Engels a Marx

a Londra

 

Marx-Engels, Opere Complete, vol. XLIV, pag. 84-85

Trascrizione di Giandomenico Ponticelli

 

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Manchester, 30 maggio 1873

Caro Moro,

stamattina a letto mi sono venute in mente le seguenti cose dialettiche circa le scienze naturali:

Oggetto delle scienze naturali: la materia semovente, i corpi. I corpi non possono essere separati dal movimento, le loro forme e specie si possono riconoscere solo in esso, nulla vi è da dire dei corpi al di fuori del movimento, al di fuori del rapporto con altri corpi. Nel movimento soltanto il corpo mostra quello che è. Le scienze naturali conoscono quindi i corpi, considerandoli nei loro rapporti reciproci, nel movimento. La conoscenza delle differenti forme di movimento è la conoscenza dei corpi. L'indagine di queste differenti forme di movimento è quindi l'oggetto principale delle scinze naturali.

1) La forma più semplice di movimento è il cambiamento di luogo (all'interno del tempo, per fare piacere al vecchio Hegel): movimento meccanico.

a) Non esiste il movimento d'un singolo corpo, tuttavia, relativamente parlando, la caduta può valere come tale. Il movimento verso un punto centrale, comune a più corpi. Ma appena il corpo singolo si debba muovere in una direzione differente da quella verso il centro, il corpo ricade bensì ancora sotto le leggi della gravità, ma queste di modificano:

b) in leggi dell'orbita e conducono direttamente al moto alterno di più corpi - moto planetario, ecc. , astronomia, equilibrio, - temporaneo o apparente entro il movimento stesso. il risultato reale di questo tipo di movimento è però in conclusione sempre - il contatto dei corpi in movimento, essi ricadono gli uni sugli altri.

c) Maccanica del contatto - corpi che si toccano, meccanica comune, leva, piano inclinato, ecc. Ma il contatto non esaurisce con ciò i suoi effetti. Esso si estrinseca direttamente in due forme: attrito e urto. Entrambi hanno la proprietà di generare, a un dato grado di intensità, e in deterrminate circostanze, effetti nuovi, non più semplicemente meccanici: calore, luce, elettricità, magnetismo.

2) Fisica propriamente detta, scienza di queste forme di movimento, la quale, dopo aver indagato ogni di intensità, constata che queste forme indeterminate circostanze trapassano l'una nell'altra, e alla fine trova che tutte quante, a un determinato grado di intensità, che varia secondo i differenti corpi in movimento, producono effetti che esulano dalla fisica, mutamenti nella struttura unterna dei corpi - effetti chimici.

3) Chimica. Per l'indagine delle forme di movimento prima accennate era cosa più o meno indifferente che venisse fatta su corpi animati o inanimati. I corpi inanimati manifestano perfino i fenomeni al loro stato più puro. La chimica invece può conoscere la natura chimica dei corpi iù importanti solo su materie sorte dal processo vitale; suo compito principale diventa sempre più la preparazzione artificiale di queste materie. Essa costituisce il passaggio alla scienza dell'organismo, ma il passaggio dialettico può essere attuato solo quando la chimica abbia già compiuto il passaggio reale o stia per compierlo.

4) Organismo - qui per ora non entro in questioni di dialettica.

Siccome tu te ne stai seduto là al centro delle scienze naturali, sarai in grado, meglio di ogni altro, di giudicare che cosa valgono queste considerazioni.

Tuo F. E.

Se ritenete che la cosa abbia qualche valore non parlatene, di modo che me la rubi qualche meschino inglese; l'elaborazione richiederà però sempre molto tempo.