Sezione di Rakib
$$$Berlusconi esce dalla politica$$$
- Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dimesso. Lo ha comunicato il segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra. Il governo resta in carica per il disbrigo degli affari urgenti. All'incontro con Napolitano ha partecipato anche Gianni Letta, che il Pdl aveva proposto come vicepremier in un futuro governo Monti. Ma di fronte all'ostracismo di Pd e Idv, contrari alla sua nomina, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nonché uomo di assoluta fiducia di Berlusconi, ha annunciato «un passo indietro. Non voglio costituire un problema - ha spiegato Letta - né un ostacolo e neanche un pretesto per alcuni».
LE CONSULTAZIONI - Le consultazioni del Capo dello Stato si svolgeranno nella giornata di domenica a partire dalle ore 9 e fino alle 18. Alle 16.30 toccherà al Pd alle 17 al Pdl. Il futuro governo guidato dal neosenatore a vita Mario Monti quindi si avvicina: c'è infatti accordo tra il premier uscente Silvio Berlusconi e l'ex rettore della Bocconi per dare l'appoggio del Pdl ad un governo a componente tecnica, anche se il Pdl avrebbe posto alcune condizioni.
DDL
STABILITA' - La macchina che porterà alla formazione del nuovo
governo si è messa in moto dopo che la Camera dei deputati ha
approvato in via definitiva con 379 voti a favore 26 no e 2 astenuti
il ddl stabilità. Legge che è stata già promulgata dal presidente
della Repubblica. Tensioni in aula in precedenza dopo gli interventi
di Dario Franceschini (Pd) e Francesco Cicchitto (Pdl), con i
supporter del premier che gridavano «Silvio, Silvio», mentre i
leghisti tuonavano «elezioni, elezioni». Le dichiarazioni di voto
sono state l'ultimo atto della stagione politica berlusconiana,
almeno per quanto riguarda questa legislatura. Da segnalare quella di
Franceschini per il quale: «Quanto tempo si è perduto.
Quanto sarebbe stato diverso se il 14 dicembre dell'anno scorso quel
voto fosse andato diversamente, non avremmo sprecato un anno. E di
quelli che hanno causato quella situazione ci sono nomi e cognomi
agli atti parlamentari, e non li dimenticheremo».
«I mercati
sono riusciti dove non è riuscita la sinistra italiana, a far cadere
Berlusconi, grazie ad un complesso di interessi economici e
finanziari che oggi gioca una partita decisiva sulla tenuta dei
governi e sulla tenuta democratico» ha replicato subito dopo
Cicchitto.
La giornata parlamentare si è chiusa di fatto
con un'invettiva del responsabile Domenico Scilipoti: «Il
giorno 14 di dicembre 2010 ho fatto una scelta e di quella scelta non
mi pento», ha assicurato il deputato di Popolo e territorio, «è
stata sventata un'operazione che cercava di portare a Palazzo Chigi
un personaggio importante che aveva rapinato gli italiani con i
derivati». «Oggi si sta facendo un colpo di Stato perchè questo è
l'ultimo parlamento eletto dai cittadini italiani», ha gridato. «Da
domani saremo commissariati da un personaggio che appartiene alla
lobby delle banche ed è stato indicato non certo per salvare
l'Italia, ma per garantire un gruppo di mercenari e di delinquenti».
SBOCCO FINALE - La crisi di governo sta quindi per arrivare al suo sbocco finale: incarico al neosenatore a vita Mario Monti. Il premier ha scelto, dopo aver presieduto, come da prassi, l'ultimo consiglio dei Ministri, di partecipare, prima di salire al Colle, ad un vertice del Pdl che ha chiarito la posizione del partito nei confronti del possibile incarico a Monti.