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Ascolta il canto

Di: Giorgio Bonnin

Giorgio Bonnin, è nato, vive e lavora, come dipendente comunale, a Pinerolo. Scrive poesie per hobby, ma attraverso la poetica, esprime una freschezza di versi che spesso trae ispirazione dalla natura, della quale osserva aspetti evidenti e nascosti. Non ha al suo attivo pubblicazioni, ma ne sta sviluppando una. Partecipa a discussioni su mailing-list vivendo la realtà letteraria italiana. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi letterari ottenendo buone posizioni in alcuni e vincendone altri, quali il premio: «Fonteviva» di Nichelino –Torino; «La tua Terra , le Tue Montagne» al Val Chisone Torino-; «Città di Pinerolo» e di recente ha vinto il «PREMIO POESIA D’AMORE» Bandito dall’Associazione Internazionale Artisti «Poesia della Vita» in collaborazione con la «Mailing-list foglidiparole4». Nel tempo libero si occupa di Musica, di Politica e di Cultura.

«Sinfonìa

di cristalline trasparenze

riflette colori

e sensazioni».

La lirica di Bonnin è pervasa da un Canto d’argenteo nitore. Basta che ci fermiamo a considerare le tre immagini con cui esso si apre, parlandoci di «Sinffonia/ di cristalline trasparenze/ riflette colori/ e sensazioni» Il verso è così semplice e nello stesso tempo così scultoreo da farci balzare vive davanti agli occhi le immagini «riflesse di colori e di sensazioni» immagini, che sembrano balzate fuori all'improvviso per virtù del verso semplicissimo con straordinaria evidenza. Allo stesso modo, sempre con la medesima semplicità, il poeta fa spiccare di netto l’armonia melodiosa della sinfonia che genera le cristalline trasparenze, dipingendo una figura ben messa in piena luce dalle «cristalline trasparenze», appunto.

Questi primi versi sono di meravigliosa potenza, ed esprimono la grandezza della creatività umana, guidata da un Dio, che è principio e fine di tutte le cose e datore unico dell’inventiva artistica:

«Sul Grande Libro

dell' Amore

leggo le tua malinconia».

Le immagini pervase di canto sono adombrate poiché «sul grande libro/dell’Amore» si legge la malinconia. Immagini veramente splendide, soprattutto per la nitidezza delle immagini che Bonnin  continua a rappresentarci:

«Anima ferita,

anima inquieta

e zingara,

raccogli

la tua tristezza,

e fermati

ad ascoltare il canto

delle mie sorgenti».

Si pensi a quest’anima ferita, inquieta… che il Poeta ha posto l’accento con un verso di quattro sillabe dedicato alla menzogna che una «zingara» è sempre pronta a vendere; il verbo successivo sembra far scuotere gli alberi dei pensieri da venti tempestosi che portano turbolenze; e nel suo vortice raccoglie la tristezza e si ferma perché si possa ascoltare il canto dell’acqua della sorgente mentre scende a valle. Qui la semplicità lirica tocca il sublime.

Il mio intervento non vuole risolversi in una cronaca ragionata né, tanto meno, in un'analisi, condotta con criteri rigidamente cronologici, della critica, ma si propone di individuare, attraverso l'esame dei versi e della loro sistemazione, per disegnare una linea conduttrice nel succedersi dei vari interventi e nel loro reciproco condizionarsi, l'affiorare di temi che resteranno centrali e con l'evolversi dell'indagine critica sul poeta contribuire insomma alla nitida bellezza della lirica di Bonnin, che alla vicenda della sua formazione trova il fondamento nell'analisi attenta e spregiudicata del testo che, in un modo o nell'altro, coinvolge il lettore. È subito da dire che la critica, formula giudizi che, sia pur in toni e con accenti diversi, rivelano una fondamentale adesione alla sua poesia.

«Là dove muore

l'ultima lagrima

di luna,

dove il respiro

dell'attesa

si fa musica,

i tuoi silenzi

vestiranno di poesìa,

e timidi germogli

fioriti di luce

uccideranno il buio...»

Ovviamente, trattando qui della lirica bonniniana, prendo in esame i vari accenti e concetti che intervengono e scaturiscono dal significato delle parole e soprattutto da quello non detto espressamente, perché nascosto tra le righe scaturisce immagini, che classifico per rendermi conto dell'elevazione lirica della poesia; con questi stessi interventi mi riferisco con l'avvertire me stesso tali studi rivolgono la  mia attenzione, anche verso le poesie dei più celebri e osannati Poeti e ad altre liriche di poeti contemporanei a Bonnin, che si trovano nello stesso sito dov’è pubblicata questa poesia.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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