"During the 1994 field season, the test excavation reached the TD6 level,
in which the so-called Aurora stratum offered many faunal remains, lithic artefacts
and more than 30 human remains, belonging to a minimum number of 6 indiduals
of a new species, recently named by us as Homo Antecessor. Fielwork in the Aurora
stratum continued during 1995 season and the human record increased to around
100 finds…"
"Durante la stagione di scavo del 1994, i test di scavo raggiunsero il livello TD6, lo strato chiamato Aurora offrì molti resti animali, manufatti litici e più di 30 frammenti di ossa umane, appartenenti ad un numero minimo di 6 individui di una nuova specie, recentemente chiamata da noi Homo Antecessor. Le ricerche sul campo (fieldwork) nello strato Aurora continuarono nel 1995 e il numero di uomini trovati è salito a 100…" (Traduzione mia)
Juan Luis Arsuaga, ampiamente citato in questo testo, importante antropologo
spagnolo che si è occupato in prima persona degli scavi della Gran Golina,
parla di un numero più limitato di fossili, 80 circa, riconducibili a
6 individui differenti.
"El hipodigma de fósiles humanos de TD6 incluye numerosos restos
de diferentes partes del esqueleto postcraneal, así como restos de cráneo,
mandíbula y dientes aislados…Se trata de un grupo en el que predominan
los individuos infantiles y adolescentes, mientras que los dos adultos quizás
no habrían superado los 20 años".
"le ossa dei fossili umani dello strato TD6 includono numerosi resti di differenti parti dello scheletro postcraneale, cosi come del cranio, della mandibola e denti isolati... si tratta di un gruppo in cui predominano gli individui infantili e adolescenti, mentre gli adulti non superano i venti anni" (Traduzione mia)
Le caratteristiche specifiche di questa specie lo rendono differente dagli homo
Erectus e dagli homo Ergaster, ma non sono neanche dei Neandertaliani, o almeno
non lo sono ancora. Infatti l’Homo Antecessor è ritenuto il punto di
congiunzione tra l’homo Sapiens e l’homo Heidelbergensis, antenato dei uomini
di Nehandertal.
Questi uomini costruivano strumenti di pietra differenti dalle asce a mano acheuleane,
anche se sono classificati modo tecnico 2.
"The lithic production sequence is oriented towards the production of
flakes (Positive Bases) and to a lesser extent of retouched flakes (Second generation
Negative Bases), such as denticulates. No evidence of well configured large
tools has been found. Instead, irregular chopper comprise the large tool assemblage…"
(The Lower and Middle Pleistocene of Atapuerca (Spain) by Xavier Plana and Marina
Masquera)
"la produzione litica è orientata verso la produzione di schegge principali e di schegge di minore estensione ritoccare, dal bordo dentellato. Nessuna prova di pietre più grandi ben lavorate è stata trovata. Invece (sono stati trovati), chopper ricavati da pietre più grandi". (traduzione mia)
Analizzando i segni e le fratture rinvenuti sulle ossa si è fatta una
scoperta davvero raccapricciante, gli uomini a cui appartengono i resti ritrovati,
furono fatti a pezzi e probabilmente consumati degli stessi ominidi.
È il primo caso conosciuto di cannibalismo in età preistorica,
prima di adesso mai erano state rinvenute tracce di uomini vittime di altri
uomini. L’episodio è talmente raccapricciante da indurre J. L. Arsuaga
a dire che dei 6 umani "…si è abusato fino in fondo e con calcolo,
come fossero prede animali, in un modo spaventosamente disumano…".
(J. L. Arsuaga, I primi pensatori, Feltrinelli Editore Milano, pag. 62)
Nel 2001 è stato attrezzato un padiglione intero al Museo Nazionale di
Madrid, dedicato ai resti rinvenuti alla Gran golina. E’ stato allestito inoltre
un sito dedicato a questi scavi molto importanti, in cui è possibile
trovare anche osservazioni in merito a questo tema, che riporto per intero.
