I
glicini riempivano la strada di
profumo e di lilla -
e non
pensare che
sempre e soltanto si sprofondi in
un mare di grigio - Ci
saranno pure gli strappi nella
rete che
ci trattiene e
la vita che grida e
la dolcezza delle
sere d'aprile
I
fiori rispuntati a
grappoli a fragranze a
fragili cristalli a
cascate di lilla chiaro ci
stupiscono sempre di
dolcezza E
il tarassaco nutrito
di catrame rinasce
sull'asfalto a
lato e
ride della
sua forza antica
Resterà
la natura sopra tutto sopra
la nostra distruzione orrenda sopra
le nostre imperfezioni e rabbie
sopra la nostra frenesia furiosa
sopra
la nostra transeunte vita
Nella
stanza smisurata vagoliamo formiche
ospiti di un mondo sproporzionato
al
nostro microcosmo, armate
sì di
lunghe avide mani ma
pur sempre minuscole nel
tutto
E
il tarassaco rispunterà ancora e sempre quando
un giorno saranno distrutte
le grigie città dell'Occidente.
Altrove
s'ergeranno i manufatti dell'
umana vicenda altri
cieli vedranno ancora
altre vite, altre
illusioni e
l'uomo intento a lasciare il
proprio graffio prima
di passare per sempre nella notte (da
L’unicorno Campanotto editore 1997) |