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«I Poeti che presentiamo in questa rubrica sono stati scelti con la saggezza dell’imparzialità.

Adesso sta a voi dirci, con il vostro voto (da 1 a 10), quanto conta «la nostra saggezza»

e chi merita la «Corona d’Alloro»

con il vostro suffragio dato con la medesima saggezza critica, tenendo presente l’opera, non il Poeta»

«POETA TOP DEL 2005»

Per votare basterà inviare un e-mail, al seguente indirizzo: poeticamente@libero.it, scrivendo nell’oggetto il nome dell' Autore  cui intendete dare il voto

Presenta:

Dal dialogo alla musicalità

che trasfigura la realtà di "parole fredde" 

in Arte maggiore

MICHAEL SANTHERS

e il dialogo umano 

Michael Santhers è nato a Cercemaggiore (CB) e vive a Campomarino,ha pubblicato i volumi: Piccoli rumori dell'anima, Vite contromano, Amori scaduti di un essere qualunque, Pensieri che non dormono mai, Una farfalla all'ombra della luna, Quando gli alberi si rifiutano di ospitare le foglie, Le rose piangono al tramonto,  Normalità incondivisibili tra maschere clonate, Un temporale acclamato con nuvole dirottate,  Poesie cialtrone e parole fredde.

Michael Santhers, Poeta prolifico e virile, uno dei più sinceri della nostra generazione, anche nella «rete» Internet, che con altri tre della stessa forza poetica, forma il «Poker d’Assi» della poesia in questo pianeta innovativo, e non è vero che Internet faccia perdere l’odore della carta, anzi, con un po’ di fantasia questo poker di Poeti con la P maiuscola ci fanno dimenticare la virtualità; tanto è vero che il sottoscritto pur abituato alla vendita dei libri di poesia, con l’ultima raccolta sta facendo acqua, e l’editore stesso, non ne incoraggia la pubblicità.

«Col capitalismo ho perso un figlio

disse il vecchio podestà

convertito a forze moderate

mi fanno rabbia alcuni cani albanesi

che votano ancora comunista»

Michael Santhers, affronta umanisticamente l’immigrazione, con una forte ironia e critica al vecchio regime e alla vecchia contestazione partitistica; ma sembra non voler essere presente e vedere la macchia d’olio che si allarga sempre di più.

Guarda al medio inferno affidato a demoni, le cui figure sono ispirate al Vate dalla letteratura antica. Eppure il contenuto della sua poesia non è mai privo di una certa maestà; i versi appaiono in una luce di prestigio anche nel momento in cui la sconfitta di fronte alla ragione palesa la sostanziale debolezza, che si cela dietro le apparenze crudeli, Egli ironizza per nascondere il pianto dell’anima.

La natura umana non è degradata, non è qualcosa d’ibrido e deforme, quanto piuttosto colta in uno stadio di primitività, anteriore al momento della riflessione, anarchica e spensierata. Gli emigranti affrontano l’Inferno della vita senza tragicità, perché anche: «la moglie sentì tagliare l'aria dalle parole/ e si sentì come un tempo/deposito curato di voglie senza effusioni»

Santhers manifesta la volontà sua e dell’emigrante che non paralizzano il lettore nel dolore, non ríbadiscono in loro, una condanna senza appello, la coscienza della loro degradazione. Significativo, a questo riguardo, è un raffronto tra il modo di reagire e il parallelismo di un indubbio sapore ironico. Le effusioni che avvenivano di notte non hanno permesso la caduta dell’amore, anche se avrebbe potuto manifestarla soltanto metaforicamente; perché la sua anima spera ancora che la loro esistenza (degli emigranti) non somigli ad un annientamento totale, né consenta alcuna distinzione tra realtà interiore e realtà esteriore: la luce è in quelle parole che lo convincono di non aver smarrito la capacità di significare, quanto il dettato poetico gli suggerisce e gli fa scrivere e dire.

« l'amore ha bisogno di armonie

di poesia che deve passare dentro gli occhi

perchè il cuore è solo il mezzo per distribuirla»

Un’intelligenza viva,capace di soste meditative, trionfa con la sua incommensurabile saggezza. Il segnale dell’odio che potrebbe scaturire, suggella la momentanea vittoria del pensiero primitivo sulla complessità di forme razionali e tradizioni di alta civiltà che nella figura dell’autore trovano la loro trasfigurazione poetica.

«L'amore ha bisogno di armonie» è la rappresentazione di tale intelligenza, che si afferma e produce i suoi frutti nelle condizioni avvantaggiate per una poetica alata.

Da un punto di vista lessicale tutta la produzione santhersiana è ricca di idiotismi e forme proverbiali. Queste particolarità di stile non hanno soltanto la funzione di caratterizzare più da vicino la storia narrata, per mezzo dei doni che ci restituisce, nelle sfumature cariche di malizia, l’ambito delle preoccupazioni che tengono ancora desta e attiva la coscienza, ma si estendono anche a quei punti nei quali parla in prima persona. Il linguaggio contribuisce alla creazione di un’atmosfera nella quale tutti ci sentiamo emigranti, e Santhers con noi, che accomuna tutti in un sentire che riscatta, sul piano dell’arte, la propria manifestazione.

