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Tu sei

Di: Marisa Cordioli

Marisa Cordioli è nata a Verona, sposata, ha tre figli. È laureata in Medicina ma si occupa prevalentemente della famiglia. Operatore di tecniche di rilassamento, si interessa di psicologia e problemi riguardanti la coppia e la famiglia.

Persona eclettica e con diversi interessi:viaggiare,dipingere,leggere,fotografare,ha frequentato un corso di grafologia e lezioni di inglese,francese e arabo; ha scritto poesie fin da bambina ma solo ora si è resa conto di quanto sia bello condividere quelli che chiama «giochi di parole» con le altre persone.

«Sii gentile

perché lo sei,

no perché devi ottenere qualcosa».

Non l'immedesimazione, ma una profonda analogia espressa dalla parola che apre la poesia

«Sii gentile

perché lo sei»,

è quella che troviamo in «no perché devi ottenere qualcosa». Il punto più alto, anche per ragioni formali, della poesia di Cordioli, e forse non solo di questa, secondo un mio modesto giudizio, ma che anche altri condividono largamente. Un'analogia, tra il consiglio diretto della mamma alla figlia: donna amata, ma che si spinge oltre i versi che contengono, come è stato detto, «una piena trama biologica che attraverso l’amore per la figlia, l’attaccamento si fa storia dell'uomo e del cosmo». Ed è una storia di impegni, di superamenti incredibili, di una vittoria che può giungere là solo dove ogni speranza continua ad ardere e continuamente fa scoccare la scintilla della speranza e della comprensione. Siamo nel cuore più intimo e più intenso dell'ideologia; e nella riconferma della funzione della donna che traspare ancora dal suo occhio di mamma, tramite lo sguardo.

«Sii arrabbiata

quando lo sei,

no per prevalere

sull’altro

ma per dichiarare

il tuo dissenso».

Ma ciò che più colpisce e che costituisce il miracoloso equilibrio è la simbiosi, ombelicale che fa vibrare questi versi; è, la fedeltà al tema naturalistico enunciato dalle raccomandazioni poste come soggetto attraverso un discorso rispettosissimo tra madre e figlia.

E’ accaduto di descrivere, quasi all’insaputa, una sorta di itinerario dell'utilizzazione cordioliana, che dalla freschezza della riproduzione immediata della percezione sensibile, ha portato, attraverso una lunga serie di sviluppi, fino ad alcune costruzioni poetiche e filosofiche.

«Sii arrabbiata

quando lo sei,

no per prevalere

sull’altro

ma per dichiarare

il tuo dissenso».

E sin troppo ovvio che si tratta di un cammino predisposto e graduale, di un percorso ideale, e naturale di una motivazione pressoché costante che interseca di continuo le manifestazioni accentuando ora verso il consiglio, quasi con indifferenza, ora verso l'altra direzione, il dovere di madre e si sente più legata in una doppia ricchezza di significati.

È in questa frequenza della sua costante presenza e nella polivalenza del suo allertare dei sensi che fa diventare il canto sobrio e nello stesso tempo pedagogico e lineare, con un organico intenzionale, che ha un suo specifico rilievo e un posto caratteristico accanto ad altri più scientemente programmati e condotti.

«Sii triste

se lo sei

e concediti un tono

più basso,

se hai un motivo.

Sii felice

e luminoso sia

il tuo sorriso

ogni volta che trovi

un piccolo segno

di gioia».

Di fronte a questi suggerimenti (o piuttosto non suggerimenti) e nel contesto delle opere contemporanee alla sua, il mondo nella poesia della Cordioli conserva, in conclusione, una propria fisionomia. Essa potrebbe nascere da una convinzione personale sull’andamento della vita, come dal sentimento materno, la sua rimane un'espressione, cioè, comune e sentenziosa insieme, e in quanto tale leggibile, in due chiavi diverse, quale richiamo sentimentale che continua ad occupare con simpatia la memoria, secondo un rigore morale che non è soltanto affermazione ma anche un'alta determinazione metafisica:

«E non scordarti di

essere te stessa

ogni volta

che sei».

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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