo la nostra rappresentava l'Italia. All'ultimo giorno sulla piazza principale era stato eretto un grande palco sul quale a turno si esibivano le bande con brani del loro repertorio. La giuria composta da esperti Francesi della musica ha assegnato alla nostra banda il secondo premio, che consisteva in un diploma e una coppa raffigurante una tromba d'argento. Altro evento da ricordare è nel 1989 quando la provincia di Asti ha organizzato, per la prima volta, un raduno di bande a Viale. Anche qui le diverse bande partecipanti, dopo aver fatto l'ingresso nel paese suonando, sono giunte sulla piazza principale dove a turno salivano sul palco ad esibire due brani del loro repertorio. Anche in questa occasione la giuria ha deciso di assegnarci il primo premio, consistente oltre alla targa ricordo, anche in un grande trofeo dono dell'amministrazione comunale e numerose citazioni su diversi giornali della zona. In seguito a questo successo, la provincia ci ha invitati ad esibirci ad Asti nel 1991 in occasione della venuta per la prima volta in città del cardinale Sodano dal quale abbiamo avuto elogi e congratulazioni. Il 21 Novembre del 1993 in occasione della festa di Santa Cecilia, la banda ha celebrato il centenario di vita. Dopo la Santa Messa, sul sagrato della chiesa, oltre ad averci scattato la foto ricordo, il sindaco Carlo Cerrato ha voluto consegnare alla banda il premio "Antico Ricetto". Un riconoscimento che ogni anno veniva poi consegnato ad una delle tante istituzioni del paese meritevoli di lode. La banda fece ancora moltissimi altri servizi dei quali non ricordo con precisione la data, ma mi limito ad elencare le diverse località in cui ha partecipato: Torino, Exilles, Bardonecchia, Alessandria, Valenza, Acqui, Busseto (paese nativo di G. Verdi), Melle (Val Varaita). CAPITOLO 11 Intanto verso la fine del 1999 venni colpito da un ictus cerebrale, per cui dovetti essere ricoverato d'urgenza in ospedale, dove rimasi per più di un mese. La banda rimase ferma per quasi tutto il 2000. Dopo essermi rimesso in sesto, nel mese di dicembre la banda ha voluto offrire al pubblico, a proprie spese, il concerto di Natale nella chiesa Parrocchiale. Nell'anno seguente si è fatto regolarmente il tradizionale concerto si S. Bartolomeo e nell'occasione, su idea dell'ex Sindaco Cerrato, abbiamo realizzato una video cassetta dell'intero programma, messa poi in vendita. Il 29 Novembre 2001 la banda ha fatto servizio in occasione della visita a Portacomaro del Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, dove nel salone Alfieri alla presenza di molte autorità della provincia, il Sindaco Raso ha dato il benvenuto a nome di tutto il paese. Si è così giunti al 2002 quando oltre ai soliti servizi per le feste nazionali e il concerto di S. Bartolomeo, il 24 Novembre durante il pranzo svoltosi a Zanco di Villadeati nel ristorante "da Maria", in occasione della festa di Santa Cecilia ho presentato le mie dimissioni da capo banda, per aver raggiunto i limiti di età e per motivi di salute. In detta circostanza mi sono rivolto ai giovani, invitandoli a sostenere e incrementare questa banda. Fra tutti i presenti ho indicato come valido e competente sostituto il prof. Marco Scassa, il quale dopo avere accettato l'incarico si è subito dedicato con passione e volontà all'incremento di questa banda, Prova ne è stato il bellissimo e tradizionale concerto preparato per quest'anno 2003. Questo mi ha fatto molto piacere ed è stato il mio più grande desiderio il vedere continuare questa istituzione che è stata per ben 70 anni la mia più grande passione e per oltre 100 anni il vanto e l'orgoglio di Portacomaro. Prima di dare inizio a questo concerto il Sindaco di Portacomaro Idalo Raso, durante il suo discorso introduttivo e dopo aver annunciato il passaggio delle consegne al nuovo maestro Prof. Marco Scassa, ha voluto offrirmi una bellissima targa ricordo in segno di stima e riconoscenza per il mio operato ed instancabile impegno a favore di questa prestigiosa Banda.

Omaggio a tutti i musicanti (e simpatizzanti) di Portacomaro in ricordo di tutti gli anni trascorsi insieme.

 

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