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Ciao Pa'...

Di: Alice

 

ALICE?… Alice e basta, «questa sono io... provo a descrivermi, ma non è facile farlo, perché per descrivere se stessi, bisogna essere obiettivi..  Ho scoperto il mondo di internet un paio di anni fa,sono rimasta affascinata dall'universo che si ha a portata di «mause»... ne sono rimasta così affascinata da cimentarmi alla realizzazione di un sito, senza troppe pretese, spero possiate leggere fra le righe, tutta la passione che ci ho messo dentro...  Come avete potuto vedere, le cosa cui tengo di più, sono la famiglia, gli affetti più cari... l'AMICIZIA! Quella vera, quella senza compromessi, quella che tutto perdona e comprende. Io non smetterò mai di cercarla e di dare la mia agli altri!  Ho 39 anni e sono del segno del toro; penso di avere racchiusi in me tutti gli elementi che caratterizzano questo segno, sono dolce,  romantica e sognatrice. Il mio hobby è scrivere… scrivere… scrivere...   Sono aperta ed estroversa...  adoro il mare, mi  piace cantare... Penso che non smetterò mai di sognare, anche ad occhi aperti... è bello sognare e volare con la fantasia… senza perdere il senso vero della realtà... Nella poesia «Ciao, Pa’» scritta qui sotto... si può capire veramente «qualcosa di me».

Nel cappello con le note di presentazione, c’è chiaro il presupposto della suggestionabilità e l'impressione, che può agire al posto dell'intelligenza come motivo per l'accettazione o la ripulsa di significati trasmessi.

La predilezione affettiva per determinate qualità fisiche o espressive conferisce un'importanza decisiva per mettere in luce contenuti conoscitivi trasmessi, o meno dal colloquio che si vuole intraprendere. Queste qualità ci permettono di capire e accettare o meno le qualità suggestive che Alice ha messo in gioco,al modo di agire o di esprimersi delle qualità suggestive cui appartengono, cioè il suggestionatore.

«Ciao pa'....

guardo il cielo che oggi mi regala il suo azzurro più intenso...

Vedo nuvole bianche che, grazie alla mia fantasia che ancora è bambina,

assumono le forme più strane…»

Per fortuna non derivano da un «Padre padrone», ecco il motivo per cui Alice, per mezzo delle suggestioni soddisfa le tendenze affettive dalle quali è determinata la suggestionabilità; quindi non esercita un semplice influsso ma un influsso suggestivo. Del resto in questo processo ha valore solo chi è in possesso di qualità suggestive: se gli è capitato di perderle per un qualsiasi motivo non è più adatto a compiere efficacemente la suggestione. Ciò non significa che la sua persona si separi completamente dal gruppo delle persone suggestionabili, anzi, può accadere che sia riconosciuto nel suo valore autentico ed essenziale e quindi sia realmente stimato ed amato. Può anche accadere che quel gruppo cerchi di conservare l'antica esperienza suggestiva, dicendo: «Per favore, ci parli ancora con quel tono che le riuscì tanto bene l'altra volta, si rimetta quel soprabito blu!». In altre parole il fattore decisivo nella suggestione che ha invaso Alice, non è quel che dice, né come lo dice, ma importante è dirlo.

«Ciao, pa'...

chi come te  ha amato la vita e la curiosità quasi infantile della scoperta,

sa che la tua assenza sarà un vuoto che niente e nessuno riuscirà a colmare...
La memoria di chi ti ha amato, avrà sempre la sensazione di una mancanza insostituibile…»

Lo Stokvis nota che «non bisogna aspettarsi che l'analisi della personalità del suggestionatore ci sveli la presenza di caratteristiche particolarmente spiccate, di qualità fuori del normale o il dono della «telepatia»». Egli distingue vari tipi di suggestionatori e cioè «le persone che agiscono suggestivamente «per natura» (gli artisti in genere), e quelli che si comportano da suggestionatori, senza avere qualità suggestive. C’e ne possono essere alcuni che sanno suggestionare suggestivamente, come i cosiddetti «capi», ed altri che non adoperano la suggestione suggestivamente, taluni adoperano la suggestione con uno scopo suggestivo, come gli artisti di varietà, altri ancora la adoperano senza scopo suggestivo, come il fanfarone, tipo Cagliostro, che vuol solo sbalordire».

Questa classificazione porta con sé numerosi problemi: per suggestione s’intende forse in questo caso i contenuti significativi trasmessi, di cui si desidera Alice?

«Ciao pa'…

tu sei lassù… fra quelle nuvole bianche dalla forma strana…

Ciao pa'...

tu sei e sarai sempre nel mo cuore… nei miei pensieri… nel sorriso del mio risveglio e in quello stanco della sera...»

