Gian Paolo Grattarola

 

 

 

 

Gian Paolo Grattarola, è nato a Genova il 15 giugno 1963, all'età di dieci anni si trasferisce ad Ancona, ove risiede. Durante gli anni del liceo, inizia a scrivere poesie, pubblicate poi sulla rivista «Il Bestiario», dell'istituto. Successivamente si iscrive alla facoltà di scienze politiche presso l'università di Macerata, ma gli impegni di lavoro gli impediscono di portare a termine gli studi. Tuttavia conserva inalterata, la grande passione per la poesia, per la letteratura e per la storia. La poesia di Grattarola, pregnante e raffinata, in linea con la tradizione dell'ermetismo ligure del Novecento, risente gli influssi di Sbarbaro e Montale. La poesia di Grattarola è protesa verso l'approdo a spiragli di luce, in grado, di adornare immagini di natura millenaria.

 

Reno Bromuro

 

PASTORE DI RICORDI

 

Divino capriccio

mi trattiene il passo

lungo la torbida proda

che pure ardito violai

nell’impeto delle forze.

 

Indarno s’illumina l’orizzonte

e di nubi il plumbeo sipario s’apre :

candore abbacinante

conturbante melodia rigogliosa.

 

Ormai non mi desto

ma esiliato pastore

nel molle incantesimo del sonno

dal copioso gregge dei ricordi

ricavo l’ultimo prezioso alimento.

 

 

TU NON RITORNI

 

Il profumo soave dei pensieri

deliziava le nostre anime

e nel silenzio

il respiro profondo dei boschi

ne avvolgeva il cammino

fino alle alture più remote.

 

Il mulino macina ancora

i giorni e le notti

e nel silenzio

il gracchio rintocco  dei corvi

vaga angosciato per le valli

ove le acque ruscellavano gaie.

 

L’erta si offre ancora sublime

ma densa coltre l’offusca

e nel frastuono

ti dimeni altrove incagliata.

Tu non ritorni

e io non so se vinco, se perdo.

 

MITE TRASTULLO

 

Approdato ai fumosi lidi

di un’antica taverna

ove il sommesso brusio

placa la romba dei flutti

affido il grave carico

al mite trastullo rubino.

 

Linfa preziosa

discende lungo la strozza

a rianimare le secche

ove ormai il cuore impantana.

 

Anelito corposo

avvolge le membra di ameno tepore,

nettare opulento

inebria la mente di  soave torpore.

 

Oltre la soglia

la notte nereggerà invano

e il tocco luminoso dell’aurora

mi risveglierà dibattendo

tra bottiglie scolate e fondi di bicchiere.

 

SENZA AMORE 

Allora ti era difficile

comprendere quest'esule

annidato tra i libri

come un gufo nella boscaglia.

 

Pure affascinata 

ne coglievi il canto ardito

ti inebriavi di sublimi fragranze

per lasciarti condurre tra fitto fogliame

fin dove rari si spingono raggi di sole.

 

Non tra gli impervi recessi

s'appagava il tuo delicato

fremito d'ali,

ma un vano desiderio di pace

ti piegava all'alterna carezza dei venti

 

Serbo ancora 

questi rari brandelli di memorie

sottratti alla piena degli anni, 

pur senza amore oggi come ieri.


IL POETA

 

Forse tu non sai chi è il poeta :

un coltivatore di speranze avare

confinato tra gli angusti orizzonti

dell’emozione,

un cantore di nostalgie obliate

dilacerato tra le dense brume

del disincanto.

 

Tu appartieni alla stagione

in cui rari  nembi s’addensano

e tenere inflorescenze t’avviluppano

nell’imperioso cammino.

 

Leggiadra e divina

ti protendi dal fortilizio degli anni

e smarrito ti osserva il poeta

disarmato dalle orde del tempo.


 

 

 

 

 

 

Ritorna alla Home Page di: Poeticamente

Ritorna all'indice di: Premio Poetico Renato Milleri

Ritorna alla Home Page di: Poeticamente