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La solitudine

Di: Marisa Cordioli

 

Marisa Cordioli è nata a Verona dove vive ed esercita; è sposata ed ha tre figli.

Laureata in Medicina non esercita la professione di medico, però si occupa non solo della sua famiglia.

Il suo interesse particolare, dopo quello verso i figli, è, occupandosi di psicologia, tentare di risolvere i problemi riguardanti la coppia e la famiglia.

Praticando la psicologia, ovviamente i suoi interessi sono molteplici altrimenti non potrebbe capire gli altri e risolvere i loro problemi. ( Messer Francesco Petrarca – siamo nel 1341 – venuto a Roma per essere incoronato Poeta in Campidoglio, se ne andava in giro per la città sotto la pioggia. Si racconta che mentre si beava della pioggia, che giunta alla pelle gli dava evidentemente refrigerio, incontrò Boccaccia, venuto da Firenze per onorarlo, che gli disse che così facendo rischiava di prendere un malanno; Petrarca rispose: se non sento la beatitudine della pioggia come potrò descriverla se la poesia mi viene a trovare?) Così la Cordioli se non avesse diversi interessi come potrebbe capire ed aiutare gli altri?

Credente praticante approfondisce il suo credo anche nella buona volontà dell’uomo.

Scrive in modo molto semplice e spontaneo ciò che le suggeriscono persone, emozioni, colori, suoni in alcuni momenti della sua vita.

Noi essendoci già occupati della sua poesia, con la «Solitudine» cercheremo di parlare anche del suo mondo poetico. 

Per mondo poetico di uno scrittore si deve intendere quel complesso di elementi che hanno influito sulla composizione dell'opera. Si può quindi parlare di mondo poetico del Petrarca (o di Dante, del Boccaccio, del Manzoni) solo dopo aver letto attentamente e gustato le opere dell'artista. Poiché al mondo poetico della Cordioli, è evidente, dopo la lettura, che i sentimenti da cui sgorga la sua poesia è l'amore universale, la fede religiosa, e l’altruismo.

II primo e fondamentale elemento del suo mondo poetico è l'amore per l’umanità, perché è chiaro che, senza questo amore, non avrebbe potuto concepire la «Solitudine» o sarebbe stato cosa tutt'affatto diversa.

Ella la contempla l’umanità e la ricorda, la vagheggia nella sua fantasia, ne descrive le gioie e i dolori, ma in questo caso, la paura terribile e temibile della solitudine, quella ti lascia nell’immenso Universo come un corpo esente della forza di gravità. La poesia solitudine delle Cordioli mi riporta alla mente un’altra poesia altrettanto drammatica: «IL CIOCCO» di Giovanni Pascoli, in cui alcuni versi lapidari ti fanno sentire la nullità dell’umanità di fronte all’immensità del Creato: «è notte e l’uomo si trova rivolto a testa in giù perché la notte è vista come voragine scura, avendo la figlia di Caos concepito Erebò, che a sua volta concepì Etere (cielo lucente) poiché il sole si trova nell’altra aurora (boreale o australe, secondo di dove si vive se in Occidente o in Oriente) il poeta per la paura di cadere nel vuoto e finire la sua esistenza galleggiando nello spazio vuoto, si aggrappa al tavolo dove lavora, conficcando le unghie nel legno con forza inaudita come fa la radice quando penetra nella terra».

Appunto per questo, lei, continuando ad amare, ché questo sentimento è la sua forza di vivere nell'animo dell’umanità, celebra la solitudine facendola diventare più intima, più serena, più pura, per il fatto che anche nell'animo del poeta esiste per lo scrupolo grave di non aver amato indissolubilmente quanto avrebbe voluto. Nell'intendere l'amore in questo senso, la Cordioli è veramente sincera e assolutamente originale.

Accanto all'amore, elemento fondamentale del mondo della Cordioli è la religione. Ella, cattolica, è credente convinta senza ombra di dubbio, come ho già accennato, la fa piissima, tutta votata alla missione che si è imposta.

Sono sentimenti questi che affiorano spesso nella poesia di Marisa Cordioli e costituiscono il contenuto più notevole della sua esistenza.

Naturalmente ella vive in continuo contrasto, tanto più che l'amore per la famiglia è più importante di quello universale. Ella è sposata e il suo compito principale è allevare i figli, accudire loro e il marito; ne nasce quindi un conflitto spirituale e forse è proprio questo l'elemento vivificatore di tutti i canti di Marisa Cordioli. Nella sua poesia questo dissidio, questa permanente contraddizione operante nella sua coscienza, la fa vero poeta.

Altro fatto fondamentale che ha influito sulla poesia di Marisa è la vasta cultura umanistica, che accumula giorno dopo giorno stando vicina alle persone per ragioni professionali.

 

 

Sostanzialmente, questa… «Solitudine»

E' come una campana spenta,
è come un grande mare silenzioso,
è come il vuoto infinito della
nostra ignoranza.

Questa ed altre poesie della Cordioli sono la storia dell'anima sua. Messe insieme una dietro l’altra come i grani di un rosario, formano una specie di poema, composto di frammenti, che si riferiscono ciascuno a particolari momenti vissuti e dominati tutti da un unico motivo che non è l’altruismo, né la religione; ma il modo con cui il pensiero amoroso e il religioso, oltre agli altri infiniti sentimenti umani cui si ispira la vita dell'autrice, sono fusi insieme da lei in un’unica suprema visione: la visione dell'artista che ha saputo cogliere e realizzare se stessa con piena

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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