L’esempio della varietà tonale e di moduli compositivi che caratterizza la poesia di Michael Santhers, la varietà che esprime la ricchezza di interessi del Poeta, la sua capacità di animare di vita reale in fantastica trasfigurazione artistica, anche con fatti aridi ed apparentemente insignificanti del reale stesso.

C’è la seduzione di un’arte che percorre il tema con vigore senza mai mostrare l’ispirazione vinta dalla razionalità. Questa descrizione culmina in uno dei momenti più dichiaratamente pedagogici:l’esortazione «per provare a gioire/delle paure che ha esercitato», che acquista serietà e vigore di risonanze dal proiettarsi in uno sfondo di implicazioni simboliche, di raccoglimento Meditativo.

La meditazione fa scaturire improvvisamente il dramma che si tramuta in tragedia perché nella disperazione, e in un momento di nostalgia struggente, il desiderio di amore, di comprensione, la stanchezza del disprezzo o dell’indifferenza degli indigeni. In questo nostro tempo, caotico e bizzarro, il Poeta ha visto, nel rigore analitico che caratterizza la trasfigurazione,la poesia dell’amore disperato, e della tragicità della vita, caratterizza la riflessione sulla sua contraddittorietà.

LI CHIAMANO POETI

 

Sono operai
che fabbricano lamenti
li chiamano poeti
appendono parole
al sottile filo
del destino

impastano dolori
per un pane amaro
a una società
che ha sete di potere

sono vele al vento
che hanno perso il mare
impigliate
nelle ombre dell'anima

li chiamano poeti
per una gara
a sputar dolori
più distanti
soavi
con meno rumore

li chiamano poeti
custodi
cantori
degli archivi dei vomiti
pieni di cuori
che si fermarono
per le fatiche
dell'inseguire
un accoppiamento fatto passare
per abbellire
le bestialità
per
... amore...

Ciò che più colpisce l'attenzione dell'uomo di cultura, nelle raccolte di poesie, specialmente nell’ultima, uscita di recente «Parole fredde» il dialogo col mondo in cui si trova a vivere è più aperto, più crudo, più penetrante, perché l’«Io creativo» non si lascia sopraffare dal «Sé razionale», lasciando all’autore il «libero arbitrio» per la decisione finale. La Poesia si fa parola; si fa messaggio; si fa colloquio.

Il tema del dialogo, già caro ai pensatori mediterranei che più sentirono l'urgenza di un'ascesa verso il mondo ideale, ritorna con insistenza in queste «Parole fredde» della nostra stagione satura di realismo. Il verso è respiro dell'anima; ed oggi l'anima umana, nel gigantesco accrescersi delle dimensioni materiali e tecniche, ha bisogno più che mai di respiro vigoroso ed ampio che tutto abbracci ed animi. Giungere a dialogare in versi col mondo significa riscoprire la realtà nel suo significato essenziale, nella sua struttura dinamica, nella sua destinazione finale. A Michael Santhers, il mondo cessa di apparire come uno scenario in cui un solitario attore ripete un suo lungo monologo. Per il Poeta il mondo è una realtà vivente, è una realtà protesa a perenne crescita, verso una pienezza ignota all'istinto e alla scienza. Per l'uomo che osserva la realtà mondana e cosmica attraverso il prisma della scienza moderna il dialogo comincia alla fase di scambio biologico, nel momento  in cui il metabolismo fissa la sua data di nascita.

Con i processi anabolici e catabolici la realtà del mondo fisico supera quella specie di

predialogo, che è la trasformazione della materia, per assurgere al miracolo dell’essere vivente. La Poesia di Santhers, nel dare il ritmo dialogico compie portando avanti e più in alto la trasfigurazione della realtà in alta Poesia; non solo più avanti nel tempo, ma più in alto nella scala dei valori.

Dal verso dialogato con se stesso costituisce l'immenso universo evolutivo della Poesia passando al dialogo psicologico che, mentre coinvolge la sfera più intima del lettore,contemporaneamente la travalica inducendo un fatto di novità sorprendente.

Sono parole fredde

che hanno aggirato il cuore

per giungere

a quella che non sei più tu


E' uno stagno d’acqua morta
la memoria
e io sono stanco
di lanciare sassi
per le tue piccole onde
di illusioni


Sono parole fredde
rimaste senza voce
e passano per gli occhi
che esibiamo con rispetto

Sono parole fredde
sul muro delle labbra
che reggono il silenzio

Fa eco la mia rabbia
scagliata a pugni chiusi

sulla tua vanità

che ha perso le misure

I fantini che hanno cavalcato
il mio dolore
ruotano il frustino
e fanno un inchino
ai brandelli dell’amore

Dio
ingordo di preghiere
con la mano piatta
sopra chi non l’ha chiamato

Sono parole fredde
che congelano l’indifferenza
di due sagome
che si animeranno
per l’unico sforzo
di non incontrarsi
mai più… mai più… mai più…

Mentre la fase precedente di scambio, pure con l'emersione della musicalità, conserva le caratteristiche della materialità, la comparsa del dialogo psicologico muta decisamente i rapporti. Le parole fredde invece di impoverire il concetto, il canto si fa ammirato,moltiplica in certo modo la sua esistenza, accresce a dismisura il suo valore. Lo scambio a livello superiore, umano e spirituale in cui il dialogo attinge la sua trasfigurazione.