"La mayoría de los restos humanos de TD6 se encuentran en un
estado de conservación excelente, pero corresponden en general a fragmentos
de tamaño variable. Esta fragmentación, así como otros
caracteres de los restos (marcas de corte, golpes producidos por instrumentos
líticos, tipos de fractura, etc), que también se observan en los
restos fósiles de los ungulados, representan evidencias muy claras de
un acto de canibalismo. Practicamente el 50% de los fósiles humanos presentan
cortes o fracturas producidos por instrumentos líticos, y se encuentran
indistintamente en los huesos craneales y en los del esqueleto postcraneal,
lo que indica un consumo total de los cadáveres. Además, todos
los individuos presentan algún estigma de canibalismo.
Se puede concluir del estudio de los restos humanos de TD6 que estamos ante
un tipo de canibalismo denominado "gastronómico", en el que los cadáveres
fueron consumidos con fines única y exclusivamente nutritivos. Sin embargo,
quedan todavia muchos interrogantes, como saber si las víctimas pertenecían
al mismo grupo o a un grupo diferente al de sus consumidores. También
es interesante saber si los cadáveres fueron encontrados y comidos por
otros homínidos (carroñeo), o si las víctimas fueron cazadas
por sus congéneres".
"Nella maggior parte dei resti umani del livello TD6 sono in uno stato
di conservazione eccellente, però corrispondono in generale a frammenti
di grandezza variabile. Questa frammentazione, cosi come altri caratteri dei
resti ( incisioni del taglio, colpi prodotti dagli strumenti litici, tipo di
frattura), che si osservano anche nei resti fossili dell’ -ungulados?-, rappresentano
chiaramente un atto di cannibalismo. Praticamente il 50% dei fossili umani presentano
tagli o fratture prodotti da strumenti litici, che si tratti indistintamente
di ossa del cranio o dello scheletro postcraniale, indicando un consumo totale
del cadavere. Inoltre, tutti gli individui presentano alcuni segni di cannibalismo.
(traduzione mia)
Si può concludere dallo studio dei resti umani del livello TD6 che siamo
di fronte ad un tipo di cannibalismo "gastronomico", in cui i cadaveri
furono consumati con l’unico scopo del nutrimento. Senza dubbio, rimangono tuttavia
molti interrogativi, come sapere se la vittima apparteneva allo stesso gruppo
o ad un gruppo differente dal suo consumatore, è anche interessante sapere
se i cadaveri furono incontrati e mangiati da altri ominidi (-carroneo?-), o
se le vittime furono cacciati sai suoi consanguinei".
I successori più immediati degli Homo Antecessor, sono vissuti tra i
780.000 e i 127.000 di anni fa. Il fossile più antico di cui abbiamo
conoscenza è la mandibola trovata nel 1907 a Mauer, località nei
pressi di Heidelberg, risalente a circa 500.000 anni fa. Il fossile consiste
nella mascella inferiore con tutti i denti. La mascella è estremamente
larga e robusota, come quella di un homo erectus, ma i denti hanno le estremita
sottili come nelle specie più moderne.
Sono state trovate tracce di questa specie anche nella Sima de los Huesos, anch’essa
nella Sierra de Atapuerca, ed altre in Africa.
Il nome che è stato dato è Homo Heidelbergensis, in nome della
località dove è stato trovato il primo fossile. Questi uomini
producevano strumenti litici bifaciali, del tipo acheuleano (modo tecnico 2).
Homo sapiens neanderthalensis
Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200.000 mila e i 40.000 mila
anni fa, vide l’ascesa e il declino di una nuova specie di Homo sapiens, oggi
nota come homo sapiens neanderthalensis. Questi uomini evolutisi separatamente
dagli homo sapiens sapiens e dagli homo Erectus erano nativi dell’Europa da
dove erano successivamente migrati riuscendo a colonizzare alcune parti dell’Asia,
finquando si estinsero attorno ai 30.000 anni fa quando giunsero dall’Africa
gli uomini di Cro - Magnon responsabili della loro estinzione.
