Mi
svaga l’ora calma del
passeggio con Ulisse, il
mio cane che grufola
nei
colletti dei lampioni e
in ogni altro dove rigrufola
presenze nuove
col
suo lungo odore come
l’ulisside neoterico quale
io essere vorrei.
Mi
allevia rincasare sgambando
anche se affranto e
sulle vecchie scale
quel
già sentirlo guaiolare: dietro
la porta annaspa, raspa
la specchiatura
e
non sta più nella pelle al
dindonare a distesa in
do diesis maggiore
quando
così gli sciolgo le
campane alla sua voglia di
festa concitata
che
mi oltreporta dritto
al cuore… E
addio ad ogni Santippe!
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