Daniele
Cau
nasce a Cagliari, il 21 luglio del 1973.
Si diploma nel 1992 e dopo aver fatto diversi lavori... e aver
provato diverse facoltà... oggi lavora come tecnico audio in una delle
principali emittenti radiofoniche sarde. E’ un appassionato lettore da
quando ha imparato a leggere! La svolta è avvenuta, però, quando per
regalo di un compleanno i genitori hanno pensato di comprargli la trilogia
di racconti di Woody Allen, scrittore che è, poi, rimasto nel suo
cuore. L’influenza di Woody Allen si nota in quasi tutti i suoi
racconti, chiaramente in chiave ironico-demenziale ed è stato perciò lo
stimolo per cominciare a scrivere, piccoli aneddoti, dialoghi, racconti
brevi e poi sono arrivate le poesie. Sono poesie:specchio del suo animo
prevalentemente pessimista. Scrivere perché qualcuno possa poi leggere:
questo è il suo spirito.
L'uomo è per definizione un animale razionale. Poiché
appartenente al regno animale, deve pensare al cibo senza il quale non
potrebbe vivere; e, naturalmente, deve anche tener conto di tutte quelle
cose che sono necessarie alla sua salute e al suo benessere: il vestire,
l'alloggiare, il divertirsi, il mettere da parte qualche cosa per le
eventualità, e via dicendo. Come essere razionale deve pensare a
sviluppare la ragione. L’omo sapiens deve necessariamente
conquistare il sapere senza del quale non sarebbe uomo, esercitare la
volontà che e l'espressione della ragione nel campo pratico, affinare il
costume ingentilendolo, rafforzandolo, perfezionandolo. Due sono quindi i
grandi campi dell'attività umana: l'economia e la vita morale,
l'utile e l'onesto, l'attività materiale e l'attività spirituale.
La poesia afferma che l'umanità ha due fari: io assicuro che ne ha uno
solo, cioè la ragione, la quale guida l'uomo verso due mete: il benessere
materiale e il perfezionamento spirituale. Qui deve svolgersi tutta la
vita umana. Un’enorme massa di gente, milioni e milioni di uomini,
vivono e vissero come se non esistesse altro che la legge del ventre. Mi
ricordo d'aver sentito,
quando ero bambino, una volta citare dal mio parroco, nella
spiegazione del Vangelo, la frase “quorum deus venter est” e
d'aver poi sentito anche da lui l'altra frase, detta da Gesù e
riportata dagli Evangelisti “E'
più facile che un cammello entri per la cruna d'un ago che un ricco nel
regno dei Cieli”.
L'uomo quindi deve, prima di tutto, ascoltare la sua coscienza la quale
gli dice che la società in cui egli necessariamente vive ha bisogno
soprattutto di uomini onesti; deve ascoltare la ragione che gli dice che
il fondamento dell'onestà è l'istruzione diretta a trovare sempre il
bene e a schivare il male. E' vero che bisogna anche pensare al ventre, ma
è ancor più vero che bisogna pensare allo spirito. Bene ha detto Leonardo
da Vinci che il corpo nostro è sottoposto ai cieli, ma il cielo è
sottoposto allo spirito. Gli uomini primitivi si procuravano il cibo
usando le loro rozze armi contro animali e anche contro gli altri uomini.
Se lo spirito non avesse prevalso, l'uomo vivrebbe ancora nelle caverne e
nelle capanne fabbricate sulle palafitte in mezzo alle paludi.
“Sotterrato
Dai
miei desideri,
Sono
immobile.
Solo
la mia mente
Vaga,
Nuota
In
pozzanghere
D'
irraggiungibile
Frenesia”.
“Solo la mia mente/vaga”, la vita dello spirito ha
creato la famiglia, poi la tribù, ossia la vita sociale, poi la patria.
Con la patria fu costituita l'autorità riconosciuta da tutti come
necessaria; con l'autorità la legge, espressione della volontà comune.
Così nacque la civiltà. Con la legge, con l'ordine incominciò il
progresso morale da cui nacque il progresso materiale. Tutte le grandi
invenzioni e scoperte sono frutto del progresso economico, dominato dal
progresso spirituale, anche se la “mente del poeta vaga/nuota in
pozzanghere/ d’irrangiungibile /frenesia”.
Alla fine del secolo XVIII fu inventata la macchina a vapore da Papini,
perfezionata poi da altri; verso il 1830 cominciò il grande sviluppo
meccanico dell'attività moderna. L'immenso movimento commerciale insieme
con la grande industria costituiscono il progresso economico che esiste
solo per il fatto che è dominato dalla scienza la quale rappresenta il
progresso morale.
“Dove?
Ora?
Ruoto
intorno a te
Ma
non mi son mosso.
Ed
intanto sprofondo,
Nascosto,
Sotterrato
Dai
miei desideri,
Desideri
cangianti
Di
mille colori.
In
essi avvolto
E
oscurato,
Sono
immobile”.
Dalla rivoluzione francese in poi impera nel mondo la
democrazia la quale afferma l'uguaglianza di tutti gli uomini: tutti
devono avere diritto a condurre la loro esistenza materiale senza la
preoccupazione di morire di fame o di essere schiavi di altri. Ma questo
immenso progresso politico è stato reso possibile dal progresso compiuto
dall'idea di libertà; e poiché, come dice Kant, “la
libertà è il fondamento della moralità”, il progresso
materiale, consacrato dalla democrazia, è frutto del progresso spirituale
nato dal rafforzamento e dallo sviluppo dell'idea di libertà.
Io credo di avere così dimostrato quanto il poeta ha voluto affermare con
questa sua “Frenesia”. Oggi sappiamo che ci sono
desideri cangianti, e l’uomo rimane avvolto in essi, oscurato perché
rimane immobile, ecco il motivo per cui occorre combattere e far capire a
quei milioni di uomini i quali dicono che non esiste altro che il ventre,
che ciò che importa è stare bene; che si starebbe meglio se ascoltassimo
lo spirito, il canto, la musica, l’elegia dello spirito, ché solo in
questo modo possono riscoprire l'affetto per la loro famiglia, l’amore
per la terra in cui sono nati, la gente con cui vivono e, anche se non
professano e praticano una religione, sentire però nel loro animo una
voce che li avverte che esiste qualcosa di superiore, un Dio cioè, a cui
essi devono rispondere, e rispondono nel segreto del loro spirito quando
devono fare o hanno fatto qualche cosa che non va. Ciò dimostra che il
progresso morale è fondamento di tutta la vita umana.
Solo in questo modo non ci sentirà più sotterrati dai desideri
inappagati, perché cangianti, però se cancellassimo l’immobilità?