L' angolo della poesia
SE
Se ben alta potrai levar la testa
quando la perderà chi ti circonda
te biasimando, ed in te fede avrai
lorchè tutti di te dubiteranno
Se attendere saprai senza stancarti,
nè, calunniato, alla menzogna cedere
e dall'odio lasciarti, odiato, prendere
Se apparir troppo buono o troppo saggio
nel tuo parlar con zelo eviterai
Se sognare saprai senza che schiavo
te chiami il Folle sogno e meditare
senza far del Pensiero il tuo fol fine
Se il disastro o il Trionfo incontrerai
similmente trattando i due impostori;
e sopportare saprai che il ciurmatore
falsi la verità che tu svelasti
sino a renderla inganno per gli sciocchi,
e assistere potrai senza piegare
allo scempio dell'opera più cara
cui desti la tua vita, e con gli arnesi,
che logori restar, chino e paziente,
a costruirla ricomincerai
Se tutto ammucchierai ciò che vincesti
per affidarlo al rischio d'ogni gioco
e perdere saprai e ricominciare
senza soffiar parola ancora e sempre
Se cuore e nervi e muscoli a servirti
saprai forzar quando saranno stanchi
e resister così, lorchè più nulla
in te sarà se non, pugnace e indoma,
la volontà che impone di durare
Se parlar con la folla e mantenerti
puro saprai, e semplice ed onesto
camminar con i re, serenamente
Se amici ed avversari mai potranno
mal farti e ciascun uomo vorrai
stimare, ma nessuno nè troppo, nè poco
Se colmare saprai l'ora preziosa
con opre degne del tempo che passa.
Tuo sarà il mondo e tutto che contiene,
ma ciò che conta più...sarai un Uomo.
Rudjard Kipling
Ho voluto iniziare con una poesia a me molto cara, direi proprio la mia preferita. Ogni volta che la leggo penso a mio figlio ANDREA, al quale la dedico!
Le altre poesie di queste pagine sono scritte da amici che gentilmente mi hanno dato possibilità di pubblicarle, in particolar modo SUSANNA e naturalmente anche qualcuna mia personale che racchiude un pò la mia storia ed i miei sentimenti.
BUONA VISIONE e...........grazie
Troppo tardi
Venni con ansia
timida,
sommesso scongiurandoti,
ma del mio ingenuo fuoco
ridesti, e del mio amore
facesti solo un gioco.
Sazia di giochi, esausta,
mentre cupi mi guardano
con ansia gli occhi tuoi,
quell'amore che un giorno
ti offrivo, ora lo vuoi.
Ahimè, da tempo è
cenere,
mai più potrà rivivere-
era tuo, ben lo sai!
Non conosce più nomi,
vuol esser solo, ormai.
Herman Hesse