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Echi nel tempo

Di: Luciano Somma

Luciano Somma è nato e vive a Napoli. Ha pubblicato diverse opere poetiche, ed ha vinto premi letterari fra i più importanti.

Somma è un poeta dall'intensa produzione letteraria, sia in italiano sia in «lingua» napoletana; è, forse il Poeta più presente nel mondo intertiano tramite il quale è possibile avere notizie sulle sue opere e sulla sua vita.
Per me che ho diviso le prime apprensioni, i primi sorrisi per le congratulazioni dei grandi Poeti napoletani, forse più celebri per le canzoni che per le Poesie: Natale Nicola Spadaro, che ci accoglieva nella sua casa di Vico Acitillo, al Vomero e poi in Via Marina poco distante dalla stazione ferroviaria, ogni ultima domenica del mese; Pacifico Vento (autore di Torna e tanti altri successi), Giovanni De Caro, Amedeo Greco, ecc… l’elenco sarebbe troppo lungo, ma non posso non citare Rodolfo Talamo, i quali pur complimentandosi erano prodighi di consigli; le prime delusioni per il rifiuto di un manoscritto da parte di un editore, non è facile… si potrebbe pensare che sono di parte, ma se qualcuno dovesse pensarlo, tenga presente che sono un professionista e la poesia di Luciano, sarà trattata come tutte le altre, postate nel sito di «Poeticamente».

