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AVAMPOSTO DELLA MIA RAGIONE

Di: Gerardo Sorrentino  

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Mastico i resti di un’anima,

trasudo angoscia da ogni poro della mente

annaspo nell’inseguire chimere mascherate

cerco l’ultimo sigillo,

cerco uno scrigno dalle mille serrature

l’avamposto della mia ragione,

barcollo tra pseudo-certezze,

quelle dell’ultimo baraccone

quelle dell’ultimo palcoscenico,

recita regale per la regina del creato:

un manto nero

una maschera bianca

una falce fedele per amica.

Un campo di girasoli

dal capo riverso

mi sorride spavaldo,

mi vorrebbe raccontare di mille incidenti

che in quella curva hanno conosciuto

come un fiore può sgocciolare sangue.

Una nenia funerea mi stordisce

confonde le mille strade della verità

ma la verità è un’illusione

è una ricetta bella e pronta

per chi rinnega la forza del dubbio.

Ma la verità grida

grida fra corpi straziati dall’ignominia,

l’uomo ama ammazzarsi

ammazzarsi per una ragione,

ma il non senso di un assassinio

risiede nella precarietà del creato.

Tutto una vita è destinata al resoconto

di una decina di righe lette da un parroco annoiato,

la comunione, il sangue di Cristo, la benedizione,

e per favore ora andate in pace

senza scannarvi prima dell’uscita dalla chiesa.

   Gerardo Sorrentino

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