Le persone che agiscono suggestivamente «per natura» devono essere quelle che possiedono qualità suggestive, non basta essere artisti per praticare, attraverso l’arte, la suggestionabilità, ma coloro che non sono in possesso di queste qualità, specialmente quando non suggestionano suggestivamente? L'artista ed il fanfarone hanno le loro qualità suggestive come il suggestionatore «per natura».

Certo si può distinguere tra qualità suggestive innate, accresciute, acquisite o aggiunte, ma questa distinzione ha ben poca importanza per la conoscenza della suggestione e per di più è in pratica quasi tanto difficile quanto la distinzione, altrettanto possibile, tra le qualità suggestive dell'aspetto fisico e dell'espressione. Quale di queste due qualità deve attribuirsi al contenuto della lirica e quale alla forma della stessa? Comunque sia, nella divisione tipologica s’intravede la differenza esistente tra il possedere qualità suggestive ed agire suggestivamente.

In Alice vi è la presenza di qualità suggestive, però non significa che esse debbano realmente entrare in giuoco, ma lei ignorando o approfondendo il dubbio che il compito del suggestionatore si esaurisca nella trasmissione di contenuti significativi e nel presentare quelle qualità che devono motivare la loro accettazione convinta.

In questa lirica Ella è suggestionatore e suggestionare nello stesso tempo. Come suggestionatore è riuscita a suggestionare il lettore sia con il contenuto, in cui il sentimento sembra viaggiare sopra un binario col doppio scambio sia come narrante distaccato che rincorre il treno che cammina sul binario col doppio scambio. E lo raggiunge, il treno, perché mentre continua la sua corsa sul binario dal doppio scambio, e carica di suggestione e desiderosa di trasmetterla.

«Ciao pa'…

tu sei la stella che brilla per me nel cielo della notte,

e grazie a questa tua stella... la più bella e luminosa di tutte…

fai risplendere anche me..

Ciao pa'…

te ne sei andato lontano, ma sai, che le distanze, anche se insormontabili, non ti possono tenere lontano dalle persone che ti vogliono bene…»

L'osservazione di principio che, oltre al padre che brilla nel cielo, c'e il significato sentito, ma senza sentimentalismo, scientemente che quella stella brilla soprattutto per lei, le altre sono tutte «piccoli caporali», che, nonostante il loro «vivo splendore» non si avvicinavano neppure lontanamente al fascino suggestivo della stella «padre», che costituisce la prova che non basta far mostra delle qualità affettive preferite. Questo fenomeno può ripetersi tutte le volte che un lettore tenterà di impersonare questo eroe che «…andato lontano, sa, che le distanze, anche se insormontabili, non lo possono tenere lontano dalle persone che gli vogliono bene…» e quindi il padre diventa un eroe contemporaneo o dell'antichità. Se interviene un effetto suggestivo, questo non dipende dal fascino che l’autrice fa trasparire dal contenuto della lirica, ma si manifesta anche nella forma come l’attore che interpreta un personaggio storico; perciò nonostante la forma le frasi sonanti, ma dalle qualità suggestive proprie dell’artista, penetrano nell’anima del lettore e ciò fa di Alice la suggestionatrice. Solo raramente, nel mondo poetico contemporaneo, troviamo l'impressione di sentir parlare con sentimento senza sentimentalismo sdolcinato che «opprime», pesa addosso come un incantesimo.

Così pure si osserva che Alice ha una personalità capace di produrre un effetto suggestivo e non lasciare freddi i soggetti, anche se le sue espressioni ed il suo aspetto non sono differenti dal solito, perché, a dispetto di tutti i suoi sforzi, da lei emanano solo impulsi positivi.

«Ciao, pa'…

Ci sono pietre su cui inciampiamo…

Pietre che bloccano il nostro cammino...

Pietre che usiamo per costruire intorno a noi muri, per soffocare gli affetti e i nostri sentimenti.. e i nostri sogni...»

Non basta dunque che nell'espressione e nell'aspetto del suggestionatore ci siano le qualità affettive predilette, bisogna che egli le sappia far valere. Il loro effetto dipende quindi da chi le presenta e da come le presenta: esse non sono dei puri e semplici requisiti materiali, ma costituiscono la stessa espressione del suggestionatore. Non è detto che Alice sia riuscita a suggestionare il lettore solo perché ci ha fatto vedere il Padre come una figura alta e robusta, bocca sinuosa e sguardo penetrante, mani morbide e ben formate e la voce chiara e penetrante, se si fossero trovate in un’altra persona, sarebbe riuscita a produrre lo stesso effetto suggestivo, dando la stessa impressione di «padronanza di sé,di vitalità e di salute»

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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