Vi dico subito che ho scelto questa «Echi nel tempo», tra le tante, perché appartiene all’eternità: è una Poesia e come tale non teme il tempo.
«Sepolte le lupare tra i canneti
nella terra di fichi d'india e zàgare
anche gli agrumi piangono
lacrime di tritolo»
Banditismo e mafia sono due momenti chiaramente complementari d'uno stesso fenomeno, che trova le sue origini in certe specifiche carenze e particolarità strutturali della nostra storia nazionale. è possibile affermare che il banditismo attuale non è altro che il legittimo erede di quelle forme di brigantaggio, che caratterizzarono drammaticamente le fasi iniziali della storia.
Solo di recente tale fenomeno è stato al centro di ricerche serie ed approfondite; e la critica più avanzata tende ormai decisamente a far coincidere il brigantaggio con un vero e proprio comportamento sovversivo. Comportamento sovversivo e, ad un tempo,profondamente reazionario, fondato su una serie di principi ed atteggiamenti assoluti, il cui complesso costituisce quel fenomeno più generale che, ancora oggi, possiamo identificare con la mafia.
«Sepolte le lupare tra i canneti
nella terra di fichi d'india e zàgare»
Questo è il nodo attorno al quale far ruotare il discorso: tra brigantaggio, o banditismo che dir si voglia, sia di quello storico, sia di quello attuale, esiste una struttura organizzativa, quella mafiosa, la cui articolazione interna non è facile né individuare né descrivere in modo soddisfacente. è un dato di fatto che la mafia s'è mostrata capace di sopravvivere ad ogni tentativo repressivo, adeguandosi rapidamente alle trasformazioni sociali, ed alle conseguenti nuove realtà, «seppellendo le lupare tra i canneti della terra odorosa di zagare». Essa anzi trova alimento proprio nel tessuto sociale nel quale opera: annidandosi nei punti cruciali nei quali il potere, o viene gestito direttamente, o è influenzabile in maniera decisiva. Il fenomeno mafia crea un modo diverso, e senz'altro retrogrado, di pensare i rapporti sociali. Esso nasce, infatti, dove e quando strutture statali carenti non riescono a svolgere per intero i propri compiti istituzionali.
(…) «anche gli agrumi piangono
lacrime di tritolo
tra sguardi freddi rassegnati e stanchi
e bocche mute nonostante tutto
amara è l'isola
sotto il cielo beffardo e un cielo terso»
In situazioni del genere si creano spazi, anche grandi, nei quali persone particolarmente influenti e per posizione economico-sociale e per puro spirito di sopraffazione, si appropriano di sostanziosi momenti di potere non ufficiale, ma di certo effettivo. Tale processo, ed il conseguente stato di cose generale, è poi sempre, passato indenne attraverso ogni tentativo finalizzato a reprimerlo.Gli errori commessi, in generale, nella repressione della mafia e del banditismo sono noti: pregiudiziale convinzione di poter sradicare costumi secolari, dall'alto, con rozzi interventi di forza; ed ancora completa incapacità (non sempre involontaria) a scoprire il nesso tra attività mafiose e interessi di ben determinati quadri sociali e politici. I risultati sono quelli che conosciamo: un'organizzazione mafiosa sempre più forte e pericolosa, che s'è mostrata capace di «qualificare» le proprie iniziative a livello sempre più sofisticato. Un'organizzazione che ha sensibilmente allargato il proprio campo d'azione criminale, con la creazione di nuove forme d’attività, su ritmi e schemi para-industriali: sequestri di persona, con un giro d'affari di centinaia di miliardi; controllo del traffico di droga; grosse speculazioni edilizie, etc… «e gli agrumi piangono /lacrime di tritolo»
Quindi non c'è troppo da illudersi; parlare di mafia e di banditismo, oggi, in Italia, non significa parlare di fenomeni in via d'estinzione.
Il Poeta lo sa bene, perciò narrando con parole di fuoco, pur se dagli occhi scendono lacrime più dolenti di quelle al tritolo che cadono dagli agrumi; che la presenza d'una mentalità mafiosa, massimamente in alcune regioni del nostro Paese, è ancora massiccia e preoccupante, soprattutto per la spiccata attitudine mostrata al coordinamento di vari campi d'azione criminale, con interventi metodicamente pianificati, perciò «ci marchia di viltà»: la nostra viltà non ci permette di reagire, ma per puro istinto di conservazione. Il Poeta ha avvertito nella sua coscienza creativa, che rimuovere tale fenomeno, che costituisce una seria remora al progresso sociale ed economico d'intere regioni, non è certo obiettivo a portata di mano, da valutare conseguibile in tempi brevi. Ma è certo un obiettivo che impone scelte di fondo, politicamente qualificate; un obiettivo il cui perseguimento chiede più un modo nuovo di far politica, che strumenti nuovi di repressione poliziesca.
«il Cristo siciliano
è stato crocifisso col suo credo
e la speranza naviga in un mare
da forza sette tempestoso e infido» .
Il pregio della poetica di Luciano Somma è Il ritmo, elemento primordiale e fondamentale della poesia. La musicalità dei versi riporta alla memoria quella dei popoli primitivi che consiste unicamente di ritmi; essi in effetti sono quelli che D'Annunzio ha chiamato «il cuore della musica». Il ritmo, dicevo, è l'elemento che influisce più intensamente ed immediatamente sull'uomo, avendo un'azione diretta sul corpo e sulle emozioni. La vita organica è basata su vari ritmi: il ritmo della respirazione; il ritmo delle pulsazioni; il ritmo dei vari movimenti muscolari; il ritmo dell'attività e del riposo; i ritmi delle diverse funzioni fisiologiche, per non parlare dei più sottili ritmi vibratori di ciascuna cellula, di ciascuna molecola, e di ciascun atomo, sono mossi e messi in funzione da questi versi che «gridano» l’impotenza di porre fine ad uno stato di cose che si allarga sempre più; è come una macchia di petrolio nell’Oceano, al punto da subentrare da qualche anno anche nel campo artistico. Non sorprende perciò che il ritmo musicali della poesia sommaiana eserciti, una potente influenza su quei ritmi organici, armonizzando o creando discordanze e scissioni.
«Risorgere? Ma dove come quando
la nave è ferma là nel continente
evocando fantasmi di promesse
echi nel tempo senza più memoria».
Nel ritmo dobbiamo distinguere i vari elementi:principalmente il tempo o la velocità  e il metro o misura (metrica e rima). Ognuno di loro ha il proprio influsso; ad esempio, più rapido è il tempo, maggiore è la tensione che si produce.
Un’interessante analisi degli effetti psicologici prodotti dai vari disegni metrici può essere trovata nell’individuo ipersensibile, quale il Poeta; e per Poeta intendo l’artista creativo.
Nella lirica di Somma è necessario anche tener conto del «tono». Ogni parola, prodotta fisicamente dal ritmo del verso ha una specifica frequenza vibratoria e produce a sua volta ben determinati effetti fisici e psicologici. Com’è ben noto, la musicalità in una poesia ha un grande potere sulla memoria e sulla conoscenza; per mezzo del suo ritmo si può disporre il discorso grammaticalmente, ché il Poeta, grande dissacratore, con la Poesia è capace di disegnare la vita in figure geometriche, e può riuscire a spezzare oggetti e ingiustizie che i secoli e gli usi hanno convalidato e fatti eterni.
La Poesia ha la capacita di diventare più potente dell’azione, per divenire più pressante sulla più sensibile e vibrante sostanza viva dei nostri corpi! Ogni verso ha una particolare qualità che non può essere espressa con parole. Questa qualità produce effetti diversi, perciò non è possibile attribuire una specifica qualità emotiva a ciascun verso che ha creato il ritmo; inoltre i vari tentativi di collegare ogni figura scaturita dall’immaginazione del Vate e tradotta in parole, ha un colore corrispondente che dà un risultato sicuro, poiché le correlazioni variano da lettore a lettore. Maggiore efficacia dei ritmi isolati, hanno le successioni, i gruppi di ritmi, nei quali all'effetto singolo di ciascun verso, di ciascuna parola, si aggiunge a quello dato dal loro avvicendarsi o combinarsi con altri di tonalità differenti.
La combinazione dei ritmi, dei toni e degli accenti produce quelle unità poetiche che sono chiamate poesie. Queste sono i risultati dell'attività creativa del Poeta, attività spontanea e ispirata. In termini psicologici, tali creazioni poetiche, come pure altri tipi di produzione artistica creativa, sono elaborate ai vari livelli dell'inconscio.
Somma ha avvertito il movimento, disordinato e inconcludente degli uomini che vorrebbero la fine della mafia, che vorrebbero vedere scendere dalle zagare profumate non lacrime di tritolo, ma succo d’agrumi. L’immagine di quelle lacrime di tritolo è di una tristezza sconfortante, la stessa che si avverte nelle vie, nelle case, fa pensare ad un’inesausto panico popolare che, finisce il più delle volte, in una decomposizione, di squallido e pittoresco, sfacelo.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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