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Arcobaleno

Di: Stefania

 

Il poeta di oggi si chiama Stefania ed è un personaggio virtuale di 29 anni, nata a Milano, e quando non scrive indossa la toga e va a difendere  i derelitti affinché abbiano la giustizia sperata. E’ una donna nubile quindi chi ama gli animi belli e sensibili si faccia avanti, legga le sue opere e rimanga con lei, anche perché Stefania ha tanta passione per lo scrivere e quindi…

Ma la sua passione è veramente prima gioco e poi una forma di sfogo con cui esprimere concetti, sensazioni, gioie e paure?

Stando a quello che ho letto anche nel sito personale, tutto nasce (racconto o poesia), da semplici osservazioni di ciò che la circonda, e la sensibilità fa il resto.

Da bambina ha sofferto d'autismo, «vivendo prigioniera in un mondo fantastico

e irreale, dove i serpenti nascondono nella pancia, un elefante».

La volontà di vivere la riporta alla realtà, inserendola nella civiltà in una posizione di responsabilità. Oggi vuole trovare in questo mondo fatto d'oggetti e d'anime perse,

esseri che gli assomiglino, per vivere un'esistenza tra il reale e il fantastico.

Ama rilevare che «Ella esisterà finche tu, con il tuo pensiero, la farai vivere».

Afferma che «…Il bello di una nuvola sta nel cielo, quando ne incontri una speciale, se osservi bene, anche se incombe il temporale, puoi intravedere l'arcobaleno...»

Osserva e pone l’accento che «Nella vita è facile imbattersi in dottrine di non spontanea comprensione, espressioni maturate per mezzo d'esperienze personali»

Con i sui scritti nel sito da lei creato «Blulight:  cerca di divulgare un pensiero filosofico attraverso la poesia, stimolando nel linguaggio, non solo parole, ma immagini e suoni. L'ingegnosità di una poetica filosofia, non va scandagliata nell'esasperata ricerca lirica bensì nell'abilità di plasmare una reazione figurativa, in chi legge»

Infatti, le nuvole la sentono una di loro, perché ha narrato dell’arcobaleno scolpendolo come statua, che dormiva nel divino mare tra le alghe, i ramosi coralli e gli enormi crostacei stupiti, che guardavano con

«Rapida intuizione

soffiata al vento»

l'anima che cantava dolce e forte come la sinfonia del mare d’aprile, guardando attraverso il:

«Plumbeo vapore

tra cristalli in fiore,

acerbi crisantemi

sfiorano d'incenso,

il profumo del cielo»

Ella vede tra i vapori «la sua statua» biancheggiare dentro le chete acque marine; intravede sommersa le sue marmoree forme

tra cristalli in fiore,

acerbi crisantemi

e dal petto i chiusi fiori, emergono. È Stefania, che nell’arcobaleno vede una tiepida lunazione estiva, la sua anima si sveglia e, piegando in arco il lucido corpo, s'alza, imitando l’Arcobaleno.  A questo punto tremano le acque raggiate; e, attonite al cospetto di tale miracolo sui margini ed ha un fremito che la solleva lentamente, e crescere come nuvola.

Attratta da quel divino gesto, sale docile per cavalcare l’arcobaleno.

Ripensa alla bellezza del Creato e si lascia trasportare dalla fantasia per immergersi ancora nelle calme acque del mare e cullare tra le braccia l’arcobaleno, come la mamma il bambino.

«Ombre timbriche,

rintoccano battenti,

all'infranto sogno di vitalità».

II canto si fa più arioso e non gli mancano gli elementi specifici della descrizione dell’avvenimento. Questo è in primo luogo un'analisi più intima del canto in relazione con gli effetti prodotti sopra un'anima sensibile che l'ascolti, e poi la personificazione del cantore alato, che acquista pure un'anima sua come la nostra.

«Nostalgia resinosa

incendia il volto,»

L'autrice, con questi versi sembra si riferisca a passi di Plinio e del Marino, invece la sua è piena di vita e di passione, sicché, come vediamo, esulta o piange, s'inebria o sospira, si frena o si slancia con impeto irresistibile, si eccita o si abbatte. Accanto alla rappresentazione naturalistica che troviamo appunto in Plinio e con poche modificazioni anche nel Marino. L’ Arcobaleno di Stefania è dunque una rappresentazione più da artista, piena di sentimento, e rivela ricchezza e fìnezza di analisi psicologica: caratteristiche più proprie dell'arte moderna, e quindi chi va in cerca della fonte non ha bisogno di ritornare troppo indietro.

«Nostalgia resinosa

incendia il volto,

lacrime sommerse

sospirano d'incanto,

l'arcobaleno».

La pagina della nostra poeta ha sempre tanto di caratteristico e di personale, che può essere considerata come cosa nuova e per certi rispetti superiore al modello. Che un modello ci sia stato e sia la precisa descrizione dell’emozione che l’anima prova di fronte alla meraviglia di un Arcobaleno che abbraccia il globo da Est a  Ovest, si potrà forse godere appieno l’afflato, quando specialmente si tenga conto dei passi sottolineati nella trascrizione fatta or ora della poesia di Stefania.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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