Film Scomparsi o Rinnegati? Di Mark Glendening (da "Flying Machine" nr.7 - Settembre 1997)
Questa volta tiriamo fuori dal magico cilindro rosa
una serie di aneddoti relativi alle colonne sonore dei Floyd facendo pero'
una dovuta premessa: questo non e' un terreno fertile bensi' e' stato piu'
volte gia' battuto e dibattuto, ma puo' risultare ancora motivo d'interesse
per chi vi si affaccia per la prima volta. Per un fan dei Pink Floyd non e'
sicuramente impresa facile reperire il materiale originale relativo alle varie
colonne sonore a cui hanno collaborato. Tuttavia quello che e' incredibile
vedere e' come certe collaborazioni (alcune con registi di seria fama internazionale!)
siano quasi scomparse, facendo perdere poco alla volta le proprie tracce.
L'unica spiegazione che mi detti in un primo momento e' che il materiale del
primo periodo forse era il meno ricercato dai collezionisti (poi ricredendomi),
probabilmente quella piu' attendibile e' che gli stessi Floyd non ritennero
queste produzioni all'altezza di altri loro lavori contemporanei e che li
scartarono, rinnegando cosi' una parte del loro operato. Citiamo il caso di
"Tonite let's all make love in London" (Pete Whitehead, 1968): per
far riemergere alla luce questo film-documentario sulla Swinging London ci
vollero oltre venti anni e dovettero mobilitarsi anche i fans dei Rolling
Stones (oltre a quelli dei Pink Floyd); infine, sembra che la versione integrale
sia stata rinvenuta negli studi di un emittente televisiva australiana (!).
I diritti del film sono in mano a un'etichetta indipendente (la "See
for Miles") che ha gia' pubblicato la colonna sonora comprensiva di "Nick's
Boogie" e il corto promo di trenta minuti con le prime due suites dei
Pink Floyd. Ha inoltre promesso che uscira' in video la versione definitiva
del film, ma a questo momento, dopo aver ripetutamente rinviato l'uscita,
non se ne hanno tracce (se non per vie illegali). Se ne potrebbe fare un gioco
di parole dall'inglese "See for Miles", non si e' visto per miglia
Problemi
coi diritti? Un enorme alone di mistero avvolge da sempre il film di Pete
Sykes "The Committee" (1968): voci remote volevano che il film fosse
frutto di una fantasia o che fosse stato bruciato in seguito ai suoi contenuti
troppo sovversivi per l'epoca, e queste voci hanno fatto lievitare enormemente
l'interesse intorno al film. Ora sappiamo che "il film che non esiste"
e' in mano a qualche collezionista che non se ne priva e, da una recensione
apparsa di recente sulla Floyd-zine "Brain Damage" leggiamo che
la trama si ispira alle vicende di un uomo senza testa e del suo autista (?).
La colonna sonora, curata dai nostri, e' apparsa solo su bootleg, (con tanto
di rumori e voci di fondo del film, della durata di 18 minuti circa) ma mai
ufficialmente. Per fortuna si sanno piu' cose sui due film di Barbet Schroeder;
"More" (1969) e "La Vallèe" (1972). Il primo racconta
la storia di un ragazzo belga che, finiti gli studi, decide di gettarsi in
un'esperienza tutta in stile on-the-road, finendo rapidamente bruciato sulle
spiagge di Ibiza (non certo dal clima, ma dall'uso di droghe). Per chi si
fosse sempre chiesto cos'e' rappresentato sulla copertina del disco, ecco
svelato l'arcano: e' una scena del film (forse presa a simbolo) in cui i due
protagonisti, lo studente e la sua donna, scimmiottano Don Chisciotte e partono
all'attacco di un grosso mulino a vento. Non ci avrebbero mai provato se non
fossero stati sotto l'influsso di un potente acido. Per quanto concerne la
foto sul retro, abbiamo sempre i nostri protagonisti (e sempre sotto acido)
che praticano yoga scrutando l'orizzonte. Poco da dire invece su "La
Vallèe" se non che e' un-viaggio-alla-ricerca-di-una-vallata-dove-si-trova-un-particolare-tipo-di-uccello-dalla-quale-piumata-e'-possibile-ricavare-un-certo-tipo-di-tessuto.
Insomma, una trama indicibile per un film invedibile, anche perche' finisce
quando meno te l'aspetti. Tutto chiaro, e direi anche troppo, il contesto
socio-politico di "Zabriskie Point" (Michelangelo Antonioni, 1970).
Meno chiaro e' invece il perche' il regista abbia voluto scartare alcuni brani
dei nostri, scegliendone altri (un rapido ascolto di "Fingal's Cave"
ci rende un tantino piu' chiaro il concetto del regista). Per chiudere questa
carrellata sui film "nascosti" merita una menzione il documentario
"The Body" (1970). La colonna sonora ha sancito l'unione del solo
Waters con l'orchestratore Ron Geesin (Atom Heart Mother) ma ben poco si puo'
salvare di essa se non la stupenda "Give birth to a Smile" e qualche
altro simpatico rumore di fondo (l'intro "Our Song" e' uno scrosciare
di questi rumori accompagnati dalle nostre risate). Il filmato e' un documentario
all'avanguardia sul corpo umano e la versione italiana e' di gran lunga piu'
corta di quella inglese, anche se probabilmente ne circolano piu' versioni.
Vorremmo, tuttavia, che circolassero piu' versioni di tutti i film qui menzionati;
staremo a vedere.
Mark Glendening
NDr: "Seabirds" non e' uno scarto del film "more" ma fu bootleggato in quanto la canzone e' coperta dalle voci di Lei e di Lui che parlicchiano in un bar. Mark
Ricordo che le fanzine "FLYING MACHINE" del
sottoscritto (dal nr.1 al nr.8) ed altre fanzine storiche quali "CYMBALINE"
, "OCTOPUS" e "SEAMUS" (dal nr.5 in poi) di Antonino Di
Maio e "INTERSTELLAR OVERDRIVE" (dal nr.1 al nr.5) di Nino gatti
sono richiedibili direttamente al sottoscritto.