Dal mondo, realtà vivente, all'umanità realtà consapevole in cui si celebra, con tutti i valori preesistenti, il valore sommo della «Poesia pura»,si dispiega universalmente l’itinerario cercato e accolto.

In questo dialogo, si realizza l'unione della verità e della trasfigurazione artistica, dell'intelligenza e dell'amore cristallizzato.

L'applicazione del metodo del dialogo nell'ambito della cultura esige, a nostro avviso, lo stesso coraggio affrontato da Santhers, ma con maggior coraggio, maggiore iniziativa, meno conformismo nei confronti di quelle mode dominanti che hanno solo valore di cronaca e di successo immediato e futile.

HANNO DETTO DI LUI

«Le sue ansie, la sua sofferenza, il suo occhio critico verso le ingiustizie delle società costruite sui privilegi di pochi, ai danni dei molti, ma anche il suo larvato ottimismo, sono espressi, in versi delicati. L'impalcatura strutturale dei quali sembra voler tenere prigionieri i sentimenti dell'autore. In una prigione non repressiva, ma necessaria per assecondare il pudore del suo spirito inquieto».

(Rivista «La Voce» anno IV n° 8)

«La poesia di Michele Salvatore è difficile, aspra, non arriva immediatamente al cuore, ma necessita di impatto mediato. La leggi, la rileggi e scopri un mondo di dolore, di sogni non sognati, di frustante realtà, di amori tristi od infelici e capisci che il motivo ispiratore di tutti i suoi versi è la solitudine, o meglio, l'incapacità di comunicare con tutti quelli che non hanno la sua sanguinante sensibilità».

(Anna Ardiio)

«Dondola e vacilla questo nostro mondo. Arretra tanto ed avanza poco. Dondola e vacilla l'uomo e sono più le volte in cui si piega su se stesso che quelle in cui  imperioso, solleva la testa. E' la riflessione tradotta in poesia di Michele Salvatore, autore di "Normalità incondivisibili tra maschere clonate" edito da Oceano Edizioni. Un'ultima pubblicazione quella del Salvatore che racchiude un amaro pessimismo: i versi crudi, diretti confermano la sua linea di pensiero. Un pessimismo in alcuni casi estremo, ma mai autodistruttivo a volte fotografico e distaccato, a volte probabilmente frutto dell'esperienza personale: "Normalità incondivisibili tra maschere clonate" è uno scrigno che racchiude poesie dedicate alle donne (è più apprezzata la donna puttana che quella ipocrita), all'amore che sfugge, alle delusioni della politica, ma ci sono riferimenti anche ad eventi di storia recente: G( e Fiato. Alcuni versi sono dedicati anche alla bistrattata terra di Molise».

(Da «Il Tempo edizione del Molise»)

 «I suoi amori scaduti sono versi dal sapore di aforisma: acidi quanto basta per far riflettere. Crudi e netti tanto da sembrare prosa: Si colgono qua e là, efficaci lampi, "Altre volte ho venduto dolori migliori... Stasera mi aggiusto un sogno...Quando finirò il restauro delle mie difese...Sei l'unica a cercarmi tra i cespugli degli idioti " e tante altre ancora: E c'è un Salvatore Michele che coglie gli aspetti di costume, i vizi, le cattive abitudini della nostra società "come se fosse un poeta satirico, come un Persio del Basso Molise - e li restituisce con verso aspro, con atteggiamento duro, con cruda verità. Così in Prima Comunione: "Il prete ha fretta di incassare la parcella" "Al ristorante c'è un menù fatto di pesci e altri animali morti..." E' un poeta che soffre e che non rimane passivo: Salvatore Michele morde, attacca con un verso netto e pulito nel tentativo di ripulire il mondo».

(Amori scaduti di un  essere qualunque) 

«Una nuova raccolta di un poeta che si fa forte di un suo linguaggio e di un suo messaggio di vita e d'amore. Michael Santhers persegue un miraggio particolare che è quello di donarsi attraverso la parola e comunicare agli altri la bellezza dei suoi sentimenti.

E' la sua poesia semplice che scardina le apparenze, che si fa interiore, che si cala nel mondo - il proprio - ed i pensieri diventano sanguigni e visibili. Dolorosi e con gioia serpeggiano nella speranza e nell'amicizia. Così i frammenti, i flash, i ricordi e le atmosfere si trasfigurano in una poetica vibrante ed essenziale. E tutto guida la penna dove c'è slancio e puntuali le motivazioni ci danno espressioni fresche di una poesia non cialtrona, ma lontana da respiri di paroloni o acrobazie retoriche».

(Poesie cialtrone)

 

 

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