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CYBER SEX

Di: Enrico Besso 

 

 

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Eby

RECENSIONE DI RENO BROMURO

Enrico, Antonio, Gianfranco Besso in arte «eby» è nato a Rivoli (Torino) l’8 dicembre 1957, abita a Catanzaro Lido; gli piacciono gli Spaghetti aglio, olio e peperoncino, ama il Ciclismo e l’atletica leggera, Juventino per convinzione, si abbandona al calcio; magari con un romanzo di Cassola fra le mani (il suo scrittore preferito) nell’attesa di vedere il pallone nella porta avversaria. Allora il suo cuore esulta e dedica alla squadra del cuore, una poesia d’amore.

La poesia d'amore nasce tardi nella letteratura latina e si afferma solo nel Secondo secolo avanti Cristo, quando i Romani, concluse vittoriosamente le guerre in Oriente e in Grecia, allentano le preoccupazioni per l'interesse dello stato, trovando il tempo e l'animo per dedicarsi anche alla vita anteriore. I tempi nuovi, meno condizionati dagli obblighi e dalle campagne militari, permettono di coltivare, oltre ai modi della scrittura adatti alla riflessione sul bene comune, come la storiografia, l'oratoria, il teatro, la satira, il poema epico e la tragedia stessa, generi nuovi da dedicare all'effusione dei sentimenti o alla ricerca dell'io. Intorno a tali soggetti si raccolgono gli intellettuali del circolo letterario di Quinto Lutazio Càtulo (ca. 150-87 a.C.), che dà vita a una produzione di sapore individualistico, particolarmente elaborata nello stile. I poeti appartenenti a tale corrente sviluppano argomenti e forme della poesia ellenistica, rifacendosi soprattutto a Callimaco, come appare evidente da alcuni brevi componimenti dello stesso Quinto Lutazio Càtulo.

Il circolo intorno a Càtulo, non a caso detto «preneoteorico», ha il merito di anticipare e preparare l’importante circolo dei poeti novi, scrittori colti, consapevolmente indirizzati a riprodurre nei metri e nei temi i grandi modelli della poesia alessandrina e dei lirici greci.

In Catullo, invece, l'effetto di concretezza del rapporto è rafforzato a causa del realismo con cui sono presentati i sintomi dell'amore/malattia, che il poeta soffre sul proprio corpo con la perdita della voce, della vista e persino dell'udito, fino al deliquio, come lui stesso afferma nel carme 51, ai versi 7-12. Il sapore del vissuto e della quotidianità dell'amore, talora felice più spesso infelice, trova efficacia particolare grazie alle scelte linguistiche in cui si intrecciano linguaggi diversi, da quello parlato a quello finanziario-contabile, a quello dotto di derivazione ellenistico-callimachea.

La complessità linguistica e formale e la varietà dei modelli ai quali Catullo si è ispirato non tolgono nulla alla forza del canto, in cui si intrecciano poesia e vita, letteratura e autobiografia. Il poeta stesso è implicato nella storia che narra e le sue parole hanno il sapore dell'esperienza. La donna ormai lontana continua a occupare il pensiero del poeta fino quasi a condurlo con l'assolutezza della sua presenza alla follia. Catullo cerca allora di superare il tormento rielaborando in modi diversi il rapporto con Lesbia: prospetta un legame insolito per la cultura romana che sarà destinato ad orientare la letteratura d'amore fino al Medioevo e oltre. Nobilita cioè l'intensità totalizzante e assoluta della passione con il rigore di un patto che vincola i due amanti anche senza il matrimonio. Catullo, nell'intreccio fra vicenda umana e iper poetico, dà l'avvio a un modello di linguaggio amoroso e a un genere letterario, nel quale stringe un legame intellettuale importante, anche se implicito, con tutti i fedeli - e i malati - d'amore.

Questa, più di ogni altra, è la circostanza grazie alla quale possiamo comprendere la personalità di Catullo: si tratta, in buona sostanza, di un temperamento impulsivo, passionale, che vive tutti i propri sentimenti in maniera molto intensa; mette tutto se stesso in ogni carme e di ogni carme fa un ritratto di vita vissuta in maniera piena, totale, da cui egli è coinvolto totalmente.

Enrico Besso, alias Eby canta l’amore come se volesse continuare quello  interrotto da Catullo (leggiamo «MARTA», «PAOLA», «L'ACERO SFOCATO DESTINO»), notiamo che non sono la continuazione del canto catulliano, ma sono canti d’amore e di vita, che in «Cyber sex» acquistano e conquistano la completezza totale della verità della vita e della sua evoluzione. Anche il linguaggio è ultramoderno, lo stesso che si usa in internet:

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In questa lirica, l'estetismo tende a rappresentare immagini cariche di compiacimento estetico. Il culto per la parola predilige la suggestione e la forma la preziosità del linguaggio moderno parlato. Soprattutto in «Cyber sex» l'autore invita gli uomini ad immergersi nelle cose, ad immedesimarsi in esse; le parole e le immagini si fanno ricche di un’evanescenza inenarrabile, mentre il linguaggio è analogico ed evocativo di metafore inebrianti di luce. Besso nei suoi versi ci fa vedere la realtà della vita in un caleidoscopio; la sua non è una concezione decadente della realtà che consente di attribuire ad una macchina il «Computer» caratteristiche umane spingendo l'uomo ad immergersi nella natura. La grandezza dell’equilibrio raggiunto tra l’«Io creativo» e il «Sé razionale» si ingigantisce fino ad annullare la distinzione tra il soggetto-poeta e l'oggetto-computer.

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Dietro alle parole c'è il pensiero più completo, ma soprattutto c’è il sentimento. Il desiderio del poeta di imporsi, è riscontrabile nella grande voglia di agire, ma ciò non sconfina mai.

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Eby, ravviva la problematica del vivere, si proietta in una vita attiva;il suo vitalismo si rivela in due sensi: come insofferenza di una vita comune e normale e come vagheggiamento della redenzione dell’uomo, perciò insiste sui temi trattati da tutte le genti senza desiderio di grandezza, o di orgoglio, o d’eroismo estetizzante.

Con questa lirica, Eby determina la svolta più importante del decadentismo, dello ermetismo, dell’intimismo, e della superomistica, e del neointimismo internettiano.

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Vi è il passaggio dalla sensualità alla purezza e all'innocenza di una vita semplice. In questi improvvisi ripiegamenti interiori manca l’amara consapevolezza della caducità delle cose e della precarietà dell'uomo: questi motivi si possono avvertire solo in un sincero proposito di rinnovamento dello spirito.

Da un affannoso fiorire di sensazioni e di immagini si genera il «Cyber sex» nel quale si alternano e si intrecciano due motivi: il dolore per l’incomprensione umana e la vita in genere consumata e perduta, dietro desideri inesistenti se non nella caparbietà dell’umana creatura; Enrico Besso si spoglia di qualsiasi dimensione superumana e tensione vitalistica per attuare un sincero ripiegamento interiore, valido per tutti, perché vivo nella sua semplicità.

   

Reno Bromuro

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