Ritorna alla Home Page di: Poeticamente

"Le recensioni qui presentate sono tratte dalla Mailing List di Poeticamente"

Utopia

Di: Vlad

Vlad, al secolo Filippo Carlo Nirimini, abita vive sopravvive lavora si diverte a Cattolica e dintorni dal 17 settembre del 77, semi orfano dal 1980, poi promosso ad orfano nel 1995, ha sempre avuto un gran bisogno di sapere. Fa molto uso della logica anche se spesso è istintivo, da quest’istintività nascono i suoi «Scritti» (umilmente non si sente Poeta) che riflettono i suoi momenti più intimi passando da angosciose disperazioni a pensieri paranoici fino a felicità impossibili.
«Voglio prendere per il culo il Mondo
Sfrattare la logica che c’è in me
Vivere solo per non morire dentro
50% al momento e 50% al divertimento»
II panorama offerto dalla società industriale moderna è quello di un’estrema dinamicità: il cielo è ormai solcato da potenti aerei, i mari sono affollati di navi, fitte reti ferroviarie e autostradali tagliano la terra, dovunque è formicolio, movimento, agitazione. Inoltre fabbriche, industrie, meccanismi danno un'impressione imponente di questa società tecnologica e fanno istintivamente pensare alla grandissima quantità d’energia impiegata per fare andare avanti questo sistema. In effetti, il consumo energetico, nei paesi occidentali, sta raggiungendo livelli prò capite paurosi. Si pensa che un americano consumi in media otto tonnellate di petrolio l'anno. Nei paesi del terzo mondo il consumo è invece bassissimo, ma se si alzasse, già al livello europeo, le risorse mondiali si esauribbero in pochi anni.
Con questo specchio davanti è ovvio che qualcuno perda le «staffe» e vorrebbe divertirsi a cantare:
«Voglio prendere per il culo il Mondo
Sfrattare la logica che c’è in me»
Dunque questo colosso che vorrebbe fare dei versi un’industria, di questa che si è sviluppata sulla civiltà paleo-industriale dell'Ottocento; questa civiltà che ha i piedi d'argilla e, senza essere troppo allarmistici, bisogna riconoscere che tutta questa potenza si sviluppa da un solo punto, senza il quale sarebbe costretta a soccombere: il petrolio, e-nergia base.
«Vivere solo per non morire dentro
50% al momento e 50% al divertimento
Nessun momento perso
Nessun momento lasciato andare alla noia
Sempre attivo
Sempre contento
Sopra la panca c’è Campa»
I versi richiamano il «crepuscolarismo» per il semplice fatto che anche i crepuscolari non  «lasciavano un solo momento perso alla noia, quindi era meglio cantare le fattezze e i sogni della «Signorina Felicita», proprio perché esisteva solo il valore dei sentimenti, non era ancora stato scoperto il valore di questa fonte energetica che ha permesso un grosso salto in avanti ed ha riportato in una dimensione ignota l’umanesimo, il sentimento, l’affettuosità, la comunione dello spirito.
Forse il grosso sbaglio è stato quello di aver puntato direttamente tutto su «quelle» risorse, senza cercare una valida scelta, cosicché capita spesso, che la società va in crisi.
Altri, più grossi problemi che VLAD denuncia perché in realtà esistono, sebbene siano scoperti continuamente nuovi giacimenti di semi in germoglio, ma che rifiutano di seguire il corso naturale dell’esistenza; sono semi che il più delle volte sono aiutati nel germoglio da fiori più esperti, che una volta assaporato il calore del sole, calpestano senza pensarci su; ecco perché presto o tardi la nostra società si esaurirà e per la letteratura italiana e la cultura in generale sarà la fine, se alcuni editori non riusciranno a chiudere il cancello dell’orto e non permettersi di aiutare il germoglio che fiore non sarà mai; non sprechino le loro forze, con la scusa di fare «l’editing» per il buon nome della casa editrice. Sì, hanno permesso ad un altro seme che non germoglierà mai (loro lo sanno e per questo pubblicizzano, che l’autore parteciperà alle spese al 50%, invece, è poi l’autore che paga tutto, illudendosi di essere germogliato) e non riuscirà mai a perfezionarsi, perché «
C'e' poco rispetto e poca, pochissima umiltà nel riconoscere i propri limiti  o perlomeno metterli in discussione»
«Sotto la panca la scarpa
Tachicardia respiro impossibile
Non posso
Adesso sto meglio
Sognavo di vivere»
Queste sono le fonti più utilizzabili, quindi di grand’utilità anche pratica per la società; perché l'arte dello scrivere, di mettere «nero su bianco», nasce dal bisogno di fissare le proprie idee e i propri sentimenti, per poterle trasmettere agli altri. Ma la scrittura ha anche uno scopo sociale: far conoscere gli stati d'animo collettivi, diffondere il sapere.
Ecco perché alcuni editori dovrebbero smettere di innaffiare i possibili semi, perché dopo il germoglio sono destinati ad appassire, poiché la loro non è arte, è elucubrazione personalissima: uno sfogo dello spirito, che potrebbe anche non interessare, ma addirittura annoiare.
Per tenermi aggiornato sull’andamento della nuova letteratura che vive nell’infinito prato di Internet, sono iscritto ad oltre trenta mailng-list, mi rendo conto sempre di più che non si fa cultura e la letteratura non è tale; allora, se questo tipo di letteratura non fa cultura e non diffonde il sapere, perché alimentarla? A livello sperimentale esistono, nel vasto campo di Internet, centri di elaborazione, di scrittura creativa, come se la poesia, o la fantasia non nascesse con  l’uomo.
«L’illusione è felicità per chi non ha niente
Mi illudo e non sono contento
Allora non è vero che non ho niente!»
Abbiamo bisogno di queste forze valide come la presenza di VLAD (Filippo Carlo Nirimini) e della sua «Utopia» per risolvere parzialmente il problema, mentre la vera alternativa e prospettiva per il futuro è rappresentata da qualcosa che è già realtà.
I problemi sono principalmente due: innanzi tutto bisognerebbe cercare di rendere tale sorgente culturale fattiva e non passivamente inerte come il tronco dell’albero che si lascia trasportare dala corente del fiume. L'altro problema è costituito dalla presenza nel mondo editoriale di persone che si sono improvvisamente autoeletti tali e non solo vendono illusioni a fior di quattrini ma immettono sul mercato della carta che non è neppure utile come tappezzeria, perché le copertine sono la prima cosa orrenda che si vede. 
Restano ancora molte considerazioni da fare, ma aspettiamo un’altra poesia significativa e vera per continuare le nostre considerazioni.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna alla Home Page di: Poeticamente

Ritorna all'indice di: Poesie & Recensioni

Leggi la Poesia recensita