Marisa
Cordioli
è nata a Verona, dove vive con i suoi tre figli e il marito. È laureata
in Medicina ma non esercita, si occupa prevalentemente della famiglia.
Operatore di tecniche di rilassamento, s’interessa di psicologia e
problemi riguardanti la coppia e la famiglia.
Persona
eclettica e con diversi
interessi:viaggiare,dipingere,leggere,fotografare,ha frequentato un corso
di grafologia e lezioni d’inglese,francese e arabo; scrive poesie da
sempre ma solo ora si è resa conto di quanto sia bello condividere quelli
che chiama «giochi di parole» con le altre persone. Crede in Dio
e nella buona volontà dell’uomo. La sua Poesia ha un linguaggio
semplice e spontaneo forse perché scrive solo ciò che le suggeriscono
persone, emozioni, colori, suoni in alcuni momenti della sua vita.
Tutto
ciò spiega e rende evidente la differenza fra lo sperimentare e il
conoscere da
un lato e la passione dall’altro. La sua esercitazione del gioco delle
parole è come realizzare o prendere coscienza del «SÉ»:
un’identificazione,
o fusione, della conoscenza dell’Ego in connubio col «SÉ»
spirituale di cui è un riflesso.
Il
«SÉ» spirituale esercita un procedimento necessariamente
indiretto poiché ogni
simbolo
costituisce un intermediario; come tali, i simboli sono la personalità
stessa e diventa causa necessaria per la facoltà della diretta
realizzazione di uno stato di consapevolezza, che
alla
coscienza ordinaria appare astratta, ma colma di qualità determinate,
poiché il «SÉ» spirituale è la suprema essenza.
Due
sono i principali gruppi di simboli che possono essere usati
per indicare
o evocare il «SÉ» spirituale.
Il
primo gruppo è composto di simboli astratti, come il gioco di parole o la
grafica sopra una tela o un foglio di carta, in forme geometriche o
d’oggetti
naturali.
Il
secondo gruppo di simboli del «SÉ spirituale» è di tipo
quasi personificato. In questo gruppo troviamo tutta la passione e il
sentimento profondo dell’«Io creativo» l’Angelo, il
Guerriero interiore, il vecchio Saggio.
Volendo
analizzare per approfondire il concetto sul perché di questa reazione o
azione creativa della Cordioli, lo farò attraverso esercizi di «Psicosintesi
spirituale» Tutto ciò spiega e rende
evidente la differenza fra lo sperimentare:
«Tace
il silenzio
con
le tue parole d'amore»
e
il significato simbolico iniziale che è il mirabile quadro di una
psicosintesi completa. Ciò che spinge la Cordioli a giocare con le
parole e con i pennelli è l’amore incommensurabile. In tutto il suo
mondo poetico traspare e vive di vita propria, dipinto con la genialità,
un forte sentimento, per questo al viaggio nel suo mondo poetico si unisce
lo «Spirito universale, nel quale acquistano vita propria, Amore e
Volontà».
Quando
sopraggiungono le parole d’amore, da qualunque polo esse vengano, tutto
tace e in questo verbo appare l’immobilità del mondo: il vento le onde,
lo scorrere delle acque di un fiume, sono ferme perché in ascolto di «quelle»
parole d’amore.
Quest’esercizio
ci fa capire ed apprendere bene i vari stadi, che passano dall’«IO
creativo» al «SE’ spirituale» in
modo da poterli
ricordare con
facilità.
«Sovrano
regna,
nel
cuore,
il
dolce tepore
della
tua presenza».
Immaginiamo
un bocciolo di rosa chiuso. Visualizziamo lo stelo, le
foglie e,
alla sommità dello stelo, il bocciolo. Questo appare verde perché
i sepali sono
chiusi; tutto al più in cima si vede apparire un punto rosa.
Cerchiamo di
visualizzarlo in modo vivido, mantenendo l'immagine al
centro della
coscienza... Mentre lo osserviamo, vediamo che a poco a
poco inizia
un lento movimento; i sepali cominciano a divaricarsi,
a voltare le
punte verso l'esterno, lasciando così scorgere i petali
rosei,
chiusi... I sepali si divaricano sempre più... si vede bene il bocciolo
dei petali di
un bel rosa tenue... Ora anche i petali cominciano ad allargarsi... il
bocciolo continua ad aprirsi lentamente... finché la rosa si rivela
in tutta la
sua bellezza, che ammiriamo con gioia, perché «Sovrano
regna,/ nel cuore,/ il dolce
tepore/ della tua presenza».
A
questo punto, cerchiamo di sentire, inalando, il profumo della
rosa,
caratteristico ben noto... tenue, dolce, gradevole... lo
odoriamo con
piacere... Anche il simbolismo del profumo è stato spesso
usato nel
linguaggio poetico e, perciò la rosa è diventata la regina dei fiori.
E’ il profumo che regna sovrano nel cuore.
Ora,
identifichiamoci con la rosa, o, più esattamente, spogliamo la metafora
della rosa
e riconosciamo in tutta la suo potenza l’immagine sovrana della presenza
dell’amore... Noi siamo, simbolicamente, ciò che vogliamo essere: un
fiore, una rosa; la stessa
Vita che
anima l'universo, che ha prodotto il miracolo della rosa – amore -
presenza, che ora sta
producendo
uno stesso, anzi maggiore, miracolo: lo sviluppo,
l'apertura,
l'irradiazione del nostro essere spirituale... E noi possiamo
cooperare
coscientemente alla nostra fioritura interiore.
«Dolorosa
l’assenza,
ed
un incanto
il
ritrovarti».
Gli
effetti ora sono diversi, la «dolorosa assenza» è la ripetizione
verbale ed anche di contenuto della seconda parte: «Sovrano regna…».
Sotto quest’aspetto la rosa che ci ha riempito lo spirito del suo
profumo svanisce, anche se lascia la scia del profumo dentro di noi.
La
speranza, nell'animo della Cordioli, è passata con la medesima
fede alle parole, tante volte ridette a se stessa e ad altri, tanto che
hanno acquistato la saldezza di cose delle quali le pare impossibile
dubitare. Eppure, ecco il dubbio s'insinua! «il
ritrovarti»,
nasce forse
dal dubbio e le sembra di essere
rientrata,
non sa come, alla sua fede ai giochi di parole che hanno profumo di rosa
che è vita, rivede i noti aspetti
dei suoi
sentimenti, riconosce i luoghi dove l’amore le ha parlato facendola
gioire e ritrova così tutto nel cuore.
«Tenera
armonia
che
suscita in me
stupore
e poesia».
Il
dubbio è svanito perché in Lei vive una «tenera armonia»,
che la rima, forse non voluta, spezza; e a tanto contrasto tra l'ideale e
la realtà quella che a lei pare
in quell'istante
la realtà è un incubo anch'esso della sua ansia interiore.
In un
momento, ritorna il silenzio iniziale, che l’armonia schierandosi in
doppia ala
col «Sé spirituale» e l’«Io creativo»;
sopraggiunge e avanza una meravigliosa, seppure piccola e modesta e tenera
armonia.