Scrivo perché sento forte il bisogno di testimoniare, in questo
momento di repressione e disinformazione.
A fronte del massacro perpetrato e organizzato ai danni del movimento,
quello che percepisco come infamia maggiore è il tentativo di leggere, e
far leggere a chi non era presente, gli eventi di Genova come lodevole impegno
di ordine pubblico.
Lì, dove hanno evidentemente "provocato" la devastazione della
città, nel completo disinteresse, si propongono come difensori della città e
dei cittadini.
La loro città era limitata alla "zona rossa" e solo questa hanno
difeso e da lì sono partiti per infliggere una lezione a quanti osavano
manifestare e dissentire.
La loro violenza, iniziata nei giorni precedenti contro la città e la sua
cittadinanza, che è stata letteralmente soggetta a regime e stravolta,
nella più assoluta indifferenza per i loro diritti e bisogni, si è
concretizzata in attacchi proditori e violentissimi contro i manifestanti
indifesi e con le braccia alzata nel classico gesto di non violenza.
Così come pretestuosa e barbara è stata l'azione condotta durante la
notte dove alla luce del comportamento risulta evidente che gli obbiettivi che
si prefiggeva non erano trovare il"black bloc", ma cercare e
distruggere i documenti e le registrazioni degli avvenimenti di quelle giornate.
La storia si ripete e identici comportamenti generano azioni sempre più
drastiche, nel tentativo vano di occultare si perpetrano azioni ancora più
vili; così i nazisti, così gl'integralisti d'ogni tipo e ogni epoca.
Ed è questo tentativo di disinformazione, realizzato contro le cronache
dei giornali di tutto il mondo, che da la misura dell'ignoranza e
dell'arroganza di questo potere.
Convinto che il controllo diretto e indiretto della quasi totalità dei
media gli permetta di crea l'evento e di raccontarlo come gli pare.
Ma l'uomo, anche quello credulone, per necessità non dimentica e la sua
memoria si storicizza e circola.
Ed è questo il compito primario evitando tutte quelle provocazioni e
colpevolizzazioni che hanno come unico risultato la rissa, il settarismo, la
frantumazione del fronte, la confusione.
L'analisi e la rilettura dell'evento deve portare allo scoperto il nemico,
le azioni, le modalità.... per crescere, non per suicidarsi ma per
identificare nuovi obiettivi e nuovi comportamenti, nuovi canali e tanti
compagni.