I resti che diedero il nome alla specie furono scoperti da by Johann Fuhlrott
nel 1856 in una cava di Feldhofer nella valle di Neander in Germania, la scoperta
consisteva nella parte superiore del cranio, alcune ossa, parte dell’osso pelvico,
alcune costole, e ossa del braccio e della spalla.
I resti di Feldhofer non furono i primi ad essere trovati, infatti già
nel 1829 in Belgio venne trovato parte di un cranio di un bambino di due anni
e mezzo, ma questi venne riconosciuto come arcaico soltanto nel 1836. Nel 1848
a Gibilterra venne trovato un cranio adulto la cui esistenza rimase sconosciuta
fin quando nel 1864 venne riconosciuto come appartenente agli uomini di Neanderthal.
Nel 1868 a Cro-Magnon in Francia vennero trovati da alcuni operai i resti
di un uomo risalenti a 28.000 anni fa, era venuto alla luce i progenitore più
arcaico che la razza umana a cui apparteniamo ebbe, questi era il rappresentante
di questa nuova razza di uomini africani che dall’africa stavano insediandosi
in europa scacciando sempre più verso la penisola iberica gli ultimi
Neanderthal.
Altri resti di homo Neanderthalensis vennero trovati in Belgio e consistenti
in due scheletri completi risalenti ad almeno 60.000 anni fa, vennero trovati
nel 1886 da Marcel de Puydt e Max Lohest. Altri rinvenimenti importanti vennero
fatti in Croazia nel 1899 da Dragutin Gorjanovic-Kramberger e nel 1908 in Francia
a La-Chapelle-aux-Saints da Jean Bouyssonie che rinvenne lo scheletro di un
uomo anziano risalente a 50.000 anni fa il cui cranio misurava 1620 cc. Ricostruito
in seguito da Marcellin Boule.
Nel secondo dopo guerra sono emersi ancora altri resti importanti, tra il 1953
e il 1960 nella cava di Shanidar in iraq sono stati scoperti 9 scheletri di
uomini di Neanderthal risalenti ad un periodo compreso tra i 70.000 e i 40.000
anni fa ed in fine nel 1979 nel villaggio di Saint-Cesaire in Francia è
stato scoperto uno scheletro completo risalente a 35.000 mila anni fa.
Chi erano gli uomini di Neanderthal?
Per anni si è discusso sulle capacità di questi uomini e sulla
superiorità dei loro antagonisti di Cro-Magnon, molti nodi sono rimasti
insoluti ma il giudizio degli scienziati non è più tanto critico
nei confronti di questa specie, J. Diamond importante antropologo americano
giudica così i neandethaliani:
"…avevano in realtà un cervello più grande del nostro,
e furono i primi a mostrare segni di rispetto per i morti e di cure per i malati.
I loro artefatti, però, sono sempre assai rozzi, e non si presentano
in forme standardizzate e chiaramente differenziate nell’uso… A giudicare dal
tipo prede di cui si sono trovate le ossa, erano cacciatori non particolarmente
abili, che si limitavano ad uccidere animali non pericolosi… Non sapevano neppure
pescare: nei loro insediamenti non si trovano ne fossili di pesci, ne ami."
(Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie, Enaudi, pag. 24)
Avevano uno spirito di appartenenza molto forte
accentrato attorno al nucleo familiare, questo permetteva agli individui più
deboli come i bambini e gli anziani di avere più probabilità di
sopravvivenza. Come testimonia la scoperta di La-Chapelle-aux-Saints i Neanderthalliani
più anziani potevano arrivare ad un età di 50 anni, ma si pensa
che la maggior parte di loro moriva prima dei 40.
Gli strumenti in pietra utilizzati dai Neanderthaliani sono radicalmente diversi
da quelli utilizzati dalle specie precedenti, e soprattutto si basano su principi
differenti, gli strumenti in pietra , datati 100.000 anni fa, e denominati "Levollais
" (modo tecnico 3) sono costituiti da schegge affilate e molto taglienti,
staccate dalla parte centrale della pietra.